Sembra diventata la lettera il mezzo prediletto scelto dal sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, per dirimere questioni di medio o lungo corso con colleghi, assessori e istituzioni a livello provinciale e regionale. In una missiva resa pubblica nelle scorse ore, il primo cittadino martinese scrive all’Assessore Provinciale all’Ambiente, Gianpiero Mancarelli, per chiedere un incontro di discussione in merito alla mancata perimetrazione del Parco Regionale Terra delle Gravine, fenomeno che sta causando non pochi problemi coi cittadini.

“Egregio Assessore, a sette anni dall’istituzione del Parco Naturale Terra delle Gravine – scrive Ancona –  ritengo opportuno avere un momento di confronto per uno scambio di informazioni sullo stato del procedimento per la gestione del Parco.” Istituito il 20 dicembre del 2005 con Legge regionale n.18, il Parco comprende 13 territori della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie, San Marzano) e parte del territorio di un Comune della Provincia di Brindisi, Villa Castelli, per un totale di circa 28.000 ettari di area protetta. I terreni in questione, caratteristici per le gole carsiche che li contraddistinguono, sono habitat di una serie di piante (salvia, campanula, orchidee selvatiche), macchia mediterranea (fragno, lentisco, mirto, filiera, telebinto, cisto, euforbia, aleppo) e specie animali (tra cui tassi, istrici, gatti selvatici, gechi, numerose specie di uccelli e farfalle), pertanto la Legge regionale del 2005 li sottopose a strettissime misure di salvaguardia, facendo valere l’assoluto divieto di caccia e raccolta funghi nel Parco, con tutte le conseguenze del caso per chi trasgredisce. Ed è proprio su questo che verte la lettera di Franco Ancona all’assessore Mancarelli. “L’incontro si rende necessario – spiega il primo cittadino martinese – anche per affrontare problematiche connesse alla mancata perimetrazione, prevista dall’articolo 1 della Legge Regionale n.18 del 20 dicembre 2005, che sta generando non pochi problemi ai cittadini dediti all’attività venatoria e alla raccolta funghi, che si vedono colpiti da provvedimenti anche quando inconsapevolmente sconfinano nelle aree riservate al Parco.” I territori di Parco delle Gravine delimitano infatti fondi su cui la caccia e la raccolta funghi sono ammesse, ma la stretta vicinanza dei due e l’assenza di tabellazione in molti dei valichi spinge tanti inconsapevoli cacciatori o raccoglitori a sconfinare laddove il tutto è vietato, pena le dure sanzioni previste dal Codice Penale in tema di bracconaggio e raccolta funghi in area boschiva protetta. Detto che le mappe del Parco sono disponibili anche online, è ai limiti pretendere che gli appassionati di caccia e raccolta funghi, spesso anziani e non abili coi mezzi telematici moderni, possano informarsi prima di avviarsi a battere un terreno, che qualora tabellato accuratamente eviterebbe invece agli ignari trasgressori di pagare per colpe non risapute.

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