A smascherare un’ingiustizia stavolta è stato Don Diego, no, non Zorro, stiamo parlando del parroco della Santa Famiglia di Martina Franca. Proprio lui stamattina stava per essere irretito da un malfattore. La truffa è una delle più in voga in questo periodo. Il prete riceve una chiamata da un sedicente notaio di Bari che gli chiede conferma delle sue generalità. A verifica telefonica avvenuta, il ‘pubblico ufficiale’ comunica che una ex parrocchiana, della quale non poteva rivelare per telefono il nome (questo no!), trasferitasi a Roma e deceduta sei mesi prima, avrebbe lasciato una eredità di 20.000 euro proprio a lui, a titolo di opera pia.  Dopo aver ottenuto l’attenzione dell’interlocutore, il presunto notaio si è lanciato nella spiegazione della procedura che avrebbe previsto un incontro nel suo ufficio a Bari per la settimana successiva, in modo da firmare la quietanza e procedere poi alla registrazione dell’atto. Peccato però che per la pratica occorressero circa 870 euro e che non solo non fosse possibile detrarli dalla somma donata, ma Don Diego avrebbe dovuto raggiungere quanto prima un ufficio postale ed effettuare un bonifico su un conto indicatogli. “Caro notaio, la beneficienza gliela faccio io: i 20.000 euro li tenga lei, glieli regalo di cuore” ha risposto il parroco, tutt’altro che sprovveduto. Non ha fatto però neanche in tempo a salutare che dall’altra parte avevano già riattaccato.

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