Dicembre, come sempre, è il momento migliore per fare i bilanci di fine anno e tracciare le linee per l’anno che sta per arrivare. Il consigliere Gianfranco Chiarelli non si sottrae al compito, facendo il suo personale punto sul 2012 che volge al termine: “Se l’auspicio, che ogni anno domina i testi degli auguri natalizi, è sempre quello di un nuovo anno migliore, più sereno e proficuo di quello trascorso – e questo sicuramente è anche il mio augurio per il 2013 – non possiamo però fingere di non sapere che l’anno che sta per nascere si presenta come uno dei più impegnativi per la nostra società e per la politica che è chiamata a governare i vari processi. L’anno sabbatico che la politica ha dovuto concedersi, è servito a porre un argine al fiume in piena di una crisi economica, di ordine mondiale, che nasce dalla degenerazione di un sistema speculativo che ha messo in luce i limiti di una economia fondata prevalentemente sulla finanza. I fatti hanno chiarito come lo spread dipenda da fattori di natura puramente economica e non certo da chi guida il governo”.

A questo punto il consigliere parla dell’esperienza del governo Monti e del futuro della politica italiana: “La credibilità di Monti, al quale comunque va riconosciuto il merito di aver sufficientemente ben condotto una nave in un mare molto agitato, nasce però solo dai grandi sacrifici imposti agli italiani, attraverso i quali è stato possibile recuperare, almeno in parte, anche con l’aiuto di Mario Draghi, stabilità nel sistema dell’eurozona. Ora è arrivato il momento per la politica di riprendere le redini del comando. Ritengo che il dibattito debba interessare soprattutto le idee su un nuovo modello socio economico in grado di garantire i servizi essenziali, quali l’istruzione, la salute, la giustizia, creando le condizioni per un rilancio economico che favorisca sviluppo ed occupazione”.

Arriva quindi la stoccata alla sinistra e al governatore pugliese Nichi Vendola, accusato di essere su posizioni troppo estremiste: “In questa ottica i moderati dovrebbero ritrovare le ragioni per tornare ad unirsi e costituire la necessaria alternativa ad un centrosinistra che, con Vendola, risulta sicuramente molto meno centro e molto più sinistra. È evidente che Monti stia di fatto favorendo la sinistra alla quale, insieme a quel centro dei soliti noti politicanti, farà da stampella”.

Chiusura al vetriolo sull’UDC e sul suo leader, Pierferdinando Casini: “Noi pugliesi conosciamo bene gli effetti negativi della politica dei due forni praticata dall’UDC, la cui identità continua ad oscillare tra destra e sinistra in funzione delle convenienze del momento. Per questo l’unica vera alternativa ad una sinistra massimalista e tartassatrice è possibile solo con un governo di centrodestra”.

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