Quella che sembrava solamente una suggestione fino a pochi giorni fa, da oggi ha assunto connotati pragmatici. L’interesse del Martina per l’attaccante uruguaiano del Lecce c’è e si intensifica giorno dopo giorno. A confermarlo sono le parole prudenti del dg biancoazzurro Petrosino, che sollecitato sull’argomento ha risposto: «Stiamo valutando diverse piste per l’attacco. Chevantò piace, ma ha dei parametri inaccessibili per noi». Se si parlasse di trasferimento, allora i 400mila euro di valore del giocatore sarebbero davvero uno scoglio insormontabile anche per le generose casse societarie del Martina. Ma la crisi d’identità del Lecce, l’ultimatum del patron Tesoro (che ha promesso rivoluzione nel caso non dovesse arrivare una vittoria contro l’Albinoleffe), la conferma alla guida tecnica dei giallorossi di Lerda, oltre che la voglia matta del giocatore di giocare (usato con il contagocce da Lerda) aprono spiragli navigabili per la flotta biancoazzurra. Da Lecce, fonti attendibili, confermano l’affievolirsi della pazienza del giocatore alla panchina: stanco di guardare giocare i propri compagni. Ecco perché la formula del prestito appare la formula più ponderabile oltre che congeniale da ambo le parti: per il Martina, che porterebbe un «sogno» in carne ed ossa al Tursi rinfoltendo altresì in termini quantitativi e qualitativi lo sparuto reparto offensivo; per il Lecce perché Lerda avrebbe un «problema» in meno da gestire in uno spogliatoio già vacillante. Inoltre, lo scarno ingaggio di Chevantòn (1600 euro lordi mensili, 900 netti) fungerebbe da leva per aprire una vera e propria trattativa. In caso di prestito gratuito, infatti, l’ingaggio del giocatore diventerebbe onere del Martina che non avrebbe problemi a sostenerlo. «Se il Lecce sarebbe disposto a cederlo in prestito – ha ammesso Petrosino – non ci penseremmo due volte». L’idea Chevantòn per l’attacco del Martina, però, dovrà necessariamente passare per il test (per i giallorossi) Albinoleffe e il mese di Gennaio: periodo in cui si intensificherà il mercato biancoazzurro. Stesso discorso per il fantasista Varriale, il roccioso Roben e il velocista Ferdinando Rega (anche lui svincolato): tutti in prova dal maestro Di Meo che in questa settimana ne testerà le condizioni fisiche per poi comunicare le decisioni alla società che intanto viene falcidiata dalle decisioni del giudice sportivo: 3500euro di multa per il comportamento antisportivo dei propri sostenitori nei confronti della terza arbitrale (Martina – Pontedera); inibizione, fino al 24 dicembre, per il dirigente Buonfrate Fabrizio perché espulso durante la stessa gara; squalifica per una gara effettiva di Leuci Francesco per recidività in ammonizione e ammonizione con diffida per Di Meo, reo di aver rimediato un espulsione (Martina – Pontedera) per proteste verso l’arbitro.

Valerio Cantore

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