Due parole, per un bel pezzo almeno, andranno abolite dal vocabolario politico-amministrativo di chi oggi gestisce la cosa pubblica a Martina Franca: efficienza e trasparenza.

Quelle dei comizi di un anno fa. Quelle che rappresentavano i concetti-chiave della campagna elettorale di Franco Ancona, poi diventato sindaco. Siccome tutto quello che c’era stato prima era stato uno schifo, un misto di inefficienza e cose poco chiare, arrivo io e vi dò efficienza e trasparenza. E le speranze sincere, di una rivoluzione pacifica, erano quelle di tutti i martinesi. Anche quelli che avevano messo altrove la croce sulla scheda elettorale.

Poi (citiamo un esempio) arriva l’Imu, un anno fa, e mette una mina alle fondamenta dell’efficienza: si scambia il per mille con il per cento. Campanellone d’allarme, ma dalla stanza più prestigiosa sul piano amministrativo, di palazzo ducale, neanche una parola di autocritica.

Poi arriva, citiamo a memoria la prima cosa che capita, un documento per il bando di appalto della pubblica illuminazione, con il documento in carta intestata del Comune, che contiene il nome del vecchio appaltatore. E anche la trasparenza è servita.

Poi arriva, altro esempio, il collaboratore del vicesindaco (nonché assessore al Turismo, ma anche alla Viabilità e al Traffico, e alla Polizia municipale) che mette i manifesti abusivi. Neanche una parola di autocritica, neanche una scusa alla città, da chi deve sanzionare gli altri e permette comportamenti peggiori di quelli che sanziona.

Poi arriva il capolavoro: la Tares. Efficienza e trasparenza. Ecco l’efficienza: da metà giugno non sanno che pesci prendere, prima non riescono a farsi dare i dati previsti per legge, dal gestore del ciclo dei rifiuti. E devono stralciare il provvedimento da loro preparato, basato su stime e non su certezze. Una cosetta da otto milioni 151 mila euro da chiedere ai cittadini.

Poi i documenti se li fanno dare. E a loro va bene, visto che ne fanno parte integrante della delibera da portare al vaglio del consiglio comunale, che (per esempio) l’uno per cento di 7 milioni 618 mila fa 92 mila 888. Bocciati, per la miseria. Anzi, che bocciati: retrocessi. Alle medie, forse alle elementari, saprebbero dire la cifra giusta di quella percentuale. Al Comune di Martina Franca, i responsabili del pasticcio-Tares, no.

Trasparenza: loro nella delibera riparametrano il costo del servizio rifiuti, da 7 milioni 618 mila euro a 8 milioni 357 mila euro. Appena appena 738 mila euro in più. Senza spiegare a nessuno il perché, il come. Ops, che distratto: quasi quasi scordavo, li mettono tutti i cittadini, quei pochi euro in più.

Ecco: efficienza e trasparenza. Questi non sono più due contenuti, a palazzo ducale, dell’attuale gestione politico-amministrativa. Sono due chiacchiere. Due parole vuote. Fino a sostanziosa prova del contrario.

Ma chi glielo deve dire, al principale responsabile politico di questo pasticcio? Un’opposizione che ha una sola occasione per parlare in sede istituzionale, ovvero il consiglio comunale, e in aula consiliare non va a sostenere il dibattito? O glielo deve dire la sua maggioranza, che salvo casi estremamente rari, è piuttosto allineata e coperta?

Non parlano gli avversari, non parlano gli alleati, ma il problema resta.

Ed è in questi termini: quando l’attuale sindaco era all’opposizione, e quando si verificavano casi del genere-Tares, l’opposizione gridava, molto ma molto giustamente, allo scandalo, all’offesa dei cittadini. E invocava, con tutte le ragioni del mondo, le dimissioni del sindaco, incapace di rappresentare la comunità e altre considerazioni dello stesso tenore.

Oggi in questa condizione, con la peggiore procedura amministrativa di tanti ultimi anni, c’è lui, Franco Ancona. Per coerenza con quanto chiedeva agli altri quando era all’opposizione, dovrebbe andarsene a casa lui, per la superficialità, la disattenzione, con cui si è gestita una richiesta da 7, oppure 8, o forse di più (ma speriamo di meno) milioni di euro, a tutti i martinesi. Molti dei quali non sanno come pagare. Ma lo faranno. Per onorare l’impegno. Lui, il sindaco (e poi vada a sbraitare con i suoi collaboratori che sarebbe anche ora) è il massimo responsabile politico, di questa mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. Non è ancora stata detta una parola di scuse.

