Successo per la rappresentazione della commedia di Moliere, riadattata da Pasquale Nessa

Nello scorso numero del settimanale PugliaPress abbiamo pubblicato l’intervista a Gianni Carbotti, responsabile di produzione della compagnia teatrale “Le Quinte”, reduce dal successo della rappresentazione de “L’Avaro”. Per un mero errore tecnico, l’articolo è però risultato quasi illeggibile, perché privo degli spazi tra le parole. Di questo ce ne scusiamo ovviamente con i diretti interessati e con i nostri lettori. Per questo motivo, pubblichiamo qui l’intervista e vi anticipiamo che sul prossimo settimanale saranno raccontate le novità positive inerenti alla compagnia “Le Quinte”.

Un altro successo per la Stagione Teatrale del comune di Martina Franca, grazie alla rappresentazione de “L’Avaro”, portata in scena dalla compagnia teatrale “Le Quinte” con la regia di Pasquale Nessa, dopo il riadattamento dello stesso regista e di Teresa Lofrumento. Uno spettacolo messo in scena grazie all’assiduo lavoro del cast tecnico ed artistico, coordinato dal responsabile di produzione Gianni Carbotti, che si sta prodigando per rendere sempre più professionale la compagnia, con il sogno di creare una vera e propria accademia per il teatro. “Facciamo tutto questo perché il nostro laboratorio possa essere una sorta di accademia per i ragazzi. Il nostro progetto – ci ha confidato l’autore di Dove comincia il mare – è stato presentato alla presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui abbiamo chiesto l’utilizzo di alcuni immobili inutilizzati ed appartenenti al patrimonio dello Stato. Avrebbe dovuto chiamarsi L’orto delle arti, una sorta di accademia nei pressi del macello comunale. L’amministrazione comunale ha dato il proprio consenso, ma per un vizio di forma la nostra domanda è stata dichiarata irricevibile. Non ci siamo potuti permettere il ricorso amministrativo, ma è stata una bella esperienza, visto che all’unanimità il consiglio comunale aveva approvato il progetto”.

Un’esperienza che continua grazie alla collaborazione di tutti, dai più grandi ai più piccoli: “Il teatro nutre lo spirito. Da quando ho conosciuto i ragazzi, non sono più riuscito a separarmi da loro. Di solito si parla male dei ragazzi, ma non è vero quello che solitamente si dice di loro sull’apatia e disinteresse verso la cultura. Il nostro cast va dai ragazzi di 15 anni agli adulti. Il nostro è un gruppo aperto dove siamo ben lieti di accogliere gente di tutte le età, perché il teatro è un momento di crescita per tutti”.

Pasquale Nessa ha voluto sperimentare, ne “L’Avaro”, un nuovo tipo di regia, con un parallelepipedo alle spalle degli attori. La commedia non era ambientata in Francia, ma a Londra e la scenografia rappresentava un teatro dimesso, una metafora in cui versa la cultura nel nostro Paese. “L’avaro è il sistema politico-economico – ha commentato Pasquale Nessa – che usa il mezzo della cultura per farsi eleggere e per governare, seducendola e poi abbandonandola. Ma alla fine viene sempre fuori il vero scrigno di Arpagone, che è la famiglia. Il pubblico ci ha sostenuto, perché Martina Franca è una città che non è assolutamente indietro nella visione delle cose: qui si può anche osare. Martina Franca è una città culturale: forse nel passato c’è stato un periodo difficile, ma ha sangue nobile da questo punto di vista e il pubblico risponde”.

“Il nostro auspicio – ha concluso Carbotti – è che la città continui a sostenerci nell’impegno di promuovere la città con gli spettacoli della nostra compagnia. Vorremmo che questo lavoro non sia messo in scena soltanto a Martina Franca e ci stiamo prodigando affinché lo spettacolo vada in giro nel nostro territorio, in regione e al di fuori della Puglia”. Questi ragazzi lo meritano.

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