Avere un impianto elettrico efficiente e a norma di legge, in qualsiasi caso si voglia, ha una serie di vantaggi. Il primo, è quello di aumentare appunto l’efficienza della struttura, riducendo il rischio di blackout e problemi di qualsiasi natura, il secondo riguarda invece gli utenti, perché un impianto elettrico a norma aumenta la sicurezza di prese, interruttori e pannelli.

A quanto pare per Palazzo Ducale è finalmente arrivato il tempo di avere un impianto elettrico a norma, perlomeno per il secondo piano. A seguito di un sopralluogo tecnico effettuato da personale dell’Ufficio Tecnico si sono accertate le precarie condizioni dell’impianto elettrico del secondo piano, consistenti nella presenza di cavi a cassette più volte interessati da cortocircuiti provocati da prese e cavi ormai obsoleti e che pertanto, “si rende necessario eseguire l’adeguamento a norma dell’impianto elettrico nella predetta zona del Palazzo Ducale”.

I tecnici hanno elaborato un preventivo dei lavori da eseguire, zona per zona, e dei relativi materiali occorrenti per eseguire i lavori a norma dell’impianto elettrico nel secondo piano. Per l’adeguamento del lato via Mascagni spicca la fornitura di ben 114 punti con presa standard e altrettanti con presa Schuco (la volgarmente definita “spina tedesca”), la realizzazione di un nuovo impianto di luci di emergenza, con la posa in opera di 14 punti con lampade da 11 W e 7 punti con lampade d’emergenza sempre accese complete di segnaletica adesiva. Completa il tutto l’adeguamento dell’impianto elettrico per la zona servizi igienici. Lavori simili per l’impianto della scala superiore disimpegno e dorsale di alimentazione archivio.

L’importo stimato dei lavori è di 35.200 euro (32 mila imponibile e 3.200 per Iva al 10%, a carico del Cap. 7430 del bilancio 2012), comprensivo di cavi elettrici e tutto quanto occorrente per rendere i lavori eseguiti a “perfetta regola d’arte”.

“Ritenuto di dover provvedere in merito, tenuto conto che i predetti lavori rivestono carattere di urgenza per evitare il verificarsi di nuovi cortocircuiti provocati da prese e cavi oramai obsoleti”, l’Amministrazione, ai sensi dell’art. 122, comma 7 ed art. 57 comma 6, del D. Lgs 163/2006, può procedere all’affidamento dei lavori mediante procedura negoziata senza bando, invitando almeno 5 operatori economici qualificati (aziende installatrici, per dirla breve) con il criterio di aggiudicazione del “prezzo più basso” ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs 163/2006, mediante ribasso percentuale da applicare all’importo dei lavori a corpo.

Carlo Carbotti

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