Per coerenza con quanto diceva in passato, oggi dovrebbe dimettersi e a casa dovrebbe andarci lui. Non lo farà. Ma lo sa.

Agostino Quero

34 pensiero su “Non lo farà. Ma lo sa”
  1. Un anni passato tra comunicati stampa che annunciavano OGGI IL SINDACO HA INCONTRATO L’ONOREVOLE TIZIO, DOMANI STRINGERA’ LA MANO AL PRESIDENTE CAIO, DOPODOMANI RICEVERA’ LA VISITA DEL MINISTRO SEMPRONIO. E per contorno frizzi balli e lazzi a go-go per gettare fumo negli occhi.
    Ma in tema di salute (ospedale della valle d’itria via da Martina) e in materia di tasse (IMU e TARES utili solo a fare cassa) l’amministrazione Ancona si è manifestata per quello che in effetti è (commento moderato in questa parte)

  2. Direttore complimenti per il contenuto dell’articolo! Ha fotografato perfettamente la situazione. Tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni da parte di alcuni ex consiglieri comunali che avevano preso a cuore le sorti dei cittadini sono stati vanificati. Peccato!

  3. Però il sindaco e’ andato a Bari…… e, ce l’hanno comunicato.
    Concordo pienamente sull’articolo del direttore. Ti lascia l’amaro in bocca per quanto è reale….

  4. come ho avuto modo di dire in altri commenti,molti hanno la memoria corta.ebbene cosa vogliamo fare?non siamo contenti di nulla,abbiamo delle proposte serie da fare?facciamole,ma lasciamoli lavorare per un po in santa pace.altrimenti scendiamo in piazza e mandiamoli a casa,l’alternatica c’e’ gia’ ed e’ pronta,noi tutti sappiamo il colore politico.pensate veramente che il centro destra abbia la bacchetta magica,allora invitatemi a credere,per una volta voglio credere che esiste ancora la befana che porta regali a tutti e ci dia una dritta.

    1. Grazie per il suo intervento. Il caso specifico non è quello che prevede proposte alternative: è quello di un provvedimento fatto male, malissimo, in un modo inaccettabile. E per la natura di quel provvedimento, cioè i soldi dei cittadini che non ne hanno, non ci sono scusanti. Perdoni la brutalità con cui l’ho detto ma è quello che penso. E, creda, mi fa particolarmente male dirlo. Io ho condiviso con l’attuale sindaco, venti anni fa, una battaglia perché ai veri disabili venisse dato il lavoro, e non a chi aveva vinto un concorso che non stava né in cielo né in terra. La tutela dei diritti, della legalità, dei princìpi di convivenza in una comunità, mi è venuta da lì, da quelle persone. Io non so se attui bene quegli insegnamenti, anzi probabilmente sbaglio molto. Però so chi me li ha dati in particolar modo. Nei giorni scorsi rammentavo con uno che è ora nelle stanze dei bottoni, quando andammo nei decenni scorsi a fare una intervista in una discarica del nostro territorio, perché c’era la necessità di denunciare il malaffare. La Tares non andava sbagliata, nel modo in cui è stata sbagliata oltretutto. (agostino quero)

    2. cioe dobbiamo fargli fare altri danni?un anno è piu che sufficente x rodaggio e roba simile
      una cosa la possono fare andare a casa
      per scendere in piazza io so il primo

  5. Sulla trasparenza mi sento di dissentire sulla visione di questo articolo.
    Sull’efficienza sono d’accordo. Ma in questo comune sarà difficilissimo raggiungerla con un organico insufficente e non formato, servirà molto tempo.
    Mi aspetto che alla fine di questo ciclo politico vengano conclusi gli appalti fondamentali (appalto rifiuti in testa).
    Poi alla fine valuteremo se ci sarà stata svolta o meno.

  6. Guardi che è più di un anno che a detta loro, lavorano. Il problema e’ il risultato del loro lavoro. Non so bene che lavoro Lei faccia, ma mi creda, perfino il nostro sindaco sa bene, che prima di andare in pensione, se non portava i così detti numeri alla azienda bancaria di cui era dipendente, si veniva mandati a casa. Qui non è solo un problema di colore politico, o di befane, ma di una città oramai stanca, stremata, che aveva visto in questa amministrazione la possibilità di una nuova stagione per quella che nonostante tutto viene considerata con invidia dai cittadini dei comuni della provincia jonica la “ricca Martina”. Ma non credo che la cittadinanza sia ancora fiduciosa verso questa amministrazione. In fin dei conti, con l’esigua opposizione, quello che hanno fatto sino ad ora, disastro su tutti i fronti, e’ solo ed esclusivamente opera loro.

