Le associazioni dei consumatori contro il televoto. Nel mirino un tweet che annunciava la vittoria di Arisa prima che il televoto fosse chiuso e la mancata risposta della Rai al quesito se i call center possano influenzare o meno l’esito della votazione.

I riflettori sul palco dell’Ariston si sono spenti da poco, ma il Festival di Sanremo resta nel mirino delle associazioni dei consumatori. Dopo le polemiche sui costi del festival, con la Rai pronta a presentare le fatture relative alle entrate pubblicitarie che avrebbero abbondantemente coperto le spese, ricavandone addirittura degli utili, l’attenzione si sposta sul televoto. Nel mirino, quel famigerato tweet pubblicato dal profilo del Corriere della Sera alle 0.54 nella notte tra sabato e domenica che annunciava “Arisa va Controvento e trionfa a Sanremo”, tre minuti prima che Fazio annunciasse la fine del televoto. Un’associazione che tutela i diritti dei consumatori, la Utelit-Consum, presieduta da Rocco Monaco, cin sede centra le a Martina Franca, annuncia che invierà una comunicazione alla Rai e una al Corriere della Sera. Il dubbio è questo: come abbia potuto fare il quotidiano milanese a dare la notizia della vittoria di Arisa, tre minuti prima della chiusura del televoto. Ce n’è forse di che chiedere un intervento dell’autorità garante delle comunicazioni, ipotizza inoltre il presidente dell’organizzazione di consumatori. Utelit-Consum, prendendo riferimento da quanto pubblicato dal blog www.noinotizie.it, afferma che “la vicenda va effettivamente chiarita”. Anche perché, aggiunge, “sono decine di migliaia i voti giunti con il sistema del televoto nella serata finale del festival di Sanremo. Gente che, inviando gli sms, ha pagato, per dare luogo a questa opportunità di scegliere la canzone preferita”. Secondo sussidiario.net, l’ufficio stampa della Rai sarebbe in subbuglio già dalla notte in questione, per la vicenda. Utelit si chiede anche come mai il Corriere della Sera, “intorno all’una e venti di notte, abbia eliminato il tweet incriminato”. Tra l’altro, anche il Codacons, l’associazione nazionale a difesa dei consumatori, insieme con l’Associazione Utenti Radiotelevisivi, avevano inviato nei giorni scorsi un esposto urgente alla Procura della Repubblica di Sanremo (nonché ai Carabinieri e alla Guardia di finanza della cittadina ligure, all’Agcom e all’Antitrust) chiedendo il sequestro immediato del sistema del televoto legato al Festival di Sanremo 2014. “Tale meccanismo di voto, nonostante i molteplici interventi dell’Autorità per le comunicazioni e dell’Antitrust, continua ancora a mostrare evidenti criticità in grado di consentire voti di massa da parte dei call center e ledere i diritti dei consumatori – spiegano le due associazioni – Per tale motivo abbiamo presentato una denuncia”. La Rai aveva risposto di aver “agito nella massima trasparenza e rispetto della disciplina in materia, imponendo all’azienda aggiudicataria obbligazioni generali e speciali oltre prevedere, perfino, una disposizione di chiusura che impegnasse l’azienda aggiudicatrice ad adeguarsi alle normative successive alla stesura del bando”. Però, affermano le associazioni, “la Rai non risponde al quesito fondamentale da noi posto che è il seguente: possono ancora oggi i call center modificare i risultati di un televoto, attraverso voti di massa o altri interventi? Se tale possibilità esiste ancora, i diritti degli utenti appaiono lesi e i voti a pagamento inviati dai telespettatori potrebbero essere ininfluenti ai fini della classifica finale, poiché rimarrebbero violate le delibere dell’Autorità per le comunicazioni, che ha stabilito che ‘Gli operatori di accesso da rete fissa che intendono offrire servizi di televoto adeguano i propri sistemi e la propria rete in modo da impedire l’accesso a tali servizi ai propri clienti titolari di utenze di cui all’articolo 1 (i c.d. call center, ndr)’”.

MG

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