Oggi potremmo dire che Martina Franca è un’isola felice. Affermazione praticamente mai condivisa, dal sottoscritto, però in questo caso ci sta. Ed è bene che continui ad essere sempre così.

Domani il prefetto di Taranto presiederà una riunione del comitato provinciale per la sicurezza pubblica, riunione indetta domenica, in fretta e furia, perché la notte prima erano stati incendiati 500 cassonetti dei rifiuti che erano in un deposito a San Giorgio Jonico, ed erano state sparate delle fucilate contro un esponente politico a Lizzano.

Quelli di Lizzano non se ne sono dati per inteso, dell’iniziativa del prefetto. La notte scorsa, altri tre atti intimidatori, ancora contro esponenti politici e contro un vigile urbano. Loro, quelli che sparano, forse non stanno a sottilizzare, se i destinatari dei colpi siano di destra, di sinistra, stellati o meno. Sparano. Ma non lo hanno fatto solo a Lizzano, perché a Manduria, sempre la notte scorsa, un atto intimidatorio ancora a base di armi, forse una bomba, è stato compiuto nei confronti di un ex sindaco di Manduria. E nei mesi scorsi c’erano state, qua e là in provincia, analoghe avvisaglie di un’espressione non proprio regolare del malessere rispetto alla politica.

Ecco, a Martina Franca non è così, fortunatamente. E deve continuare a non esserlo. Bene il dibattito politico, anche aspro quando serve: bene il botta e risposta, ma molto molto bene anche il livello del rapporto fra la politica e la comunità. Fortunatamente non si devono lamentare episodi come quelli del resto del territorio, questo è un segnale importante di agibilità democratica, come la chiamerebbero alcuni, in relazione al rapporto fra cittadini e istituzioni e loro esponenti. Ci dichiariamo fortunati, ci dichiariamo però, contemporaneamente, preoccupati perché il resto della provincia è pur sempre il nostro territorio. Bisogna fermare al più presto l’escalation delle intimidazioni, che ormai ha assunto una continuità per nulla tranquillizzante. Così domani, un’attenzione particolare alla riunione in prefettura, va prestata anche da qui.

Agostino Quero

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