La responsabile delle Attività Produttive commenta la nuova legge: “Questo provvedimento disciplina la figura del mastro oleario, garante della produzione, che viene valorizzata anche attraverso l’istituzione dell’albo regionale”

L’approvazione della Legge regionale relativa alle “Norme sull’impresa olearia” è accolta con “viva soddisfazione” dall’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Martina Franca, Nunzia Convertini. Di seguito la sua dichiarazione integrale, diffusa dall’amministrazione:

L’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Martina Franca, Nunzia Convertini, esprime “viva soddisfazione per l’approvazione, in Consiglio regionale, della Legge ‘Norme sull’impresa olearia’. Questo provvedimento – continua l’assessore Convertini – disciplina la figura del mastro oleario, garante della produzione e maestria indiscussa, che viene definita e opportunamente valorizzata anche attraverso l’istituzione dell’albo regionale. Con questa legge, la prima del suo genere in Italia, la Puglia favorisce la formazione dei mastri oleari e cura lo svolgimento di specifici corsi di formazione.

A Martina Franca, lo scorso ottobre, l’Assessorato alle Attività Produttive aveva promosso un momento di dibattito all’interno del convegno ‘Olio e Cultura’ tra gli operatori del settore, l’associazione dei Frantoiani di Puglia, rappresentati dall’imprenditore Stefano Caroli, le istituzioni e gli esperti al fine favorire la crescita di un settore trainante per la nostra Regione che produce circa il 40% dell’olio commercializzato a livello nazionale. Già in quella occasione era stato illustrato l’iter procedurale di legge sul mastro frantoiano che aveva riscosso grande consenso fra gli intervenuti. Ringrazio il Consigliere regionale Donato Pentassuglia per aver approntato e proposto questa legge che valorizza il lavoro agricolo ed artigianale riconoscendogli professionalità indiscussa e ruolo primario nella produzione di una delle nostre eccellenze enogastronomiche. Il lavoro deve continuare nella direzione della tutela e della valorizzazione del settore, investendo in innovazione e alta formazione, solo così, saremo in grado di far rilevare al consumatore finale le differenze tra Olio comunitario e olio made in Italy.

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