La Corte costituzionale decide oggi, in seduta pubblica, sulla legittimità del decreto salva Ilva poi convertito in legge 231/2012.

In caso di conferma della legittimità, le cose rimarrebbero così come sono, ovvero la possibilità per l’azienda di continuare a produrre nonostante i provvedimenti della magistratura. Verrebbe infatti riconosciuto il criterio del settore strategico per l’economia nazionale. In caso di bocciatura della legge si avrebbe lo stop della produzione, proprio perché sia la causa (la presenza e l’attività degli impianti) e l’effetto (i materiali prodotti) dell’attività-Ilva nel siderurgico tarantino, sono sequestrati perché costituiscono una situazione di illegalità.

Le tesi in ballo sono rappresentate alla Consulta, da chi tutela la posizione della procura tarantina, da chi tutela il legislatore e da chi, anche, tutela l’azienda. Ma ci sono anche molti cittadini tarantini, oggi a Roma. Tanti fra quelli, ad esempio, che l’altro ieri hanno preso parte al corteo di sostegno alla procura e per rivendicare una migliore qualità ambientale.

In giornata, o al massimo domani mattina, gli esiti della valutazione della Corte costituzionale.

(foto: fonte avvocato.it)

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