    1. Sinceramente Francesco, il disastro non lo vedo…anzi…
      Vedo errori commessi da chi cerca di fare il proprio lavoro.
      Non commette errori solo chi non fa nulla, mentre chi opera commette errori e questo succede a ciascuno di noi nella propria vita lavorativa.
      Quello che vedo e che stiamo partecipando a tutti i bandi di finanziamento ambientali e non, Martina ha già intercettato parecchi finanziamenti contrariamente al passato quando, ai bandi, non si partecipava per nulla.
      Vedo che dopo pochi mesi avevamo già uno straccio di progetto per il servizio RSU dopo 10 anni di proroghe al vecchissimo servizio (adesso se non ho capito male attendiamo quello adattato all’ARO). Vedo anche che si sta mettendo mani all’appalto delle lampade votive, anch’ esso in proroga da decenni.
      Dovrebbe dimettersi chi procura danni alla collettività e sinceramente danni io non ne vedo, i danni li hanno fatti coloro che non sono riusciti a portare 1 euro di finanziamenti dagli enti superiori o da chi a pensato bene di non fare nulla.
      Per la questione Tares ho letto un pò di confusionarie ipotesi, perchè i documenti sono in mano agli organi istituzionali (dirigenti, assessori, consiglieri e revisori dei conti), quindi aspettiamo di vedere cosa produce il consiglio e i revisori, io baserò il mio giudizio sul provvedimento approvato e sui dati approvati.
      La confusione Tares arriva da lontano, prima di tutto dal Governo e poi dalle aziende che devono fornire dati abbastanza complessi e poi da chi li subisce che dovrebbe cercare di far quadrare questi numeri con quanto effettivamente pagato a consuntivo. Tanto settembre è ancora lontano…

      1. Vede, proprio sulle questioni da Lei sollevate, l’attuale amministrazione ha operato come poteva fare un ragazzino di scuola media, che ha studiato educazione civica, ma che di prassi amministrativa, non ne conosce nulla. Ho una età e un lavoro che mi porta vicino a tantissime amministrazioni comunali e provinciali, per l’esecuzione di lavori pubblici, e le garantisco che a mia memoria mai ho potuto verificare tanta approssimazione. Anni fa, amministrazioni locali a noi vicine, ci invidiavano la capacità dei nostri amministratori e dirigenti. So che le sembrerà una nota stonata, ma Le garantisco che è la verità. Quello che Lei mi illustra come un po’ di confusione, che altri comuni pero non hanno avuto, e’ in realtà un bel problema a cui non riescono a venire a capo…gli errori per chi lavora e’ naturale che ci siano, e’ il perseverare che diventa bestiale.

      2. Grazie per il suo intervento. Le confusionarie ipotesi alle quali lei fa riferimento quali sono, per caso?
        Ma veniamo al giudizio che dà solo a cose fatte, e con le delibere approvate. Ce n’era per esempio una, che se non fosse stato per la campagna di stampa e di opinione pubblica che è venuta fuori, ieri sarebbe stato approvata. Quella delibera riportava, e il sindaco l’aveva presa per buona perché iniziava con “a relazione del sindaco”, una cifra: sette milioni 618 mila euro, e l’uno per cento di quella cifra, 92888 euro.
        Domanda banale a lei: che giudizio darebbe a chi considera 92888 l’uno per cento di sette milioni 618 mila?
        Risponda, per favore. E senza giri di parole. Dia solo il giudizio, la risposta secca alla domanda che le ho posto. Così capiamo tutti meglio la vicenda. Non è questione di tifoserie, la Tares: è questione di numeri, di soldi, di banconote, di spicciolini, che i cittadini, i cittadini, e ribadisco ancora i cittadini, devono tirare fuori. E mi creda, quando mi fermano in mezzo alla strada oppure mi fanno entrare nei loro negozi e mi chiedono, arrabbiati quando non si mettono a piangere (perché mi è capitato anche di questo) come diavolo devono fare a pagare, a me di tutte queste tifoserie e difese di ufficio dell’indifendibile viene, sinceramente, un senso di fastidio. E ora vediamo se mi sa dare una risposta a quella domandina che le ho fatto. (agostino quero)

  7. Lo sa e li piace.
    Sa che sbaglia e resta.
    È vero non lo farà. Non si dimetterà, nè caccerà l’assessore al bilancio.

