Intervista a Maria Miali, sostenitrice della lista Cuperlo per le primarie PD di domenica prossima: “Dobbiamo toglierci le scarpe Prada e metterci i sandali”

Nonostante la sfida per stabilire chi sarà il futuro Segretario Nazionale del Partito Democratico tra Renzi, Cuperlo e Civati sembri già decisa, in città prosegue il dibattito in vista delle primarie di domenica 8 dicembre. Dopo aver sentito l’attuale segretario cittadino, Angelo Ancona, adesso diamo la parola a Maria Miali, che ha deciso di sostenere Cuperlo nelle elezioni di dopodomani. Nel dialogo telefonico intercorso con la Miali, l’ex segretaria si conferma, sin da subito, come la coscienza critica della sinistra: “L’uso delle primarie, negli ultimi tempi, ha assunto la forma di un regolamento di conti. Ma il regolamento del partito è questo e bisogna schierarsi con qualcuno a monte. E’ una regola che non condivido, perché altrimenti si dovrebbero fare le primarie delle primarie. Penso che il segretario del partito debba essere eletto, appunto, dal partito e dai suoi iscritti”. Ma cosa l’ha convinta della proposta di Cuperlo? “Tutti e tre i candidati hanno un valore, ognuno di loro dice cose giuste.  Cuperlo è un uomo di partito, mi dà fastidio che gli appiccichino addosso il nome di D’Alema. Comunque, chiunque vincerà, non si potrà pensare di essere all’alba di un giorno nuovo: non c’è nessun nuovo Messia o salvatore della Patria”.

“Il PD – prosegue la Miali – non può limitarsi alle primarie, ma deve ambire a costruire una squadra. Non a caso, l’anno scorso con il partito abbiamo invitato a Martina Fabrizio Barca, che sembrava la persona che aveva inquadrato meglio degli altri la sostanza del discorso, con la costruzione della squadra e la ricostruzione del partito. L’oggetto del discorso è il partito, che non può essere personale, ma è di tutti. Nel confronto su Sky, Cuperlo è stato l’unico che ha parlato del partito come di una comunità e come comunanza di intenti. A proposito del confronto televisivo, a me ha fatto senso sentire i soldi che hanno speso i tre candidati per le primarie”.

Quanta gente andrà a votare domenica? “Le primarie sono un’occasione di festa, di partecipazione. Ma non riesco a fare conteggi, perché sarà un giorno di Festa, l’Immacolata. La gente verrà a votare, anche se forse non in numero così cospicuo, visto che si avverte un po’ di disamore verso la politica. Proprio per questo motivo dico che bisogna fare meno populismo ed essere più riflessivi. Non si deve scadere nel tifo da ultrà. Non è che se vince Renzi tutti gli altri vanno via dal Pd (lo stesso discorso vale, ovviamente, se a vincere saranno Cuperlo o Civati)”.

Le ultime battute di Maria Miali sono, ancora una volta, un tentativo di spronare la sua parte politica a liberarsi dall’ingombrante presenza del cavaliere, seppur decaduto qualche giorno fa: “Noi non siamo maturi, perché ancora condizionati dal berlusconismo, ma non va bene: non è quella la strada giusta. Dobbiamo toglierci le scarpe Prada e metterci i sandali: la verità e la semplicità sono davvero rivoluzionarie”.

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