E’ quello che chiederanno domattina i lavoratori dell’ITN con un presidio per rivendicare il loro diritto alla cassa integrazione. 

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa diffuso dalla segreteria generale della Filctem Cgil di Taranto, in merito ad un presidio dei lavoratori per chiedere al Prefetto di intervenire presso il Ministero del Lavoro per sollecitare l’autorizzazione della Cassa Integrazione Straordinaria a 123 lavoratori dell’Industria Tessile Nardelli:

Dallo scorso Aprile, i 123 lavoratori della Industria Tessile Nardelli di Martina Franca, già duramente colpiti dalla decisione aziendale, presa nella primavera del 2011, di cessare l’attività produttiva, sono in attesa di percepire l’indennità di Cassa Integrazione Straordinaria, ancora non autorizzata dal Ministero del Lavoro.

La Filctem Cgil di Taranto, domani 17 ottobre, chiederà, al Prefetto di intervenire presso il Ministero del Lavoro affinché sia sollecitata l’autorizzazione della Cassa Integrazione Straordinaria, che oggi costituisce l’unico strumento di sostegno al reddito per questi lavoratori.

In occasione di tale incontro sarà organizzato un presidio dei lavoratori, sotto la sede della Prefettura di Taranto dalle ore 10.

La drammaticità della vicenda ITN purtroppo rappresenta una condizione sempre più dilagante, comune a numerosissime altre vertenze nelle quali centinaia di lavoratori perdono il proprio posto di lavoro. Questa condizione impegna su tutti i fronti organizzazioni sindacali e istituzioni, ma soprattutto i lavoratori che ne sono coinvolti, che, attraverso enormi sacrifici, lottano ogni giorno per difendere il proprio reddito e per conquistarsi una nuova prospettiva. Gli strumenti a disposizione per evitare che interi poli produttivi saltino per aria e per difendere concretamente i posti di lavoro sono ormai insufficienti. Servirebbero politiche industriali efficaci capaci di sfidare il mercato mondiale puntando sulla “via alta” della competitività, piuttosto che soccombere ad un destino fatto di tante cessazioni di attività.

La vicenda ITN rappresenta a Martina il simbolo di questa crisi. Una delle più importanti aziende che decide di non produrre più e mette alla porta 126 lavoratori qualificati.

Questa scelta non l’abbiamo mai condivisa. Il sindacato, fatto dai lavoratori, sin dal primo minuto si è battuto strenuamente per evitare che un altro importante patrimonio produttivo di questo territorio andasse perduto. In questa lunga vertenza, sono state numerose le iniziative, che hanno visto impegnati in prima linea quei lavoratori e il sindacato, tese ad evidenziare che era un errore da parte dell’azienda rinunciare alla qualità del lavoro svolto dai propri dipendenti per avvalersi, a minor costo, di un lavoro svolto altrove, chissà a quali condizioni!.

Da quella fatidica decisione di cessare l’attività produttiva sono trascorsi quasi 30 mesi, in cui abbiamo utilizzato ogni strumento possibile per garantire un sostegno al reddito ad ogni lavoratore. Non si trattava di mettere in pratica soluzioni meramente assistenzialistiche, ma individuare strumenti che consentissero di guadagnare tempo. Tempo prezioso per guardare a nuove soluzioni e per sperare che la morsa di questa crisi si allentasse. E’ inaccettabile che per beneficiare di un sostegno al reddito come la cassa integrazione straordinaria si debba attendere 8 mesi! 8 mesi per sperare in un’autorizzazione dal Ministero che sembra non arrivare mai. E’ inaccettabile pensare che un lavoratore, che abbia perso il suo lavoro, possa aspettare così tanto tempo!

Per questa ragione chiediamo un intervento efficace del Prefetto presso il Ministero del Lavoro e lanciamo un appello a tutti i rappresentanti istituzionali del territorio affinché sostengano la richiesta di questi lavoratori la cui unica necessità è quella di tornare a lavoro!

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