Un incontro di dialogo ed intenzioni quello avvenuto ieri sera tra il sindacato CGIL, nelle persone della responsabile locale Isabella Massafra ed il Segretario provinciale Gino D’Isabella, e la cittadinanza intervenuta. Assemblea che anticipa la manifestazione a livello europeo del 14 novembre, che vedrà scendere in piazza il sindacato per chiedere uno stop alla politica dell’austerità ed un rilancio per una crescita nel lungo periodo.

“E’ impossibile pensare alla ripresa economica in queste condizioni di repressione e tassazione selvaggia. – ha commentato Isabella Massafra –  Questa è una crisi che ha radici lontane, cui il nostro Governo Berlusconi, allertato nel 2011, non seppe rispondere, lasciando in dote all’attuale Governo tecnico Monti la responsabilità di tradurre in decreti legge le pressanti direttive UE. Ora è però il momento di uscire dalla fase passiva, occorre passare a quella attiva, e lo si fa rilanciando il mondo del lavoro, un mondo che coinvolga le generazioni del futuro e pensi ai diritti di ciascun lavoratore.” La responsabile CGIL ha poi accennato all’ancor più difficile situazione locale. “Martina soffre insieme ai suoi settori di punta, le confezioni e l’edilizia, l’agricoltura e la trasformazione dei prodotti primi. Manca in loco una rete di servizi in grado di far fronte alle richieste della cittadinanza, se si pensa ad esempio che su circa 9000 anziani soltanto 60/65 usufruiscono dei servizi a domicilio.” Pesante anche la pressione fiscale cui le famiglie martinesi devono tener testa. “Non c’è più nelle famiglie il reddito di qualche anno fa, a ciò si aggiunga l’aumento delle tasse e delle tariffe servizi: un esempio su tutti l’IMU sulla seconda casa, una realtà che molti martinesi hanno non per loro scelta, ma perchè ereditata, e che non riescono ad ammortizzare in altro modo.”

Più generalizzato ed orientato verso gli indirizzi sindacali che la CGIL intende realizzare, nella sua funzione di tramite sociale tra il cittadino e la politica, l’intervento del Segretario provinciale Gino D’Isabella, che ha risposto anche ad alcuni interventi della platea. “Sappiamo tutti com’è nata la crisi, ma vediamo anche che in America, laddove si è orginata, persistono politiche del lavoro e dello stato sociale, di investimenti, diritti e servizi per il cittadino. Obama ha di recente dichiarato di voler potenziare ulteriormente le coperture sanitarie per chi non le ha, mentre qui si chiudono reparti ed ospedali e si taglia il personale.” Chiari gli obiettivi della CGIL nelle richieste al prossimo Governo. “Chiederemo una riforma fiscale che tassi i grandi patrimoni e le transazioni internazionali; politiche di sviluppo che tengano conto dei territori e delle potenzialità italiane; ma soprattutto un piano del lavoro, che restituisca dignità al lavoratore e condizioni di produttività stabili per le imprese. Occorre pensare che, laddove le risorse del territorio fanno buona parte del PIL di una nazione, è nell’industria il vero motore dell’economia, pertanto dobbiamo insistere nel salvare comparti come quello ILVA, che tiene Taranto tra le prime esportatrici di acciaio in Italia e la prima esportatrice in assoluto al Sud.” Stuzzicato da un cittadino circa la possibilità di tornare alla lira, che secondo l’interlocutore aveva tanto prodotto negli anni ’80, D’Isabella ha replicato seccamente. “Quei governi del C.A.F. (Craxi – Andreotti – Forlani) hanno prodotto tutto il debito pubblico ora accumulato, e si pensi anche che al passaggio lira – euro i tassi sui mutui erano molto più alti con la vecchia moneta. Occorre piucchealtro riformare il sistema, facendo in modo che tutti i cittadini UE ottengano gli stessi diritti in termini di lavoro e potere d’acquisto, invogliando anche gli imprenditori ad investire qui e non altrove.”

 

 

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