Dopo la visita della responsabile regionale delle politiche della salute a Martina Franca, c’è stato un incontro con le associazioni di protezione animali nel quale sono emerse le criticità evidenziate dall’assessore martinese

Dopo i sequestri di alcuni canili effettuati dalla polizia giudiziaria, l’assessore regionale alle Politiche della Salute Elena Gentile ha incontrato, lunedì, i rappresentanti delle associazioni nazionali per la protezione degli animali. Scopo della riunione era quello di studiare la legislazione regionale in materia di randagismo, per mettere a punto alcune modifiche alle norme attuali. L’assessore all’Ambiente del comune di Martina Franca, Stefano Coletta, accoglie con soddisfazione la notizia e rivela un episodio antecedente all’incontro di due giorni fa, risalente alla visita di Elena Gentile a Martina Franca per presentare le modifiche riguardanti la sanità nel nostro territorio. “In quell’occasione – spiega Coletta – ho illustrato all’assessore regionale i motivi per i quali le leggi 12/95 e 126/2005 non ci permettono di gestire l’emergenza a breve termine per quanto riguarda il problema del randagismo, ma si occupano soltanto di quelle a medio e lungo termine. Con queste leggi oggi non possiamo risolvere il problema, perché in città c’è un elevato numero di randagi, che rispecchia il numero degli stessi della nostra Regione (al primo posto in Italia per numero di randagi, con 90.000 esemplari). Qui ci sono problemi di sicurezza – ammette Coletta – anche se non è successo nulla di grave finora, anche se i cittadini continuano a segnalare tentate aggressioni. Nell’incontro con la Gentile ho chiesto una deroga per andare oltre l’ASL di appartenenza per il trasferimento in canile e lei mi ha riferito che sta studiando un sistema premiale per i comuni che stanno lottando contro il randagismo”. La speranza di Coletta è che si giunga ad una soluzione simile a quella che ha portato alla nascita del distretto interprovinciale, eliminando così la norma che impedisce il trasferimento dei randagi in canili al di fuori della provincia di appartenenza. “Confidiamo in una soluzione rapida del problema” ha concluso Coletta, confortato dalle dichiarazioni rilasciate dalla Gentile dopo l’incontro di lunedì: “Abbiamo voluto – ha detto l’assessore Gentile – ascoltare prima le associazioni nazionali, ma poi sentiremo quelle operanti sul territorio non appena sarà operativa la delibera di giunta che aggiorna l’albo. Vogliamo infatti intraprendere un percorso che modifichi una norma che forse non risponde ad alcuni obiettivi: da un verso quello della protezione, dall’altro a quello dell’accoglienza. Occorre portare la Puglia a un livello di civiltà, modificando la normativa venendo incontro alle sollecitazioni che provengono dalle associazioni”.

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