  8. Bene, chiedete al sindaco, che fine ha fatto la questione via trento-votano, chiedete al Sindaco, presidente del Gal valle d’itria, perché i progetti con delibera di finanziamneto approvati non vengono esaminati da tempo dalla commissione paesasggista, chiedete al sindaco cosa e’cambiato all’ufficio tecnico che per un certificato di destinazione urbanistica ci impiega 2mesi… Sbaglio o ricordo male, che avrebbe fatto il suo ufficio proprio li……

    1. ma mica è colpa del sindaco o di questa amministrazione ….la colpa è sempre degli altri di chi stava prima ….anzi in questo caso di chi vuole cambiare destinazione d’uso….perche la devi cambiare?e far lavorare sta gente?

    2. Beh, 2 mesi per un certificato di destinazione urbanistica é una svolta: io 4 anni fa ci ho messo 6 mesi solo per parlare col dirigente (e chiesi pure un piacere ad un amico per accelerare la cosa!).

  9. In un paesino montano del lombardo c’e’ solo un toro, di proprietà di un contadino, e tutti devono pagare questo contadino per far coprire le loro vacche dal toro. Un giorno, in consiglio comunale, si vota di comprare il toro del contadino e farne un bene pubblico. Tirando il prezzo per giorni, riescono alla fine a comprare il toro dal contadino, ma quando si tratta di montar vacche, il toro non fa nulla… zero.
    Disperati, i contadini e il sindaco vanno dal vecchio padrone del toro e gli chiedono come mai non copre le vacche. Questi se ne va a vedere il toro, e lo trova nel suo recinto the bruca tranquillo.
    “Uè, toro” gli dice “Perchè non trombi più?”
    E il toro gli fa:
    “Uè, pirla, adesso sono impiegato comunale!”

  10. Sig. Montanaro dice che anni fa amministrazioni a noi vicine ci invidiavano amministratori e dirigenti. Può dirci cortesemente di quali anni sta parlando. Sa vorrei sapere quali dirigenti ci invidiavano questi nostri vicini perchè non credo che si riferiscano ai dirigenti sotto inchiesta penale. Sa alcuni di questi si sono affrettati a dimettersi perchè qualcuno correva seriamente il rischio di finire molto male in termini di libertà personale. O a Martina è diventato un optional il rispetto delle norme penali? Abbiamo sempre criticato i Tarantini perchè sono indolenti. Ebbene, rispetto a noi martinesi, almeno hanno dimostrato, a distanza di 5-6 anni di avere, la memoria storica rifilando un 7% agli eredi della Dibello alle ultime elezioni. Qui a Martina già a distanza di un anno ci siamo dimenticati dell’ultima amministrazione con i suoi 40 (avete letto bene quaranta) assessori cambiati in 3 anni. In quei 3 anni chi oggi chiede le dimissioni del sindaco Ancona ha mai rivolto all’allora sindaco Palazzo lo stesso invito a dimettersi in nome di un sussulto di dignità’? Eppure, qualcuno di questi che chiedono le dimissioni di Ancona era anche un ascoltato consigliere-collaboratore dell’allora sindaco Palazzo. E forse anche per costoro sarebbe stato più dignitoso rassegnare le dimissioni da questi incarichi piuttosto che continuare a confezionare versioni presentabili dell’ennesimo cambio di giunta.
    Sig. Montanaro sa che i dirigenti che si premiavano lautamente , cui fa, forse, riferimento lei, hanno, per esempio, accordato una pseudoristrutturazione di un immobile rurale a ridosso della Valle D’Itria salvo interrompere provvisoriamente quelli che erano invece lavori di costruzione di un palazzo poi regolarmente ultimato. Lo sa che quel costruttore ha intenzione di chiedere i danni all’amministrazione? Chi pagherà questi eventuali danni. I vicini che ci invidiavano questi dirigenti e amministratori? O noi come abbiamo pagato il mutuo per l’inesistente parcheggio di Via Bellini o che pagheremo la penale milionaria alla ditta che si è aggiudicata l’appalto di quel parcheggio?

