Due settimane dopo le elezioni, risultato “inconcludente” (secondo l’agenzia di rating che ci ha mandato in serie B) e nessuna prospettiva di formazione del nuovo governo attualmente. Un’Italia in queste condizioni, che non ha una prospettiva neanche per la settimana prossima, avrà la presidenza di turno dell’Unione europea nel secondo semestre 2014. Che per i tempi europei è domani. Bisogna rimettersi in carreggiata al più presto, anche per l’appuntamento europeo (il semestre prima dell’Italia toccherà alla Grecia: povera Europa, che filotto…).

In questi giorni, per il nostro governo nazionale, se ne sono sentite di tutti i colori. Dal 19 marzo le consultazioni per la formazione del nuovo governo.

Parliamo della vicenda dal punto di vista del rispetto della Costituzione.

Non esiste una proroga, per la legislatura, del governo Monti. La Costituzione lo prevede solo in caso di guerra. Insomma, al massimo si potrebbe avere un Monti-bis, in caso di assoluta impossibilità di fare altro. Monti-bis significherebbe, comunque, andarsi a cercare il voto di fiducia in parlamento.

Alternativa, potrebbe farcela Bersani. Ma forse, in Italia, ci crede solo lui. Sempre che lui ci creda.

Governo tecnico: Anna Maria Cancellieri, attuale ministro dell’Interno. Il capo dello Stato potrebbe affidare a lei questo tipo di incarico. Perché il capo dello Stato, lo ha ribadito anche ieri, sottolinea ogni giorno la necessità di avere un governo presto. Alternativa alla Cancellieri, l’attuale ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. Si è praticamente chiamato fuori Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia. Però è vero che quando l’Italia è stata nei guai seri, spesso si è rivolta alla banca centrale (si ricorderà Ciampi, ad esempio).

Oppure, dal punto di vista del rispetto della Costituzione, si potrebbe vivacchiare fino all’elezione del capo dello Stato, perché fino ad allora le Camere non possono essere sciolte essendo questo il semestre bianco. E, se fino all’elezione del nuovo presidente della Repubblica non dovesse aver visto la luce il nuovo governo, l’ultima carta potrebbe essere questa (già se ne parla): il nuovo capo dello Stato potrebbe dare l’incarico per il governo istituzionale più istituzionale di tutti. Quello del presidente emerito: Giorgio Napolitano.

E lui che se ne vuole andare in pensione.

(foto: fonte, la rete)

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