Casa Cappellari e l’ex Tennis Club, diventati la casa di Arte Franca, Laboratori Urbani per la creatività giovanile di Martina Franca, sono ormai una realtà affermata in città, grazie ai corsi (artistici, musicali, etc…) organizzati in questi mesi per i giovani.

Peccato però che ci siano delle irregolarità riguardanti i lavori di ristrutturazione, almeno a sentire Mario Caroli (PDL), che in una nota stampa spiega le sue ragioni: “Ritengo che sia importante segnalare una grave anomalia relativa ad un incarico professionale nel settore lavori pubblici. Il comune di Martina Franca, con determina n.74 del 6 Febbraio, ha voluto conferire incarico professionale per il collaudo statico dell’ex Tennis Club e per la certificazione di idoneità statica dell’immobile «Casa Cappellari» allo stesso professionista il quale per gli stessi immobili ha svolto la progettazione e direzione lavori di interventi di ristrutturazione. Tale determina è evidentemente in contrasto con la vigente normativa in merito all’affidamento di collaudi. La normativa di riferimento è il D.P.R. 380/2001, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, art 67 c.2, la quale prescrive che il collaudatore non debba essere intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell’opera”.

A tal proposito Caroli sottolinea anche la “ferma presa di posizione dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Taranto che con una propria missiva,del 21 febbraio 2013, ha diffidato il Comune di Martina a dare seguito alla predetta determina, già preannunciando il ricorso alle vie legali nel caso che tale richiesta non fosse accolta. È paradossale il fatto che proprio la circostanza dell’aver già precedentemente diretto e progettato i lavori è descritto nella premessa della determina citata in precedenza, quale motivo che avvalora la bontà del conferimento ulteriore del collaudo. Se poi consideriamo che il professionista in questione è stato anche candidato alle ultime elezioni amministrative nel partito di maggioranza consiliare, tale scelta appare anche politicamente inopportuna. Alla luce di tutto ciò ritengo sia doveroso per il Comune di Martina recedere dall’intenzione di proseguire tale procedura”. Non ci resta che attendere gli aggiornamenti del caso.

 

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