  11. P.s. Nel caso dell’errore dell’1% stiamo parlando di una differenza (comunque grave e non scusabile) di € 16.708.
    Nel caso dei premi ai dirigenti (qualcuno dei quali sfacciatamente organico se non con ruolo di ideologo del Pdl) che questa giunta si sta attivando a recuperare si parla di milioni di euro (5?)se ricordo bene. Anche per le rate di mutuo pagate per l’inesistente appalto del parcheggio di Via Bellini o per la penale richiesta dalla ditta che si è aggiudicata l’appalto si sta parlando di milioni di euro. Forse sarebbe ora di cominciarlo a dire alla gente anche perchè se rientrano i soldi dei dirigenti probabilmente un sollievo del carico fiscale potremmo averlo.
    Ci siamo mai chiesti, per riallacciarmi agli amministratori del passato che addirittura, secondo il sig. Montanaro, i vicini ci invidiavano quanto ci costa ogni anno in termini di trasporto locale degli alunni l’aver fatto costruire al Pergolo le scuole? Al sig. Montanro vorrei dire che l’unico che ha tratto vantaggio dalla collocazione sciagurata delle scuole lì al Pergolo è stato il Casinò di Venezia (avete letto bene). Chi conosce i protagonisti della vicendasa perchè parlo di Casinò di Venezia. Ne abbiamo buttati di soldi. Il problema è che ne butteremo ancora di soldi per quella scelta improvvida e che siamo destinati a pagare a vita tasse sempre per quella scelta.

    1. Grazie per il suo intervento. L’errore dell’uno per cento, come ha opportunamente rilevato lei, è grave. Non per la consistenza, ma perché fotografa la disattenzione. Quella inaccettabile è la disattenzione sulla Tares, valesse anche un centesimo di euro, per ciò che la Tares rappresenta, ovvero l’esborso di soldi dei cittadini. Lo sto dicendo alla noia e ne sono consapevole, ma perché è il principio, ciò di cui a mio giudizio dobbiamo occuparci. Il principio è: hai fatto tutti gli sforzi possibili ma non tutto è andato bene? Può succedere. Hai lavorato con disattenzione, pressappochismo, superficialità, in una materia che coinvolge i soldi pubblici? Non ci sono scuse. (agostino quero)

  12. Sig. Quero noto che ha trattato la prima parte del mio intervento e quando stigmatizza l’operato ricorrendo ai termini presappochismo, disattenzione, superficialità mi trova concorde (anzi sarei favorevole a provvedimenti da parte dell’amministrazione nei confronti di chi ha sbagliato). Ma c’era una seconda parte (più corposa e con tanta carne a cuocere) del mio intervento riguardante cifre ben più importanti per coprire le quali sicuramente il peso sopportato dai cittadini (anche e soprattutto da quelli che la fermano) è decisamente maggiore. Dal momento che mi piace il suo modo di fare giornalismo, anche se talvolta ho notato che grazia nei suoi attacchi qualcuno, Le chiedo 2-3 termini con cui definirebbe gli altri episodi da me riferiti riguardanti il recentissimo passato.
    Grazie.
    Ero indeciso se domandarglielo ma poi ho preso coraggio e le chiedo: come mai una persona seria e integerrima quale è lei non abbia avvertito l’opportunità di rassegnare le dimissioni da addetto stampa della scorsa amministrazione quando questa amministrazione si stava coprendo di ridicolo cambiando assessori continuamente?
    Non credo che ritenesse un bene per Martina quel continuo ricambio (a prescindere dalle persone chiamate a ricoprire tali ruoli). Non ritiene che un simile modo di amministrare sia a tutti i livelli dannoso? Immagini se il governo italiano dovesse cambiare 40 ministri in 3 anni a quali valori arriverebbe lo spread?
    Mi scusi se posso essere sembrato un pò inopportuno nei suoi confronti(e le porgo le mie scuse) ma, stimandola, sono molto esigente con Lei.

    1. questo significa che se abbiamo sopportato fino ad adesso dei dirigenti indagati per corruzione, ora possiamo accettare gente che non sa controllare due conti?

