Segnalazioni del pessimo stato manutentivo dei giardini

C’era una volta la bella cittadina di Martina Franca, piena di aiuole fiorite in ogni stagione, orgoglio dei martinesi e invidia dei turisti. Cos’è successo al verde pubblico? Lo stato manutentivo dei giardini è pessimo e chiunque può testimoniarlo; con una semplice osservazione. Ci chiediamo se questa manutenzione sia accettabile per una città come la nostra, fiore all’occhiello della Valle d’Itria. Eppure il comune ha appaltato per ben € 302.243,85 la manutenzione del verde pubblico. Basta leggere sul sito del comune l’elenco degli interventi di manutenzione programmati e non ancora eseguiti, oppure quelli realizzati e non a regola d’arte. Citiamo alcuni esempi:

– Via Toniolo, la sarcatura degli alberi è stata eseguita in maniera creativa, infatti le montagne di terra che troneggiano intorno ai tronchi, presto con l’acqua piovana si trasformeranno in ruscelli di terra;
– Vicino alla rotatoria largo dei Cappottari, è stato seminato il prato in maniera approssimata, il terreno è stato livellato inadeguatamente, i semi non sono stati coperti da uno strato di torba o terriccio e inoltre non è stato realizzato un impianto di irrigazione. Se il 90% di prato a Martina è ormai secco, perché non manteniamo quello che già abbiamo?
– In Piazza Umberto in un’aiula sono state rimosse svariate piante lasciando in bella mostra le erbacce;
– In contrada Pergolo, più precisamente vicino al palazzetto dello sport, hanno effettuato una spalcatura di alberi di Pino da frutto,un intervento che non andava assolutamente fatto in questo periodo, perché quello più adatto per eseguire la potatura è quello di massimo riposo vegetativo dell’albero, orientativamente compreso fra dicembre e febbraio. La potatura troppo posticipata quando l’albero ha iniziato l’attività vegetativa, provoca un indebolimento complessivo del soggetto in quanto il grande numero di germogli che si sviluppano comporta un elevato consumo di sostanze di riserva che non vengono prontamente reintegrate e tutto questo può portare anche al disseccamento dell’albero.
Da cittadini ci chiediamo come l’amministrazione abbia perso la capacità di controllo dei lavori appaltati, in quanto questi vanno verificati in itinere dal personale tecnico. Il denaro pubblico per la gestione del verde è comunque stato speso e può il comune da buon padre di famiglia almeno vigilare per far si che i soldi vengano utilizzati nel modo più appropriato possibile? Oppure dobbiamo pensare che nessuno sia in grado di comprendere che l’articolo dell’appalto recita:
– Pulizia tappeti erbosi/aiuole
– Arieggiatura/ verticut dei tappeti erbosi
– Concimazione di tappeto erboso
– Scerbatura manuale in aiuole fiorite
– Pulizia vasche e fontane
– Pulizia delle formelle stradali delle alberature
– Potatura di siepi
– Aratura meccanica
– Irrigazione
– Intervento fitosanitario contro il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus) delle Palme
Sono interventi che a tutt’oggi non sono stati fatti o comunque eseguiti non a perfetta regola d’arte.
Soprattutto per quanto riguarda “l’irrigazione” mi viene qualche dubbio, perché sempre riallacciandomi a quel famoso CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO leggo che “… Tale intervento dovrà consentire sempre il mantenimento del colore verde dei prati (non giallo o secco) e il mantenimento dell’ottimale stato vegetativo delle piante, comprenderà l’irrigazione delle essenze presenti nelle aree a prato e aiuole. Dovrà essere eseguita in tutte le aree individuate e facenti parte del servizio, indicativamente dal mese di maggio a settembre compreso comunque in caso di necessità anche al di fuori di questo periodo su tutte le aree sprovviste d’impianto d’irrigazione automatico ……” dal colore attuale del prato non si direbbe, perché come da contratto è prevista manodopera consistente in una squadra di operai di varia specializzazione composta da non meno di 5 unità. Ma da quello che si vede girando un po’ per Martina gli operai utilizzati sono solamente 3 con contratto di sole 4 ore al giorno e certamente non manodopera specializzata!
Sempre continuando a leggere, art 51 tra gli “ Oneri e obblighi a carico dell’appaltatore”:
“….a ) la fede le esecuzione del progetto del servizio e degli ordini impartiti per quanto di competenza, dal direttore dei lavori o dal RUP o da altro personale preposto della Stazione Appaltante in conformità alle pitturazioni contrattuali, in modo che le attività eseguite risultino esattamente conformi al progetto e a perfetta regola d’arte…;
e) le responsabilità sulla non rispondenza delle prestazioni eseguite rispetto a quelle progettati o previsti dal capitolato;
f) il mantenimento di buone condizioni di tenuta del verde;
Da cittadino traggo due conclusioni, dando in primis per scontata la correttezza formale dell’appalto. L’amministrazione non ha capacità di “controllo” dei lavori appalto al reale impegno della ditta appaltante ed ai risultati ottenuti, oppure non c’è capacità di stesura di un appalto “vincolante” nei confronti dell’appaltatore. In entrambi i casi c’è carenza gestionale pubblica. E’ solo un esempio locale della cattiva gestione del denaro pubblico, cioè dei contribuenti-cittadini. Dovremo noi cittadini essere molto più esigenti ed attenti con l’Amministrazione per massimizzare quanto ottenibile dalla spesa pubblica, come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia. Molto spesso non sono i soldi che mancano, bensì la capacità di spenderli bene.
L’assessore Coletta si è vantato del capitolato d’appalto speciale con relativo crono programma: è lui che controlla?
In alternativa ai cittadini resta solo la citazione di una celebre gag di Totò in un suo noto film: “…E io pago”!

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