Ci sono anche militari martinesi, fra i marinai a bordo del cacciatorpediniere “Andrea Doria”, salpato da Taranto verso il mare del Libano meridionale. Il Libano confina con la Siria.

L’Italia non è impegnata in azioni di guerra, come si sa, e del resto è scritto anche nella Costituzione: articolo 11, “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Né sarà impegnata, l’Italia, in azioni militari dirette rispetto alla Siria, fin quando non dovesse arrivare uno specifico mandato dell’Onu. Ma in quella zona i venti di guerra spirano fortissimi e se il mandato delle due unità navali italiane (l’altra è la fregata “Maestrale” da La Spezia) è quello di garantire supporto agli alleati che operano in quel contesto, dato il momento estremamente delicato che si sta vivendo assume un rilievo particolare anche questa missione della nostra marina militare. Fr l’altro, il cacciatorpediniere è dotato di un sistema antimissile e di elicotteri di supporto. “Scopo della missione” è scritto in wikipedia “è tutelare le truppe italiane della forza Unifil in caso di allargamento del conflitto”.

Qui sorge un dubbio: se l’Onu non ha ancora stabilito nulla e se l’Italia dice di muoversi solo sotto mandato dell’Onu, come mai questa iniziativa che arriva a sorpresa? A meno che il nostro governo non sappia già che le Nazioni unite hanno la decisione pronta. Ma se tale decisione non dovesse arrivare, per un contingente di pace, l’iniziativa italiana della partenza delle due navi rischierebbe di passare solo come supporto ad un attacco che comunaue gli Stati uniti d’America hanno in programma. Insomma vanno spiegate delle cose, da parte del governo italiano.

Molti marinai (‘l’Andrea Doria ha un equipaggio di 193 uomini ed eventualmente, 37 per staff comando complesso in aggiunta) di stanza a Taranto, e fra essi anche nostri concittadini, sono impegnati in questa operazione da alcuni giorni e a loro va la vicinanza di un territorio intero sperando nella pace.

(foto: fonte wikipedia.org)

2 pensiero su “Venti di guerra: anche militari martinesi salpati per il Libano”
  1. Ma il nostro parlamentare Chiarelli dorme senza pigliare pesci? Un intero territorio si aspetta un suo diretto intervento visto che su quelle navi ci sono anche dei nostri concittadini. Ma ora è troppo tardi… le navi sono salpate!

    1. Grazie per il suo intervento. Sulla terminologia c’è qualcosa che non condividiamo (dorme senza pigliare pesci) ma un intervento per chiedere chiarimenti sembra urgente. (agostino quero)

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