Il forum delle associazioni per la tutela del territorio stilò un documento, dettagliatissimo, a propositodella situazione del verde urbano. C’erano anche le linee guida su come comportarsi e ne abbiamo scritto a parte, affinché ci si possa soffermare più dettagliatamente su quell’aspetto, che in questo periodo fra l’altro fa registrare la polemica sulle potature in pieno centro città. In questa sede riportiamo il documento delle associazioni, a proposito di quella che secondo il loro giudizio è la situazione. Di seguito lo stralcio dell’analisi:

SITUAZIONE DEL VERDE URBANO A MARTINA FRANCA

Il patrimonio verde compreso nel perimetro della città è rappresentato da alberature e ville pubbliche, giardini privati e spazi verdi perlopiù incolti tra i quali, per dimensioni, si ricorda il Votano, alle spalle della chiesa di San Francesco d’Assisi.

Tra i giardini privati si ricordano quello del Park Hotel San Michele, il giardino dell’Hotel Dell’Erba e tutti quelli delimitanti le residenze private, anche storiche, lungo la S.S. 172 Martina Franca – Taranto, ed in Via Sanità, inglobati nell’edificato moderno.

Il verde di proprietà pubblica insistente nell’ambito urbano di Martina Franca è

rappresentato da alberature di vie e piazze, da giardini e ville.

Oltre alle strade extramurali, le alberature interessano Piazza XX Settembre, Piazza

Francesco Crispi, Piazza Marconi, Piazza Filippo D’Angiò, Viale Alcide De Gasperi, Via della Libertà, Viale Stazione, Via Fanelli, Via Alessandro Fighera, Via Sanità, Via

Chiarelli, Via Montegrappa, Via Toniolo, solo per citare le più importanti.

Tra i giardini si ricordano quelli storici di Villa Garibaldi, Villa Carmine, Piazza Vittorio Veneto e, di più recente realizzazione, il giardino del quartiere Fabbrica Rossa. Da annoverare anche il Cimitero comunale che con le sue alberature di cipressi complessivamente costituisce un’unica ed importante area di verde pubblico.

Per quanto riguarda le specie utilizzate, gran parte degli alberi sono rappresentati da leccio (Quercus ilex), seguono le robinie (Robinia pseudoacacia), che cingono le extramurali Via Bellini, Via Pergolesi, Via Rossini e Via Mercadante.

Negli ultimi anni diverse alberature di pioppo bianco (Populus alba) sono state sostituite con il leccio, come ad esempio in Via Grazia Deledda, Via dei Lecci, Via della Valle e Via Orazio Flacco. Meno rappresentati i pini domestici (Pinus pinea) e i pini d’Aleppo (Pinus halepensis), anche perché, per presunte situazioni di pericolosità, sono stati in buona parte eliminati, come recentemente accaduto in piazza Marconi.

Seguono i cipressi (Cupressus spp.), i cedri (Cedrus spp.) e gli olmi (Ulmus spp.). Significativa l’introduzione, nel patrimonio arboreo, di alberelli di ibisco (Hibiscus syriacus), esistenti da oltre venti anni, concentrati nelle vie Decio Raggi, Armando Micoli e Stefano Orimini.

Recente l’inserimento di alberi di falso pepe (Schinus molle) in vari tratti dell’extramurale che, sostituiti a robinie pseudoacacie, si sono dimostrati poco resistenti ai rigori invernali del luogo.

Per tutte le altre specie presenti il numero di esemplari appare irrilevante ma tra queste

alcune s’impongono per le qualità ambientali.

E’ il caso di ricordare le varie palme di Piazza Vittorio Veneto per la loro eleganza, la Ginkgo biloba (Ginkgo biloba) e l’esemplare arboreo di alaterno (Rhamnus alaternus) custoditi in Villa Garibaldi.

In merito alla forma di allevamento, un’indagine condotta dal Soroptimist International –

Club di Martina Franca pubblicata nel 1994, metteva in evidenza che il 58% degli alberi

censiti risultavano allevati in forma semilibera, con potature più o meno regolari dal basso e/o occasionali interventi sulla chioma.

