Benjamin Britten è forse un nome poco noto per chi non bazzica conservatori e musicisti, ma sicuramente oggi a Martina sarà più noto e più apprezzato. L’iniziativa della Fondazione Paolo Grassi di dedicare il giorno di Santa Cecilia, patrona della musica, al compositore britannico è motivata dall’ovvia ricorrenza della nascita: il barone musicista, infatti, è nato il 22 novembre 1913, esattamente un secolo fa. Ascoltando le sue composizioni e la sua musica magnifica i tantissimi presenti che hanno affollato l’auditorium della Fondazione hanno partecipato soltanto a una delle iniziative che sono state portate avanti durante la giornata: il lungo treno del Britten Day infatti è iniziato al mattino con la musicologa Fiorella Sassanelli, critico musicale de La Repubblica, che ha illustrato la figura del compositore britannico ai ragazzi del Tito Livio, mentre la  pianista Antonia Valente, il soprano Lucia Conte e il tenore Francesco Castoro facevano ascoltare direttamente alcuni brani.

In tutto il primo pomeriggio, fino alle 18:00, è stato il turno del musicologo Alessandro Macchia, di Gazy Iqbal e della musicista Ira Panduku che, ospitati dall’associazione Dragare, hanno esaminato materili audio e video raccontando la storia dell’uomo che cercò di distaccarsi dalla corrente musicale britannica seguendo la sua idea di musica; un pianista che considerava il suo come «uno strumento secondario», e che è ricordato per aver detto frasi controverse come «La musica ha la bellezza crudele della natura e la bellezza eterna della monotonia».20131122_202630

Bravissimi anche i giovani concertatori che dalle otto di sera hanno deliziato l’uditorio, a partire dai mabini del progetto “Bambini all’Opera”, che hanno aperto la sessione serale, e continuando con Antonia Valente (pianoforte e coordinamento artistico), Marina Pellegrino (pianoforte), Francesco Castoro (tenore), Lucia Conte (soprano), Alessandro Giangrande (controtenore), Silvia Grasso (violino), Francesco Venga (viola), Ludovica Rana (violoncello) e Cosma Ricci (chitarra), per citare tutti i ragazzi che con il loro impegno hanno fatto emozionare la platea.

La serata è terminata in modo simpatico e insolito con una gustosa pettolata in collaborazione con Dragare e La carrozza di Hans, con il Brit-dj set a cura di Agostino Convertino e Rino Carrieri, a suon di musica (ovviamente), vino rosso (per accompagnare la serata) e pettole (perché anche Santa Cecilia vuole la sua parte di tradizione).

Daniele Milazzo

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