Coinvolti molti adolescenti

La scorsa settimana è stato effettuato un ennesimo controllo da parte delle forze dell’ordine che hanno portato al fermo di due ragazzi. Gli stessi sono stati subito rilasciati poiché gli stupefacenti erano in quantità minime e quindi ritenuti per consumo personale, ma gli inquirenti ritengono che a Martina si faccia molto consumo non solo di cannabis, usata soprattutto da minori, alcuni anche di dodici o tredici anni, ma anche di droghe più pesanti, come eroina per poi finire alla cocaina. Gli stessi consumatori diventano a loro volta spacciatori, per poi potersela procurare gratuitamente. Il consumo e lo spaccio coinvolge tutti gli ambienti, a definire il target è la qualità della stessa. In ambienti della Martina cosiddetta bene si  consuma prevalentemente cocaina, una dose varia tra i 40 e 50 euro.  Una dose di eroina costa all’incirca 25 euro, mentre per il cannabis occorrono dai 5 ai 10 euro. Il consumo, secondo alcuni avvocati da noi interpellati coinvolge un gran numero di persone nella nostra città. Alcuni adolescenti ne parlano con molta semplicità. Ignari sono i genitori che a volte si vedono le forze dell’ordine perquisire le loro abitazioni, poiché, quando il loro figlio viene trovato in possesso di qualsiasi quantitativo di stupefacenti, gli investigatori sono autorizzati a perquisire la propria abitazione. Diventa una incriminazione per spaccio quando a casa vengono trovati bilancini, buste e moneta ingiustificata. Anche per il solo uso personale c’è la segnalazione alla prefettura.  Le Forze dell’Ordine al momento del controllo stabiliscono, in base alle circostanze ed al quantitativo rinvenuto, se è destinato alla cessione a terzi, in tal caso si configura un reato e la persona viene denunciata, perseguita penalmente e condannata per violazione all’uso personale, in tal caso si configura un illecito di tipo amministrativo e la persona viene segnalata al Prefetto della Provincia di residenza per l’attivazione del procedimento amministrativo- sanzionatorio.

La sostanza stupefacente viene sequestrata ed inviata ad un laboratorio analisi per determinarne la “qualità” e la “quantità” di principio attivo in essa contenuto.

Per l’attivazione del procedimento amministrativo-sanzionatorio, è necessario che il quantitativo di principio attivo risulti inferiore a quelli previsti dal decreto del Ministero della Salute dell’11 aprile 2006 (eroina mg. 250, cocaina mg. 750, Cannabis-THC (marijuana, hashish) mg. 500, anfetamina mg. 500, LSD mg. 0,150). Qualora risulti essere superiore, il trasgressore viene denunciato penalmente per spaccio.

Le Forze dell’Ordine, ricevuti gli esami tossicologici ed accertato che si tratta di illecito amministrativo, redigono un apposito verbale “di contestazione” che viene notificato al segnalato; una copia di tale verbale viene trasmessa al Prefetto per l’avvio del procedimento.

Se trattasi di minorenne, tu\tti gli atti devono essere obbligatoriamente notificati agli esercenti la potestà genitoriale. Il Prefetto, avvalendosi del personale del NOT e valutata la fondatezza dell’accertamento, avvia il procedimento ed entro quaranta giorni convoca il trasgressore per un colloquio al fine di valutare quali sanzioni amministrative applicare oppure per “invitarlo formalmente a non fare più uso di sostanze stupefacenti” (cosiddetta “ammonizione” che può essere applicata solo in caso di prima violazione, per fatti di lieve entità e se dal colloquio, emergono elementi tali da far presumere che l’interessato possa per il futuro “astenersi” dall’usare sostanze stupefacenti).

Se al momento del fermo il controllato ha la “diretta ed immediata disponibilità” di veicoli a motore, (quindi, anche nel caso in cui non sta guidando ed il mezzo è parcheggiato) le Forze dell’Ordine gli ritirano la patente di guida per un periodo di trenta giorni e la trasmettono all’Ufficio NOT.

Per procurarsi la droga spesso vengono commessi altri reati, ma questa è un’altra storia

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