“Oscar e Schinghen: l’isoletta di Lemuria e il continente di Linde”  è il romanzo  d’esordio  di Annalisa Vozza, giovane promessa della letteratura fantasy,  la quale con grande tenacia e determinazione  è riuscita a realizzare il suo sogno: pubblicare il suo primo romanzo  che le ha permesso di partecipare alla XXVIII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, lo scorso 17 maggio. Nata a Taranto trentaquattro anni fa,  coltiva con passione la sua “vocazione” per la scrittura, parallelamente ai suoi impegni di studio  e di lavoro. Annalisa è la prova lampante che i sogni si avverano:  basta crederci. Noi l’abbiamo intervistata.

Annalisa:  spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita

Parlare di me non credo sia semplice nonostante io lo sia. Partirei col dire che mi chiamo Annalisa Vozza, sono nata e vivo in Puglia, a Taranto ma amo scoprire e conoscere il mondo che mi circonda e chi lo abita. Le mie grandi passioni sono la  musica (seguo con grande entusiasmo Marco Mengoni, il quale con le sue canzoni mi ha aiutato a superare un periodo particolarmente difficile), lo sport e la scrittura: scrivere  mi rende libera.

Dovendo riassumere in poche righe la trama dell’opera, cosa diresti?

Riassumendo il romanzo potrei dire che vi è un bel mix di avventure, storie, leggende, personaggi e ambientazioni che, a mio parere, lo rendono vivace e al tempo stesso educativo. Il romanzo cerca di unire due culture distanti tra loro: la nostra  e quella orientale (giapponese). Tuttavia, la scelta del fantasy è nata perché credo abbracci una fascia di età abbastanza considerevole.

C’è un personaggio del tuo libro a cui ti senti più affezionato?

Beh.. avendo “vissuto” e “affrontato” con tutti i personaggi  l’intero percorso storico che li vede  protagonisti  credo di poter dire che ho “instaurato”  con ognuno di loro un rapporto unico, draghi inclusi. Al massimo potrei dire che mi sento un po’ come la piccola Rillith, tenace e grintosa.

Scrivere è comunicare, tu cosa hai voluto comunicare ai tuoi lettori?

Con il romanzo ho voluto comunicare quei valori autentici che da sempre sostengono il mondo e che sono importanti affinché ci sia un solido equilibrio tra gli uomini e tra l’uomo e la natura che lo circonda. L’amicizia, ad esempio, è un valore assoluto che spesso si da per scontato. Ho voluto porre l’accento sul rispetto per se stessi e per gli altri, ricordando che non è importante cercare di cambiare l’ecosistema in cui si vive ma far sì che esso resti sempre in equilibrio. Il romanzo, si propone nel suo piccolo, di  “educare”  grandi e piccini a tali valori con uno stile semplice e spontaneo.

Qual è il romanzo che ha fatto nascere dentro di te la voglia di scrivere?

La mia ispirazione più che da un romanzo  è partita dall’esperienza diretta: lavorando a contatto  con i bambini. La loro curiosità, la loro sete di conoscenza, hanno fatto scattare dentro me il desiderio di scrivere. Ho iniziato con filastrocche, racconti,  giochi educativi e creativi fino a giungere al romanzo. Tuttavia ho sempre avuto voglia di scrivere, l’ho sempre fatto anche attraverso semplici pensieri personali su un piccolo pezzo di carta. La scrittura mi fa stare bene come la musica.

 

Che cosa deve fare uno scrittore che voglia scrivere fantasy? Da dove deve cominciare?

Io non credo di poter dare consigli pratici in merito. Sono una scrittrice esordiente che ha creduto in un sogno. Il SUO. Ecco, quindi, l’ingrediente giusto: non smettere mai di credere in se stessi. Per ogni arte dalla scrittura, alla pittura, alla musica bisogna sempre cominciare da se stessi. Da ciò che si vuole realmente. Poi, beh, ci sono percorsi da seguire; ad esempio, io, dopo essermi resa conto che volevo arrivare fino in fondo, ho seguito a Roma un corso di scrittura creativa che mi è servito lungo il percorso che ha preceduto la pubblicazione.

Quali sono state le soddisfazioni più grandi che hai raccolto dopo la pubblicazione del tuo libro?

La più grande soddisfazione sono stati gli occhi dei miei genitori, della mia cara suocera e del mio ragazzo pieni di orgoglio per questo primo traguardo. Poi sono arrivati i primi complimenti da chi sta già leggendo il libro. E, infine, ma non questo meno importante, gli amici, quelli con la A maiuscola, che mi scrivono che sono fieri di me.

 E’ stato difficile riuscire a farsi pubblicare il tuo primo romanzo?

Ho inviato il romanzo a molte case editrici ma pubblicare scrittori esordienti  è una sfida a cui molti rinunciano. Fortunatamente ho incontrato la booksprint che ha realizzato il mio sogno. E ora siamo in attesa di risposte per poter iniziare il booktrailer:  una sorta di  videoclip che attraverso l’uso di suoni, parole e soprattutto immagini sintetizza il contenuto del libro, cercando di ricrearne l’atmosfera.

Nuovi progetti in mente? È previsto un prosieguo?

Il romanzo lascia spazio all’immaginazione, non solo perché è un fantasy ma, perché, non è autoconclusivo, l’intreccio continuerà negli altri capitoli della saga. “Oscar e Shinghen”, i nomi dei due protagonisti/antagonisti è anche il titolo della collana che conterrà altri titoli. Questo appena pubblicato è il primo: “L’isoletta di Lemuria e il continente di Linde”. Il bello sta nel non fermarsi mai e continuare a credere che c’è sempre la possibilità di sperimentare cose nuove.

 

 

 

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