Per contro il 31% del patrimonio arboreo possedeva una forma obbligata decisamente poco naturale, vuoi per la necessità di non intralciare il traffico e gli spazi delle abitazioni prospicienti, vuoi per la consueta e tradizionale tecnica topiaria propria della cultura dei giardini del Settecento.

Ed era questo il caso delle alberature di leccio a palizzata di Viale della Libertà, Via Fanelli e Via Alessandro Fighera. Inoltre rilevava che lo 0,5% del patrimonio arboreo pubblico era in ottimo stato di vegetazione, il 15,5% in buono stato e rispettivamente il 36%, il 34% ed il 14% si trovava in condizioni vegetative discrete, mediocri e gravemente compromesse.

Tale indagine va sicuramente aggiornata, dal momento che la situazione del verde pubblico a Martina Franca risulta essere stata sensibilmente modificata negli ultimi 15 anni.

 

FUNZIONI DEL VERDE URBANO

Di seguito sono elencate le funzioni e i valori attribuiti al verde urbano:

 

–         Ambientale

Depurazione dell’aria, sia per l’attività di assorbimento della anidride carbonica che

per la filtrazione delle polveri e dei gas di scarico come ossidi di azoto, piombo e

benzene, e di mitigazione dell’inquinamento acustico.

Assorbimento dell’acqua piovana e conseguente riequilibrio del ciclo dell’acqua

soprattutto in un contesto fortemente impermeabilizzato come quello urbano;

 

–         Climatico

Miglioramento del microclima della città, attraverso la mitigazione dell’intensità

del vento, l’umidificazione dell’aria e il condizionamento della temperatura al

suolo;

 

–         Ecologico

Arricchimento della diversità della flora urbana, rifugio e garanzia di movimenti

per la fauna, in particolare sosta, spostamenti e nidificazione per l’avifauna;

 

–         Estetico/paesaggistico

Valore ornamentale rappresentato da alberature stradali, piazze, ville e giardini per

il miglioramento delle caratteristiche estetiche.

Schermatura di edifici e di infrastrutture di discutibile impatto visivo;

 

–         Ricreativo

Realizzazione in città di spazi di riposo, di gioco, di sport, di socializzazione tra

anziani, adulti e bambini;

 

–         Educativo

Avvicinamento della popolazione urbana ai cicli naturali, alla conoscenza della

flora e della fauna contribuendo alla valorizzazione e al rispetto della natura e del

patrimonio ambientale;

 

–         Storico/culturale

Il verde urbano è patrimonio culturale ed è testimone delle vicende storiche della

città.

 

Nel complesso si può quindi ritenere che il verde urbano contribuisce positivamente alla

qualità della vita in città ed è parte integrante dell’assetto urbano e come tale meritevole di una gestione razionale.

 

FINALITÀ E CAMPO DI APPLICAZIONE

In attesa della redazione del Piano per la gestione del verde urbano, preso atto dei valori e delle funzioni di tale patrimonio, al fine di tutelarlo, salvaguardarlo e valorizzarlo, vengono di seguito formulate le linee guida di gestione e di progettazione di nuovi impianti.

Sono oggetto di applicazione delle presenti linee guida:

– le aree a verde di proprietà pubblica e privata,

– le aree pubbliche e private, destinate a verde dai piani urbanistici,

– le banchine stradali alberate, in tutti i casi interne al perimetro del centro abitato, comprese le periferie urbane.

Le linee guida non si applicano a:

– alberi da frutto, orti ed in generale a tutta la vegetazione delle zone coltivate,

– boschi cedui, in tutti i casi di proprietà sia pubblica che privata, ricadenti e no all’interno del perimetro del centro abitato, comprese le periferie urbane. Per l’applicazione delle linee guida, le alberature sono classificate in funzione della loro

altezza e sviluppo a maturità:

– piante di 1° grandezza se con altezza superiore ai 18 metri;

– piante di 2° grandezza se con altezza tra 12 e 18 metri;

– piante di 3° grandezza se con altezza tra 12 e 5 metri;

– arbusti e piccoli alberi se con altezza inferiore a 5 metri.

(foto: fonte pugliaevents.it)

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