Gli inquirenti stanno riascoltando le tre vittime, per risalire al dialetto di uno degli assalitori. Il Dirigente Salmeri: “E’ un lavoro faticoso sia per la parte lesa che per noi”

Proseguono le indagini per risalire agli aggressori che la scorsa settimana hanno rapinato, armati e mascherati, l’imprenditore Olivieri, la compagna ed un dipendente. Nello specifico, si stanno riascoltando le tre vittime per scremare quello che è stato dichiarato a caldo – e che quindi risentiva dell’emotività del momento – e quello che riaffiora alla mente dei tre malcapitati dopo qualche giorno di distanza dalla serata terribile del 10 dicembre scorso.

Alcune fonti inquirenti hanno raccontato che l’imprenditore è in ripresa e che nel fine settimana sarebbe dovuta rientrare a Martina la compagna di Olivieri, che nel corso della rapina fu ferita alla gamba sinistra da un colpo sparato da uno tre rapinatori. Il dipendente è quello che ha riportato meno danni fisici, ma pare sia ancora ovviamente provato a livello psicologico. Tutti e tre saranno nuovamente ascoltati dagli inquirenti: “E’ un lavoro faticoso sia per la parte lesa che per noi – ha spiegato il Dirigente del Commissariato di Polizia di Martina Franca, il dott. Salmeri – visto che le vittime sono martinesi ed è difficile per loro riuscire a riportare il dialetto dell’assalitore”. Uno dei tre rapinatori, infatti, proferì alcune parole in un “dialetto non locale”, per cui le tre vittime stanno provando a riproporre alcuni fonemi in quel dialetto per fornire una traccia in più agli inquirenti.

Salmeri ha anche confermato il dispiegamento sul territorio di maggiori forze dell’Ordine: “Abbiamo il rafforzamento dei nostri dispositivi sul territorio. Era già in atto la richiesta al Ministero dell’Interno e dopo i fatti dei giorni scorsi il procedimento ha subito un’accelerazione”.

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