È morta a 85 anni nella sua casa romana Giovanna Bemporad. Poetessa, attivista, ma anche -e forse soprattutto- grande traduttrice: incredibile il suo esordio a 15 anni con la sua versione dell’Eneide e ancora più incredibile la sua Odissea tradotta in versi endecasillabi.
Ebrea, figlia di un importante avvocato, fu studentessa del Liceo “Galvani” di Bologna e allieva irregolare ma dichiarata di Leone Traverso, Carlo Izzo e Mario Praz, nonché amica di Camillo Sbarbaro, Cristina Campo, Paolo Mauri e Pier Paolo Pasolini, con il quale passò il periodo della guerra nei dintorni di Casarsa. Giovanna Bemporad è stata una grande donna della poesia contemporanea con la pubblicazione di una sola, monumentale, opera Esercizi, del 1948 e una carriera che l’ha portata a guadagnarsi la stima, e l’amicizia di tanti poeti e letterati.
Giovanna Bemporad era anche un persona fuori dall’ordinario: nel dopoguerra si dichiarò provocatoriamente lesbica per motivi politici; ma dalla politica rimase ai margini pur sposandosi nel 1957 con Giulio Cesare Orlando, senatore nella IX legislatura, con Giuseppe Ungaretti come testimone di nozze e Giuseppe De Luca quale cerimoniere. Orlando, lo ricordiamo, era eletto nel collegio senatoriale di Martina Franca dal 1968 al 1992.
Nel 1990 la casa editrice fiorentina Le Lettere ha pubblicato (ristampandola nel 1992) l’opera a cui la Bemporad ha dedicato tutta la vita: la stesura definitiva in endecasillabi, non ancora completa, dell’Odissea con la quale ha vinto, nel 1993, il Premio Nazionale per la Traduzione letteraria istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Giovanni Raboni la ha definita un lavoro “di infinito perfezionamento ritmico e sonoro, teso a restituire all’endecasillabo il suo diritto a esistere nella Poesia del Novecento con una pronuncia originale e moderna. È quasi impossibile, nel suo caso, fare distinzione fra testi originali e testi derivati: negli uni e negli altri circolano la stessa ansia di assolutezza formale, la stessa vitrea incandescenza, un’unica rarefatta ossessione”. L’ultima traduzione della Bemporad, il Cantico dei Cantici, è stata pubblicata dall’editore Morcelliana nel 2006, a cura della stessa autrice e con l’introduzione di Daniele Garrone.
Le condoglianze anche dall’amministrazione comunale martinese: “Le rappresentiamo il solidale cordoglio dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini di Martina Franca per la scomparsa di Giovanna Bemporad, autorevole esponente della cultura italiana, che ha lasciato il segno nella nostra comunità culturale. Ne ricordiamo le sue straordinarie doti intellettuali e l’impegno per la crescita culturale delle nuove generazioni. Voglia esprimere il cordoglio e l’abbraccio a tutti i familiari. Antonio Scialpi, assessore alle attività culturali; Franco Ancona, sindaco di Martina Franca”.
Anche Franco Palazzo, ex sindaco di Martina Franca, ha espresso le sue condoglianze al senatore Giulio Orlando e alla famiglia, per la scomparsa di Giovanna Bemporad; lo stesso ha fatto ance Elio Michele Greco, che ricorderà Giovanna Bemporad in una apposita iniziativa culturale per commemorare la cofondatrice dell’associazione Nuove Proposte.

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