E’ un Franco Ancona teso e provato, quello che si presenta in conferenza stampa davanti ad un nutrito numero di persone e non solo giornalisti. Ci sono molti giovani, alcuni all’inizio particolarmente incazzati, ma che man, mano il Sindaco comincia a parlare si ammorbidiscono, soprattutto quando il primo cittadino si ferma, commosso dicendo: “Abbiamo pensato soprattutto alla salute della nostra gente”. Uno spontaneo applauso di tutti che hanno compreso la difficoltà e, forse le sue ragioni. “Si poteva fare meglio? Certamente si! -continua il sindaco- abbiamo un territorio vasto di 300 chilometri quadrati, fortemente abitato concentrato in diverse contrade. Tutto è avvenuto in una sola notte”. Già, una sola notte come quelle che non si vedevano da anni, lontana dalla memoria della generazione più giovane, quella dei social, di WhatsApp, degli sms a go, go. Seduti attorno al tavolo l’Ing. Mandina e tutti gli assessori, Cervellera, Scialpi, Convertini, Lasorsa, Palmisano e Coletta. C’è anche il neo assessore Vito Pasculli. Dall’altra parte alcuni Consiglieri Comunali. Inizialmente tante facce scure. La disamina parte dalla nota allerta meteo che preventivava venti centimetri di neve sul Gargano che man mano dovevano essere di meno, quando ci si avvicinava al nostro territorio. Ancona parla della riunione del Comitato Organizzativo Comunale, del sale sulle strade che doveva essere sparso dalla Tradeco, forse insufficiente, così come l’immobilismo, nei giorni della neve, da parte della società per la raccolta dei rifiuti, tranne per poi aver messo a disposizione i propri camion e il personale per raccogliere la neve ammassata sulle strade. Un fiume in piena il Sindaco che spiega con dovizia di particolari tutto quello che è stato fatto. “Abbiamo messo tutti i nostri mezzi ed il nostro personale in supporto alle attività delle ambulanze e dei mezzi di soccorso, oltre alle operazioni delle Forze dell’Ordine. Le nostre priorità le persone malate, quelle isolate e bisognose di assistenza. Era fondamentale che le ambulanze potessero raggiungere sia Bari che Taranto. Sul nostro territorio non c’è stato alcun blocco di autotreni o quant’altro, cosa che è avvenuta altrove. Siamo riusciti a scongiurare ogni tipo di pericolo”, l’affermazione del Sindaco è confortata da un rapporto dei Carabinieri che informa non ci siano state né vittime, né incidenti. Così come l’attività dell’ospedale è stata normale e regolare. Ancona elogia anche gli operai dell’Enel che hanno lavorato tantissime ore, oltre il turno regolare. L’interruzione di energia che avrebbe colpito circa cinquecento persone è stata causata soprattutto dai pini che hanno tranciato i cavi dell’ENEL e qui le responsabilità di chi, nonostante più volte reguardito a rimuoverli, soprattutto se avrebbe potuto compromettere i cavi dell’energia elettrica o potevano recare danni alle persone o alle cose, ha ignorato l’avvertimento. Ci sarebbe così stato un effetto domino con l’interruzione dell’energia in più parti della città. “ La priorità nel primo giorno -continua il Sindaco- è stata l’esigenza sanitaria, la viabilità aprendo i corridoi. Il secondo giorno quello di intervenire sull’area industriale per permettere alle aziende di poter ritornare a lavorare. Abbiamo puntato sulla normalizzazione dei servizi. Abbiamo attivato tutti i servizi pubblici e privati” Non mancano frecciate ad altri livelli istituzionali: “Siamo stati lasciati soli. Non voglio rispondere ad attacchi strumentali. Salute, servizi pubblici, viabilità, incolumità a seguito caduta degli alberi o del pericolo che sussisteva che ne potevano ancora cadere altri è stato questo il nostro lavoro”. Sul si poteva fare di più che ci trova concordi, c’è comunque un punto di ripartenza per il futuro: “Dobbiamo rifornire tutte le contrade adeguatamente di sale, inoltre predisporre un modello adeguato di prevenzione ed intervento. Non era pensabile che eventi privati e pubblici potessero svolgere sul territorio. Così come tanti, pur sapendo che da novembre scatta l’obbligo delle gomme da neve o delle catene a bordo, lo hanno ignorato. Devo sfatare una grande sciocchezza scritta da alcuni, non abbiamo elevato alcuna multa a macchine che sono state rimosse”. Beh, fesserie ne sono state scritte o dette tante, comprensibili se vogliamo, c’è di mezzo la politica o l’appartenenza partitica. Il disagio è stato comunque tanto. La comunicazione è stata comunque sbagliata. Sarebbe bastato dire: “Stiamo facendo l’impossibile, ma aiutateci” piuttosto che fare i proclami di quello che si stava facendo. Rimane il giallo di chi, la sera del 31 dicembre, avrebbe impedito alle auto che giungevano da Taranto, munite di gomme e catene da neve, di raggiungere Martina dove avevano prenotato per il cenone, costringendoli a tornare indietro. Tante cose potevano funzionare meglio, l’importante è averlo ammesso e farne tesoro per il futuro.

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