Pietro Grasso è il nuovo presidente del Senato. Di conseguenza, la seconda carica dello Stato. Ha sconfitto al ballottaggio Renato Schifani, candidato del centrodestra. Grasso rappresenta la coalizione di centrosinistra ma ha preso anche qualche voto in più. Forse da esponenti di M5S. Ha vinto in virtù, anche, dei voti di scheda bianca da parte di “Scelta civica”. In quanto al movimento 5 stelle, che ha deciso a maggioranza di andare alle schede bianche dopo una riunione dai toni piuttosto accesi, non tutti sembrano essersi adeguati. I grillini, come blocco granitico, durano un giorno.

Pietro Grasso, 68 anni, siciliano di Licata (Ag) fino a poche settimane fa era procuratore nazionale antimafia.

Nel suo discorso di insediamento, le prime parole sono per i cittadini che seguono con apprensione le vicende del Paese. Si è riferito alle parole giustizia, diritto, fortezza e concordia che sono sul soffitto dell’aula di palazzo Madama. Ha parlato della Costituzione, “una delle più belle e moderne del mondo”, ha ricordato la figura di Teresa Mattei (la più giovane deputata alla Costituente, recentemente scomparsa) e così i diritti delle donne, troppo spesso calpestati. Ancora: “è in gioco la qualità della democrazia che stiamo vivendo. Dobbiamo iniziare davvero una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirsi”. Ricordato Aldo Moro con la sua scorta, tributato un omaggio al presidente provvisorio dell’assemblea del Senato, Emilio Colombo. il nuovo presidente del Senato ha detto che vanno ridate dignità e risorse a forze dell’ordine e magistratura. Ha ricordato le iniziative antimafia, compresa quella odierna di Firenze. Ha ricordato gli oltre 900 morti vittime della criminalità organizzata. Oggi Grasso si trova a svolgere un nuovo compito, “imprevisto. Voglio interpretarlo con spirito di servizio”. E chiede subito che venga istituita una commissione su tutte le stragi irrisolte di questo Paese. Ovvio il riferimento alla strage di Capaci, alla morte di Giovanni Falcone, della compagna e delle persone di scorta, e un riferimento alla moglie di un agente, Rosaria Costa. Quello è stato il momento di una standing ovation, in Senato.

Giustizia sociale, etica, soluzione dei problemi a partire dal lavoro. Giovani, carcerati, immigrati, pensionati, tutti nel pensiero di Grasso. Quindi, il tributo al presidente della Repubblica, il saluto al papa.

Grasso succede, alla presidenza del Senato, proprio a Renato Schifani. Il quale è stato anche votato da Silvio Berlusconi, giunto a palazzo Madama oggi pomeriggio dopo il ricovero in ospedale. Varie persone gli hanno gridato “buffone” prima che entrasse in aula. Lui ha risposto “verognatevi”.

Prima dello spoglio decisivo, era stata sollevata da Calderoli (Lega) una questione interpretativa sul regolamento per il ballottaggio alla presidenza. Al termine di un dibattito, peraltro irrituale in quanto il Senato nella circostanza era seggio elettorale, il presidente provvisorio dell’assemblea, Emilio Colombo, ha motivato la correttezza della votazione e respinto l’eccezione.Tutto ruotava intorno alle schede bianche.

Voti:

Grasso 137

Schifani 117

Schede bianche 52

Schede nulle 7

(foto: fonte, la rete)

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