Franco Convertini, come abbiamo scritto di prima mattina, non è più assessore comunale ai Lavori pubblici. In realtà se n’è anche andato dal partito democratico, il che significa che non è solo l’aspetto della gestione, quel che ha causato l’allontanamento volontario di Convertini dall’amministrazione pubblica locale. Nel Pd c’è attrito a tutti i livelli, da quello nazionale (che ha provocato anche le sue belle figuracce, perfino nell’elezione del presidente della Repubblica) con la necessità di trovare un segretario entro dopodomani, agli ambiti locali. Come si vede, Martina Franca non costituisce un’eccezione. La fusione a freddo, fra ex comunisti, ex democristiani di sinistra, un po’ di ex Rete, un po’di ex civici e un po’di giovani (o giovanilisti) non ha funzionato.

Che poi ne paghi le conseguenze, o scelga di pagarle, uno degli amministratori più efficienti a nostro giudizio, è un’aggravante. Convertini, apprezzatissimo presidente della Società operaia solo qualche anno fa, ha provato a mettere mano all’intricata matassa dell’ufficio tecnico comunale. Se il Pd ha fatto questioni su di lui ci sono dei problemi, nel Pd. Questo, non volendo certo dire che Franco Convertini è Dio. Ma c’è altro, ben altro, da discutere di questo primo anno scarso di amministrazione-Ancona.

Nuovo assessore ai Lavori pubblici: sarà scovato dalla lista dei consiglieri oppure sarà un tecnico, oppure ancora sarà un allargamento della maggioranza. Che certo, con le dimissioni di ieri, ha dato un primo preoccupante segnale di rischiare la fotocopia del passato. Dovrà essere bravo il sindaco a far capire a tutti da subito che il giochino non deve ricominciare. Per nessun motivo. Franco Ancona ha il carattere per farlo capire.

Agostino Quero

6 pensiero su “Dimissioni Convertini: scenari”
  1. A distanza di un anno ha scelto di seguire il cammino già percorso da quelli che, se non erro, erano i suoi compagni politici (Bruni-Germana, quello che da membro del direttivo Pd passò in occasione delle ultime amministrative ad una lista collegata al Pdl nell’arco di 24 ore).
    Eppoi ci stupiamo se a Roma ci sono 101 franchi tiratori. Purtroppo i metodi tipicamente democristiani stanno facendo presa anche nell’ambito del Pd. Soprattutto tra quelli che erano democristiani che per ragioni di sovraffollamento di aspiranti nell’ambito del centrodestra hanno cercato posto nerl centrosinistra.

  2. Ma risponde al vero che Convertini è il grande sponsor dell’informatico autore del sito del comune di Martina, spesso oggetto di critiche su questo giornale? Farebbe cosa gradita la redazione di tale giornale se potesse appurare la fondatezza di tale notizia e, soprattutto, se risponde al vero che in passato avrebbe minacciato le dimissioni per difendere tale informatico?

    1. Zorro non so un sacco di cose tanto che chiedo, modestamente, alla redazione di appurare la fondatezza delle indiscrezioni che circolano.
      A volte, caro Zorro, ho solo buona memoria. E così mi ricordo dell’uscita infelice dell’onorevole Boccia il quale lo scorso anno, quando Monti decise di modificare per i parlamentari il sistena pensionistico facendolo diventare contributivo, ebbe a dire che era ingiusto che le nuove leve dei parlamentari avrebbero dovuto subire il peso delle concessioni fatte fino ad allora ai parlamentari passati. Un piccolo particolare non trascurabile è che nella famiglia Boccia entrano 2 stipendi da parlamentari essendo la moglie parlamentare e ministro Pdl, ovvero in quella famiglia entrano grazie alla politica circa 30.000 euro mensili. E dicono pure che portano il peso. In questo caso è più che calzante la frase di Grillo: Ma vaffa….

  3. Carmè sono con te. Però ti dico che sono tutti uguali, compreso i vecchi comunisti Ancona, Miccoli, Scialpi e Gallo ora al governo della città.

  4. Con l’odierna dichiarazione rilasciata alla Gazzetta l’ing. Convertini si lamenta per non aver potuto gestire in esclusiva l’informatizzazione e l’illuminazione comunale confermando indirettamente le indiscrezioni che lo volevano già in passato dimissionario per gli ostacoli frapposti al suo informatico di fiducia, autore del tanto criticato sito del comune. Pertanto, invito chi in passato ha tanto criticato il sito comunale salvo oggi tessere le lodi del dimissionario assessore a scegliere se criticare il sito comunale e, quindi, l’assessore che ha difeso l’autore del sito fino a rassegnare le dimissioni oppure lodare l’assessore e, di conseguenza, per coerenza non criticare più il sito. Nonostante l’assessore abbia un faccione bonario simile a quello dei preti di campagna di una volta, ritengo giusto criticarlo perchè si è contraddistinto per essere un accentratore poco portato ad un gioco di squadra.

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