Di seguito un comunicato sottoscritto da Elisa Massafra, responsabile Cgil locale, e Mario Ceci, rappresentante del comitato per la tutela e salvaguardia della valle d’Itria:

Mercoledì 12 giugno ’13 si è svolto, presso il Comune di Martina Franca, l’incontro tra il Sindaco Franco Ancona, Isabella Massafra coordinatrice della CGIL di Martina  e il Comitato per la tutela e salvaguardia della Valle d’Itria al fine di verificare l’andamento dell’azione amministrativa relativa alla soluzione di problematiche, quali l’adeguamento del Depuratore sito in Valle d’Itria, la decisione sulla qualità della depurazione delle acque reflue e sul loro recapito finale, che abbandoni definitivamente l’ipotesi dell’utilizzo delle trincee drenanti in Valle d’Itria e gli interventi da inserire nell’annualità 2013 del piano triennale delle opere pubbliche, che il Consiglio si appresta a varare.

L’incontro si è reso necessario per aggiornare la situazione all’indomani dei cambiamenti introdotti nell’assetto della Giunta regionale e vagliare le iniziative da intraprendere nei confronti dei diversi livelli istituzionali: la Regione, l’Acquedotto pugliese, l’Autorità idrica regionale e l’Autorità di bacino.

Si è convenuto con il Sindaco che occorre insistere con la Regione e l’AQP affinché si utilizzi l’attuale fase di ridefinizione progettuale in funzione di una riconversione dell’impianto di depurazione, in grado di produrre un effluente con caratteristiche di qualità delle acque depurate idonee al riuso; solo così forse da un male assoluto (13 anni di ritardi dovuti alla cattiva programmazione) deriverebbe un bene per il nostro territorio perché si realizzerebbe un impianto più moderno e più compatibile con l’ambiente e con la necessità di concorrere al perseguimento di un obiettivo, il risparmio idrico, perseguito dal Piano pugliese di Tutela delle acque. Su questo obiettivo c’è un grosso impegno anche dell’Unione europea, che si appresta a destinare consistenti risorse finanziarie per le dotazioni infrastrutturali, necessarie al riuso delle acque.

E’ conveniente, per questo, attrezzarsi in tempo con programmi e progetti ed essere pronti ad intercettare risorse finanziarie, idonee ad infittire le reti infrastrutturali sul nostro territorio e a creare solide basi per un incremento occupazionale, in primo luogo  nel settore dell’edilizia, ma creando anche reali prospettive di sviluppo e di lavoro in settori importanti dell’apparato produttivo del nostro territorio quali l’agricoltura e il turismo.

Un livello di depurazione ai sensi del D.M. 185/03, attuativo della legge n.152/99, ridurrebbe, inoltre, in modo significativo la vulnerabilità dei corpi idrici ricettori, e renderebbe maggiormente compatibili, con la tutela dell’ambiente, infrastrutture, che  comportano, comunque, problemi  di inquinamento.

E’ ovvio che un orientamento in tal senso va sostenuto nei confronti della Regione, dell’Acquedotto, dell’Autorità idrica pugliese, delle Amministrazioni coinvolte che operano sul nostro territorio, al fine di richiedere la  modifica del Piano di tutela delle acque e la redazione di progetti di attuazione, che, prevedendo diverse e successive fasi di realizzazione, modulino gli interventi sulle risorse finanziarie in tempi scadenzati.

Si è convenuto, inoltre, che anche il piano triennale dei lavori pubblici debba farsi carico, nella individuazione delle priorità e nella redazione del crono programma, di alcuni progetti che si intrecciano con i bisogni di messa in sicurezza del territorio e con la razionalizzazione della raccolta delle acque piovane, prevedendo la separazione delle reti su tutto il territorio delle acque piovane e delle acque reflue.

Uno degli obiettivi prioritari, infatti, deve essere quello della drastica riduzione degli apporti delle acque meteoriche al sistema di trattamento dei reflui, per permettere al depuratore, non sovraccaricato dall’apporto delle acque bianche, un funzionamento garante del contenimento dei valori di inquinamento ambientale.

Il progetto di Risanamento del Votano, quindi, poiché risponde anche a questa funzione, deve avere la priorità assoluta, così come è altrettanto prioritaria la definizione definitiva della controversia con l’impresa Enrico Errichiello Costruzioni che non è più in grado di portare a termine i lavori di raccolta e smaltimento delle precipitazioni meteoriche, la cui gara di appalto a base d’asta, di oltre 2 milioni, si svolse alla fine del 2008 con i lavori affidati agli inizi del 2009 e non terminati e che comunque, per fallimento, l’impresa non potrà né concludere, né collaudare, con grave danno per la città.

Il sindaco ha assicurato la sua attenzione e il suo impegno in tempi compatibili con la gravità della situazione.

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