Domani giovedì 19 dicembre, si riunisce il Consiglio Regionale. Tra gli argomenti in discussione c’è anche la questione relativa alla gestione dei Consorzi di Bonifica, per la quale ci potrebbe essere il rinnovo dell’attuale gestione commissariale per un ulteriore anno. Ipotesi, questa, che non è molto gradita ai residenti dell’agro. Della questione se ne occupò tempo fa il consigliere regionale Antonio Martucci, ma allo stato attuale sono diversi i residenti che lamentano l’assenza delle istituzioni, di fronte a una problematica di non secondaria importanza. “Se AQP fa pagare l’acqua massimo 2 € il metro cubo non capiamo perché noi la dobbiamo pagare più del doppio”  scrive un cittadino nostro lettore, rivolgendosi all’assessore regionale Fabiano Amati, invitandolo a farsi promotore in consiglio regionale affinché l’argomento sia oggetto di discussione. Per la verità, il cittadino in questione si è rivolto anche ai tre consiglieri regionali che rappresentano il nostro territorio, vale a dire Donato Pentassuglia, Francesco Laddomada e Donato Pentassuglia, ricordando loro che “per noi utenti il Commissario ha solo aggravato le spese, facendo passare l’idea che siano gli utenti a pagare il passivo della gestione”. Al costo già esuberante del singolo metro cubo d’acqua applicato dal consorzio Terre d’Apulia vanno aggiunte le tariffe di gestione, manutenzione e nolo del contatore, e la maggior parte delle volte queste spese non sarebbero, a detta degli utenti, assolutamente dovute. Il motivo?  La rete di distribuzione, infatti, è organizzata attraverso i classici contatori generali ai quali i residenti si allacciano con contatori di sottrazione, le cui spese di realizzazione e gestione degli impianti di rete sono completamente a carico degli utenti. “Ebbene il Consorzio pretende pagamenti del nolo contatore e manutenzione della rete anche sugli impianti di sottrazione. Si tratta di bollette che subiscono l’incremento di diverse centinaia di euro per somme non dovute”. Da sottolineare il fatto che i residenti del vasto agro martinese non usano certo l’acqua ricevuta dal consorzio per l’irrigazione, ma ne fanno uso domestico per le necessità quotidiane.

(la foto non è strettamente connessa all’argomento – fonte: La rete)

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