L’esponente di Forza Italia deluso dal discorso del Presidente della Repubblica: “Nessuna indicazione circa il ruolo dell’Italia in Europa, nessun riferimento alla legge elettorale e al tema della Giustizia”

Le ultime parole del 2013 del Presidente della Repubblica non sono piaciute al parlamentare martinese Gianfranco Chiarelli, che definisce “scontato” il discorso di Napolitano. Pur riconoscendo al Presidente di aver risposto con “grande senso dello Stato” alla chiamata del Parlamento, Chiarelli sostiene che gli italiani non hanno trovato nelle parole di Napolitano le risposte ai problemi del Paese: “Nessuna indicazione circa il ruolo dell’Italia in Europa, nessun riferimento puntuale alla legge elettorale e men che meno a quella della Giustizia”. Di seguito, la riflessione di Chiarelli sul discorso presidenziale:

“Discorso assolutamente scontato quello del Presidente Napolitano che ha ribadito ciò che da tempo va rinnovando in tutti i suoi interventi. La citazione di alcune lettere di cittadini, nella forma un evidente escamotage comunicativo, nella sostanza ha certificato una situazione di grave disagio sociale, derivato da una prolungata azione di governi, prima quello tecnico di Monti, poi l’attuale di Letta, che lo stesso Napolitano ha fortemente voluto e sostenuto. Nessuna indicazione circa il ruolo dell’Italia in Europa, nessun riferimento puntuale alla legge elettorale e men che meno a quella della Giustizia. L’alto indice di ascolto registrato è indicatore delle tante aspettative del Popolo italiano, che sicuramente non hanno trovato nel discorso del Presidente le risposte che si attendevano. In compenso gli italiani si sono svegliati il primo giorno dell’anno con una prima raffica di aumenti. Va dato atto a Napolitano di aver risposto con grande senso dello Stato alla chiamata del Parlamento in un momento in cui le divisioni interne alla sinistra, all’indomani delle elezioni politiche, avevano messo in seria crisi le istituzioni repubblicane; oggi però il quadro politico è radicalmente cambiato; definitivamente chiusa la stagione delle larghe intese. Per questo occorre puntare ad un governo di scopo che licenzi le più urgenti riforme, per poi ridare la parola agli elettori. Questo ci attendevamo, e ci attendiamo ancora, da Napolitano”.

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