    2. Grazie per il suo intervento. Inizio subito dalla domanda che mi ha fatto in relazione alla mia scelta di rimanere nella passata amministrazione. Io arrivai dopo un anno e mezzo dall’insediamento dell’amministrazione-Palazzo, quando una trentina buona di quegli assessori erano già stati nominati e cambiati. Io chiesi al sindaco quale fosse lo stipendio più basso in seno allo staff, e chiesi che mi venisse applicato quello. Così chiariamo subito la vicenda, anche, dei soldi pubblici (e per chiarire anche la situazione attuale, non ho provato a entrare nello staff attuale: il mio curriculum, fra i 219 presentati l’anno scorso, non c’è. Sa com’è, mi sono sentito dire perfino questo).
      Ci arrivai quando avevo un incarico di ufficio stampa nell’ambito del Parlamento europeo, ci battevamo per il caso-Ilva, e venire al Comune di Martina Franca, in aggiunta a quell’altro lavoro, inizialmente mi spaventava ma poi mi è piaciuto. Soprattutto quando, nel giro di pochi mesi, il sindaco capì che doveva tenere lontani dall’amministrazione i partiti. Quando venni messo di fronte alla scelta se rimanere al giornale con cui lavoravo o al Comune, scelsi il Comune, 12 agosto 2010. Anche piuttosto polemicamente con il giornale, devo dire. E scelsi il Comune perché, dopo un periodo assolutamente disastroso, da alcuni mesi avevo notato un nettissimo miglioramento (lo avevo notato solo io? Può darsi. Comunque l’amministrazione-Palazzo, per il solo fatto di essere terminata un anno prima del previsto, ha pagato i suoi conti di inefficienza, instabilità, caos, e ci aggiunga tutto quello che crede) che le può essere confermato proprio da coloro che combattevano da anni per la riduzione degli sprechi, per una moralità della pubblica amministrazione, eccetera. Periodo che, come detto, coincideva con la giunta tecnica, quella con i vari Albano, Marinò, Iudici, Greco, tanto per intenderci. Le aggiungerò che io di quella giunta tecnica avrei dovuto fare parte, ero stato anche nominato assessore all’Ambiente ma quando mi venne notificata la nomina la rimandai indietro perché ci sarebbe stata una incompatibilità con il mio lavoro. Insomma sono rimasto a fare l’ufficio stampa del Comune, rinunciando al resto, perché ci ho creduto e vedevo dei risultati. Per un annetto fu così. Le aggiungerò inoltre che, laddove lei parla di dirigenti comunali, sarebbe opportuno ricordare che tutti, e ripeto tutti, i dirigenti comunali di quello che veniva considerato un apparato da smontare, vennero mandati a casa dal sindaco Palazzo: chi per via della pensione, chi perché invitato ad andarsene, chi perché messo in ferie dal sindaco per 272 giorni non goduti (ha letto bene, duecentosettantadue) prima della pensione, e per pura coincidenza, con l’ufficio tecnico non avrebbe potuto più avere a che fare. Andò anche a finire in tribunale quella storia. Ma l’apparato non da altri è stato smontato, dal precedente sindaco (le chiedo io ora una cosa molto semplice: se Palazzo, o ancora prima Conserva, avesse combinato il pastrocchio-Tares, cosa gli avebbero fatto le opposizioni e l’opinione pubblica? Sia sincero nella risposta). Poi invece l’ultimo periodo, quando si riaffacciò una certa maniera di interpretare l’amministrazione pubblica, tornò ad essere negativo e tutti avevamo capito che saremmo andati a casa di lì a breve, e dimettermi tre mesi prima sarebbe stato anche un tradimento nei confronti di chi si era fidato di me, il sindaco. Questo è. Sulla scorta di questo, mi si potrà chiedere come mai io, allora, non aspetti che anche questa amministrazione comunale completi il suo rodaggio. Guardi, c’è una differenza fra questa amministrazione e le due-tre precedenti: a questi manca l’umiltà. Lei sa che ancora ieri, un amministratore pubblico andava dicendo in giro che i calcoli per la Tares, quelli che non riescono a portare in consiglio comunale, sono tutti giusti, non c’è da preoccuparsi ed è tutto a posto? E intanto negli uffici vanno scannandosi (mi perdoni, lei e tutti, il termine inelegante) per capire come è stato possibile combinare questo pasticcio.
      L’ho fatta molto lunga e mi scuso.
      La seconda parte del suo intervento, ieri, non ha trovato alcuna considerazione da parte mia, che ho mancato in questo. Ma non c’erano considerazioni perché la condividevo in pieno, come dire chi tace acconsente. Gli appellativi che userei? Li scelga lei, mi andranno bene. (agostino quero)

      1. Direttore, lei non si deve giustificare con questi se è stato molto vicino all’amministrazione precedente. Farlo è, non solo un diritto, ma anche un dovere (commento moderato in questa parte).

