Torna la festa patronale e ritornano le solite polemiche. A fomentarle i soliti noti: i populisti in cerca di consenso. Naturalmente parliamo di giostre al centro della città. Inverosimile che si continui a parlarne, soprattutto all’indomani di un grave incidente che è costata la vita ad un giovane martinese in pochi attimi. Le giostre in città hanno rappresentato da sempre un pericolo e, diverse volte, è andata bene, come quando si staccò una cabina di una attrazione o in altre quando ci fu un corto circuito fortunatamente sedato. In tutte le città civili i Luna Park sono in periferia, a Martina no. Si richiama la tradizione. Nessuno si ricorda delle casse armoniche ed i concerti lirici o le bande cittadine che suonavano il giorno della festa. O quando girava per il centro storico l’organetto con un pappagallo pronto a scegliere un biglietto da giocare a lotto. Nessuno ricorda le lastre di ghiaccio che veniva raschiato e mischiato a dei surrogati come la menta, il limone e l’amarena. Nessuno si accorge che non ci sono fuochi d’artificio che, in altre realtà a noi vicine, diventano un forte richiamo turistico. Senza parlare del cantante di musica leggera che in altri comuni aspettano come il giorno di Pasqua, cosa che sta avvenendo a Fasano per Ron. Le giostre sì. Fanno tradizione. Sarebbe opportuno da parte dei populisti che sputano improperi a ruota libera, una raccolta di firme con assunzione di responsabilità in casi di incidenti. Statene sicuri, in quel caso tutti sparirebbero. Le responsabilità deve prendersele il sindaco, secondo costoro, in realtà così come è sempre stato in tutti questi anni nei quali se, il primo cittadino,  non le avesse assunte a se, dopo che le commissioni di pubblico spettacolo se ne erano lavate le mani, non ci sarebbe stato alcun Luna Park. Non è questione di quanti ne aprirebbero, ma dove. Anche in passato si era cercato di limitare l’accesso di giostrai, ma quando nel momento in cui dovevano montare se ne presentavano tre volte tanti, con una mangiata di Vigili urbani a contenerli, si rischiava uno scontro come quello di Milano nel giorno dell’inaugurazione dell’Expo. Si apriva a tutti ed il rischio era elevato. Un’altra grande falsità è quando qualcuno che si immedesima in un ruolo politico ridicolo di rappresentante di un qualsiasi partito del tutto inesistente, pronuncia dati puramente di fantasia come un calo di presenze lo scorso anno. Senza le giostre, TUTTI i locali martinesi, senza eccezione alcuna, ed in qualsiasi parte della città, hanno lavorato di più. Soprattutto i soldi sono rimasti nell’economia locale e nei giorni successivi hanno ruotato recando benessere all’intera popolazione. Lo scorso anno ci fu l’errore degli ambulanti che non aprirono e, sicuramente, quest’anno non ripeteranno. Questa amministrazione ha fatto una scelta coraggiosa che non può non essere non condivisa. Tornare indietro sarebbe un grande errore. E’ stata data una possibilità, quella di utilizzare l’area del Pergolo, ma l’arroganza di chi è ospite di voler a tutti costi decidere dove montare è inaudita. Ci sono poi individui che si spacciano per pseudo ingegneri che si lasciano andare in dati di stabilità riguardanti la staticità del suolo del Pergolo, quando a malapena riescono a mettere due parole insieme. Chi vuole portare i bambini ai Luna Park non deve far altro che spostarsi a pochi chilometri, dove ci sono attrazioni di prim’ordine. Lo Zoo Safari ad esempio. In pochi secondi può cessare una vita. Chi vuole assumersene le responsabilità?

Antonio Rubino

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