Di seguito un comunicato diffuso dalla questura di Brindisi per una vicenda accaduta a Ostuni:

Si sono appena concluse con la denuncia, in stato di libertà, di M. G. (di anni 29, da Ostuni, incensurato, ritenuto responsabile dei delitti anzidetti), le indagini scattate a seguito della querela nei confronti di ignoti sporta nel Commissariato di P.S. di Ostuni dalla sig. ra P. M., casalinga, incaricata dai genitori, ormai ottantenni ed allettati, di gestire i loro conti correnti postali (sui quali confluiscono le misere pensioni sociali oscillanti tra i 300,0 e 600,00 euro).

Costei, aveva denunciato che essendosi recata presso l’ufficio postale per eseguire un prelievo, con somma sorpresa, aveva rilevato delle strane anomalie. In particolare, entrambi i libretti di risparmio dei genitori risultavano quasi azzerati, a seguito di prelievi, in realtà da ella mai eseguiti (ella è l’unica ad essere abilitata), mediante utilizzo delle relative tessere Postamat.

            Dalle prime verifiche eseguite con il personale dell’ufficio postale, in un primo momento erano state rilevate solo due operazioni sospette; poi, una volta  in Commissariato, i poliziotti avevano proceduto alla più puntuale ed analitica analisi di tutti i movimenti occorsi sui dei conti correnti, rilevando che, in realtà, i prelievi abusivi erano ben più numerosi (sei). Trattasi di somme affatto trascurabili:

prelievo  del 18 luglio 2013, della somma di euro  500,00;

prelievo del 19 luglio 2013, della somma di euro 440,00;

prelievo del 2 agosto 2013, della somma di euro 600,00;

prelievo del 2 agosto 2013, della somma di euro 300,00;

… eccetera…

            Immediatamente, quest’Ufficio ha avanzato richiesta ai responsabili degli uffici postali ove risultavano eseguiti  i prelievi, affinchè consegnassero le  immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza installati a presidio dei relativi dispensatori di danaro (c.d. ATM).

Sulla base delle immagini all’uopo acquisite ed delle risultanze di collaterali accertamenti, è  emerso che responsabile dei fraudolenti prelievi di denaro era propri M. G., dirimpettaio della vittima, il quale aveva agito adottando il seguente stratagemma:

costui, in ragione della confidenza con la vittima (ne frequentava la casa, quale amico), essendosi accorto che quest’ultima custodiva in una borsa i due postamat, approfittava dell’assenza della stessa dall’abitazione (allorché la stessa mancava per piccoli lavori a domicilio) per eseguire le intrusioni utilizzando un finestrino che affaccia in un “pozzo luce”, raggiungibile dal terrazzo, che la vittima lasciava aperto per arieggiare gli ambienti e difendersi dalla calura. Indi, si appropriava delle due tessere postamat (cui era allegato un bigliettino sul quale erano annotati i relativi codici segreti), con le quali eseguiva i  numerosi prelievi ai vari dispensatori. Eseguiti i prelievi, sistematicamente, rimetteva a posto le stesse tessere postamat, in attesa della successiva “incursione”. La vittima si  accorta dei progressivi ammanchi, solo quando i conti, purtroppo, sono rimasti prosciugati.

In totale, M. G. ha sottratto alla povera vittima, anzi ai genitori di P.M. la somma di euro 3.000,00 che, per l’economia dei due pensionati, rappresentano una vera e propria “ricchezza” (a detta della figlia, la quale ha fatto osservare di non aver detto nulla agli anziani, onde evitar loro, ragionevolmente, un indubbio dolore).

Immediatamente, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Ostuni, giovandosi dell’abilità del responsabile della Polizia Scientifica dello stesso Ufficio, sono riusciti a localizzare e bloccare M. G. che, posto di fronte all’evidenza (ivi comprese le immagini che lo ritraggono mentre, con circospezione, esegue i fraudolenti prelievi), ha finito col confessare, assumendosi tutte le responsabilità.

In tale contesto, M. G. ha riconsegnato a P. M. l’intera somma fraudolentemente incassata, porgendo alla vittima, altresì, le proprie scuse per il comportamento tenuto.

All’esito delle indagini (tuttora in corso, per verificare altri casi analoghi cui il reo potrebbe aver dato vita), M. G. è stato deferito, in stato di libertà, siccome ritenuto responsabile di furto aggravato, continuato, indebito utilizzo, non essendone titolare, di carte di credito, violazione di domicilio, pluriaggravata, continuata.

            Davvero toccanti e commoventi le parole di ringraziamento che P.M. ha voluto rivolgere ai poliziotti, per aver risolto, in tempi rapidissimi il “caso”, con la restituzione dell’intera somma ai poveri genitori, rimasti così “indenni” dal problema.

            M. G. ha giustificato i suoi comportamenti illegali, ponendo in risalto il suo statuts di disoccupato, padre di due figli, con moglie incinta.

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