        1. Grazie per il suo intervento. Infatti io non mi sto a giustificare; penso sia giusto che, in un dibattito pubblico, io metta le carte in tavola. (agostino quero)

  13. in riferimento ai commenti del sig. Michele, per sottolineare, che il sottoscritto si riferiva alla indiscussa capacita e preparazione, nonchè conoscenza del diritto amministrativo, che poneva alcuni degli ex dirigenti comunali, in una posizione tale da non incorrere in grossolani errori amministrativi, come ci hanno abituato nell’ultimo anno. i lauti compensi e le gite al casinò di venezia, di cui lei parla perchè evidentemente testimone, se ha (commento moderato in questa parte) lo vada a raccontare a chi di dovere. premesso che non ho alcun rapporto con gli ex dirigenti, che ovviamente conosco per essere cittadino martinese, penso che qui non si sta assumendo ne la difesa ne l’accusa a riguardo dei fatti da lei esposti, per i quali stanno subendo un processo e, quindi ne riparliamo a sentenza emessa. quello che il dott. quero ha voluto sottolineare nell’articolo e, per quello che ho imparato su di lui, in maniera super partes rispetto ai colori politici, è la inesperienza, la incapacità nel redigere un atto amministrativo che sfocia nella poca trasparenza e inefficienza della vita amministrativa del comune. se in più, come sottolineato dallo stesso giornalista, non hanno neanche l’umiltà di considerare i propri errori, come crede che si possano correggere? tutti sappiamo che sbagliando si impara, ma bisogna ssere dotati di una buona dose di umiltà, altrimenti si continuerà a sbagliare.

  14. Devo rispondere doverosamente al direttore Quero che è stato così gentile da considerare quanto da me affermato.
    1)Laddove dice: “se le amministrazioni Conserva o Palazzo avessero combinato il pastrocchio tares vorrei ricordargli che hanno combinato il pastrocchio Tarsu per gli anni 2006-2007-2008 per i quali hanno chiesto ai cittadini una integrazione con delibere poi oggetto di impugnazione in sede contenziosa da parte di tanti contribuenti assistiti prevalentemente, se non sbaglio, da mariella. Quanto a me l’ultima integrazione relativa al 2008 l’ho pagata circa 1 anno fa e le confesso che dal 2006, non riuscendo più a capacitarmi tra i vari bollettini, non pago più quando mi arrivano gli avvisi di pagamento, preferendo attendere i solleciti di pagamento (di solito arrivano l’anno dopo) nonostante l’aggravio del costo di notifica da pagare.
    Al sig. Montanraro che nella versione non moderata mi diceva di riferire a chi di dovere, se avevo gli attributi, le gite al casinò di Venezia avvenute in occasione della vendita dei terreni sui quali sono state costruite le scuole al Pergolo, devo precisare che in quelle gite non c’è nulla di penalmente rilevante. Infatti, la leggenda metropolitana vuole che il venditore o uno dei venditori di quei terreni, allora consigliere comunale, abbia dissipato in quel casinò il ricavato di quella vendita in pochi giorni. Ebbene, se fosse vero, a fronte di giocate di qualche giorno noi contribuenti martinesi, COMPRESO LEI, moriremo pagando i costi di trasporto degli alunni sotto forma di maggiori tasse comunali (per avere una idea moltiplichi il numero degli autobus che effettuano tale servizio (10?) per un costo autobus di 50.000-60.000 annui per il numero di anni trascorsi dal trasferimento delle scuole in quella sede(ad oggi 25) e da trascorrere e mi dica poi a quale cifra perviene).
    Lei, poi, decanta la preparazione dei passati dirigenti.
    Le chiedo una cosa:
    se effettivamente fossero stati tanto preparati come mai il comune di Martina è stato sempre in una posizione soccombente quando dovevamo contestare qualcosa alle ditte aggiudicatarie dei vari appalti? Si chiamavano Tradeco piuttosto che Ipe o Tributi Italia (nei confronti di quest’ultima non è stato preso alcun provvedimento cautelativo nonostante fossero noti i problemi all’atto dell’incarico);
    Hanno operato bene quando:
    hanno consentito ad un costruttore, per non aver risposto nei 60 gg dall’inoltro dell’istanza con cui chiedeva di fare 15 appartamenti in più rispetto al progetto iniziale, di costruire questi nuovi appartamenti (altro che 4 vasi)?
    hanno esposto il comune ad una richiesta di risarcimento da parte del costruttore cui avevano bloccato quelli che dovevano essere lavori di ristrutturazione diventati, invece, lavori di costruzione (effettuati) di un palazzo in Valle d’itria?
    hanno lasciato sulla carta il parcheggio di Via Bellini salvo farci pagare il mutuo milionario, perdere i finanziamenti europei e forse anche pagare una penale anch’essa milionaria?
    Non so fino a che punto convenga ai dirigenti dell’epoca insistere su questa presunta loro superpreparazione. Infatti, uno potrebbe pensare ad altro. Ed io non voglio pensare.
    Mi fermo qui perchè se prende una calcolatrice con i 3 punti elencatigli ho messo insieme un danno per le casse comunali di decine di milioni di euro.
    Ovviamente, l’elencopotrebbe continuare all’infinito.

