Il Sindaco di Locorotondo emana un’ordinanza contro l’accattonaggio, dichiarando che il provvedimento ha lo scopo di garantire sicurezza ai cittadini e rispetto della legge e che segue diverse segnalazioni giunte dai cittadini stessi su spiacevoli episodi avvenuti nei giorni scorsi. Prevenire gli scippi e le minacce sono tra gli scopi concreti che l’ordinanza si prefigge di perseguire, in seguito anche a simulazioni e messe in scena che sono state riscontrare in alcuni casi di accattonaggio illecito.

Di seguito la nota dell’amministrazione del comune di Locorotondo con le motivazioni e le modalità di applicazione dell’ordinanza, che prevede tra l’altro sanzioni tra i 50 e i 300 euro per i trasgressori.

Sicurezza e rispetto della legge: questi sono stati i due criteri che il sindaco di Locorotondo Tommaso Scatigna ha adottato nel firmare l’ordinanza n°15 del 2014 di “Divieto di accattonaggio” sul territorio comunale che prevede il “divieto di porre in essere forme di accattonaggio, con qualunque modalità, in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale, ed il divieto di porre in essere forme di accattonaggio con impiego di minori, anziani, disabili o simulando disabilità, in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico, del territorio comunale.

L’ordinanza si è resa necessaria a seguito delle numerose segnalazioni di presenze di persone dedite all’accattonaggio nel centro cittadino, specialmente nel giorno del mercato settimanale.

“Ci sono giunte parecchie segnalazioni e lamentele da molti cittadini” ha spiegato il primo cittadino di Locorotondo, “ed anche noi, quali organi di vigilanza comunale, abbiamo riscontrato un aumento preoccupante del fenomeno. Questi cittadini usano il treno per raggiungere le nostre comunità e come sciami di api le assaliscono, sfruttando la ben nota predisposizione dei locorotondesi ad accogliere chi è in difficoltà. Ma non bisogna confondere la carità con l’accattonaggio. Per questo abbiamo ritenuto di dover vietare tale pratica, che non solo rende indecorosi i luoghi, ma spesso determina una minor sicurezza sia per gli scippi che per i furti nelle abitazioni”.

Nell’ordinanza n°15/20014 è chiaramente indicato il motivo per cui si è richiesta questa disposizione:

sul territorio urbano del Comune di Locorotondo, avuto riguardo soprattutto alle vie del Centro Storico, si sono manifestate in passato e si manifestano tuttora con un certo indice d’incremento del fenomeno, situazioni ed atteggiamenti posti in essere da parte di soggetti che, ove vi è maggior presenza o transito di persone e veicoli, praticano una forma di mendicità e di accattonaggio cui conseguono, per le modalità talvolta minacciose od ostinate ed insistenti con le quali viene posto in essere il comportamento, il difficoltoso libero utilizzo, la libera fruizione e l’accesso agli spazi ed alle aree pubbliche, nonché potenziali situazioni di pericolo per la circolazione dei veicoli, dei pedoni, per l’incolumità delle persone in genere e degli stessi soggetti che attuano tali comportamenti.

In molti casi l’accattonaggio viene effettuato in maniera tale da risultare fastidioso, molesto e petulante, talvolta anche a mezzo di strumenti di diffusione sonora o strumenti musicali in maniera continuativa, mostrando o simulando menomazioni fisiche, utilizzando minori e/o animali, allo scopo di impietosire ulteriormente i cittadini, cercando di incidere così sul sentimento di pietà di questi ultimi al fine di ottenere in maniera più agevole dazioni di denaro.
L’ordinanza mira ad eliminare il grave pericolo e la minaccia dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, in particolare, sia per l’offesa al pubblico decoro e alla grave turbativa al libero utilizzo ed alla normale fruizione degli spazi pubblici, nonché all’insorgenza di fenomeni criminosi, quale l’accattonaggio con l’impiego di minori e disabili deve essere inteso. Con questo provvedimento, inoltre, si vogliono prevenire situazioni di intralcio alla pubblica viabilità nonché i comportamenti, come l’accattonaggio molesto, che possono offendere la pubblica decenza.

Nell’ordinanza viene specificato che “non costituiscono accattonaggio o mendicità, e pertanto per esse il presente divieto non vige, le collette organizzate da istituzioni o associazioni a ciò titolate in virtù delle norme vigenti in materia”.

Chiunque violi l’ordinanza sarà soggetto all’applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di € 50,00 ad un massimo di € 300,00, con un pagamento in misura ridotta pari ad € 100,00, così come stabilito dalle disposizioni di cui all’art. 16 della Legge n. 689/1981.

 

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