Presentato il progetto di restauro conservativo del campanile della Chiesa di Sant’Antonio nonché della facciata esterna (che si affaccia sulla piazzetta di Sant’Antonio), della quale una parte è di proprietà privata – i proprietari dell’hotel Ducale. Il progetto di restauro, occorre ribadire, è stato approvato dal ministero dei Beni Culturali, e finanziato dalla CEI (comunità Episcopale Italiana).

L’Architetto Antonio Fragnelli ha illustrato le modalità di restauro rendendole pubbliche e affiggendole su dei pannelli tuttora affissi nel cortile del Chiostro.

Gli interventi di carattere conservativo rispetteranno determinati criteri, tra cui quello del “minimo intervento”, vale a dire limitandosi all’essenzialità dell’intervento stesso anche nell’eventualità dell’integrazione, onde non compromettere “il testo”  nella sua valenza documentaria, sono state escluse quindi operazioni innovative invasive di rimozione delle integrazioni presenti a meno che queste non risultassero assolutamente incongruenti e dannose per il tessuto originale. Altro criterio di intervento è quello della “reversibilità dell’intervento”, ovvero della possibilità di rimuovere le aggiunte e integrazioni introdotte con l’intervento di restauro.

Il restauro era una necessità data dal fatto che il degrado era visibile. E comunque il restauro, nelle intenzioni del progetto, seguirà la linea delle ricostruzioni formali attraverso le quali è stato possibile recuperare una lettura critica degli apparati decorativi di particolare pregio intervenendo solo dove era necessaria una miglioria di carattere strutturale che ha risolto alcuni particolari e pericolosi dissesti statici e materiali di alcune zone.

Per quanto riguarda invece il Chiostro interno di proprietà privata, in condizioni di estremo degrado, non si è potuto fare nulla. Si attende perciò l’intervento di qualche autorità istituzionale che vada a verificare l’eventuale pericolosità del sito sulla parte destra (magari l’Ufficio Tecnico) dichiarandone l’eventuale pericolosità di crollo. E in tal senso poter intervenire.

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