(fonte: la rete)

Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Filctem-Cgil a proposito di una vicenda che riguarda un’azienda tessile di Martina Franca, i cui lavoratori sono senza stipendio da marzo:

Si è tenuta ieri una riunione presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Taranto tra la Filctem Cgil e l’azienda In Italy Srl di Martina Franca, per discutere del mancato pagamento delle retribuzioni dallo scorso marzo per i dipendenti e della sospensione delle attività imposta dall’azienda nei confronti di alcuni lavoratori. La situazione si è mostrata grave già lo scorso aprile e culminò in una mobilitazione di tutto il personale che rivendicò migliori condizioni di lavoro. Purtroppo da quella data gli eventi sono precipitati e, nonostante la sottoscrizione ieri di un accordo di cassa integrazione ordinaria con decorrenza da giugno che potrebbe alleviare le sofferenze per chi è rimasto da mesi senza reddito, l’azienda, pur riconoscendo il debito, non ha preso impegno concreti circa il pagamento degli arretrati e sulle prospettive occupazionali dei suoi dipendenti.

Nonostante la ormai triste routine di vicende simili, non possiamo non segnalare atteggiamenti poco responsabili da parte di imprenditori che manifestano palesi attegiamenti discriminatori nei confronti dei propri dipendenti, o preferiscono non pagar loro regolari stipendi, nonostante le prestazioni di lavoro siano comunque garantite dai lavoratori, sempre più condizionati dal timore di perdere il proprio posto di lavoro.

Per questo motivo chiediamo l’intervento degli organi ispettivi su questa vicenda, affinchè il territorio già martoriato dalla crisi economica non subisca i soprusi di chi preferisce non seguire le regole, non rispettando, prima di tutto, i diritti e la dignità dei lavoratori che col proprio lavoro contribuiscono a tenere a galla decine di esperienze, decine di imprese, decine di aziende.

Episodi del genere, a cui siamo costretti ad assistere ormai da anni, non solo a Martina Franca, dimostrano quanto per alcuni imprenditori abbia davvero poco senso non solo la sorte dei propri lavoratori, ma quella delle loro famiglie e quindi della città intera. Nessun interesse di profitto o di bilancio possono essere anteposti al rispetto e al riconoscimento dei diritti dei lavoratori e quindi della legge italiana.

A tal fine, quindi,chiediamo la diffusione di questa notizia, perchè il silenzio favorisce il ripetersi di queste tristi dinamiche.

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