    1. Grazie per il suo intervento. Quei sindaci, per quelle annualità, per quegli errori, hanno pagato, sono stati contestati, sono state chieste le loro dimissioni, sono state anche ottenute. Le ho chiesto, a fronte proprio delle richieste di dimissioni e contestazioni del passato, se Franco Palazzo, o Leonardo Conserva, avessero fatto la Tares che finora ha fatto Franco Ancona, cosa sarebbe successo loro? Risponda a questo. La domanda è univoca. La risposta deve essere altrettanto univoca. Siamo chiari fra noi, niente giri di parole. Con me non funzionano. Ok? Grazie.
      In quanto a tutte le considerazioni da lei fatte, e assolutamente impressionanti, ci sono delle inchieste al riguardo della vicenda-Pergolo? Spero proprio di sì. Lei ha fatto ovviamente bene a denunciare queste cose, alcune delle quali, vedi il parcheggio di via Bellini, sono inoppugnabili. Beh, mi dia quella rispostina. Darà forse un po’di dispiacere, ma tant’è, Poi passa. (agostino quero)

  15. Non sono abituato a fare giri di parole e perciò non sfuggo alle sue domande dopo aver precisato che all’amministrazione Conserva furono chieste le dimissioni per tanti motivi (fra i tanti ricordo l’incapacità di produrre un bilancio, altro che Tares, anche dopo la scadenza del termine ultimo previsto, tanto da costringere il prefetto a diffidare l’amministrazione) ma non furono ottenute anche perchè si risolveva tutto non facendo svolgere i consigli Comunali. Quanto a Palazzo se è andato via è perchè la maggioranza dei consiglieri firmò lo scioglimento anticipato del consiglio per cui non fu lui a rassegnare le dimissioni.
    Lei mi ha chiesto cosa sarebbe successo a Palazzo Conserva se avessero fatto un pastrocchio simile a quello della tares? Le ho risposto dicendo, a proposito del bilancio, che le opposizioni avrebbero chiesto le dimissioni e che non ci sarebbe stato alcun seguito a tale richiesta perchè non si sarebbe mai tenuto il consiglio comunale .
    Ma non solo evito le sue domande ma vado oltre e le dico che se Ancona non individua il dirigente responsabile di tale pastrocchio, ridimensionandolo, farebbe bene a rassegnare anche lui le dimissioni. Ritengo di non aver eluso le sue domande e le dico che darle questa risposta non mi ha procurato alcun dispiacere.
    Per la questione Scuole al Pergolo sono passati decenni dalla decisione di spostare la localizzazione delle scuole da Viale stazione (dove qualche anno fa hanno costruito un palazzo) al sito del Pergolo e non ci sono inchieste perchè formalmente era tutto in regola salvo che per le tasche di noi martinesi.

  16. Vi siete dimenticati del contenuto dell’articolo in commento e del suo titolo. Non lo farà, ma lo sa.

  17. Buonasera a tutti,
    anche se l’oggetto dell’articolo è diverso, il problema è sempre lo stesso: come vengono utilizzati i quattrini pubblici provenienti dalle tasse, sopratutto se in aumento e in questo momento di crisi economica, qundi, anche quanto costavano i vecchi dirigenti e quanto costano i nuovi. http://www.comunemartinafranca.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id=173:retribuzioni-dirigenti&catid=172&Itemid=318&lang=it&skin=white&size=80
    Dell’amministrazione Palazzo possiamo dire di tutto e di più, personalmente ricordo l’approvazione di una delibera sulla retribuzione dei Dirigenti;alcuni componenti dell’attuale maggioranza dovrebbero ricordarla e sopratutto, se non appiccata, applicarla!
    Francamente è normale sbagliare, ma perseverare no!
    In quest’ultimo anno, in occasione dell’IMU e della TARES, cioè nuove normative non trattate dai vecchi amministratori e dirigenti, si sono proposti al consiglio comunale provvedimenti di tassazione rettificati e/o stralciati; chi ha sbagliato i politici o i dirigenti, chi può sostituire chi?
    Tutto il resto è noia………. infatti, la maggioranza può approvare o stralciare i provvedimenti senza emendamenti delle opposizioni e senza la loro presenza.
    Grazie a tutti per la cortese attenzione.
    Cordialità

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