Si è chiusa sulle note del brano “Il mondo che vorrei” di Laura Pausini la serata dedicata a Terre des Hommes, l’associazione che si occupa in tutto il mondo di tutelare i diritti dell’infanzia. A organizzare la manifestazione l’Istituto comprensivo “Chiarelli”, che ha creato una rete di collaborazioni tra istituzioni, scuole e associazioni, realizzando così un evento dove i protagonisti principali sono stati i ragazzi. Introdotto dalla dirigente scolastica Roberta Leporati, a presentare lo spettacolo di solidarietà e divertimento è stato il conduttore Beppe Convertini, testimonial di TdH, per la regia di Pasquale Nessa. Sul palco, l’entusiasmo e la gioia di esserci di persone che hanno messo in gioco se stessi per aderire a un progetto umanitario. “Un girotondo di pace … sulla via di Damasco” era il titolo dato alla serata, con un riferimento particolare a uno dei numerosi centri dislocati nel mondo di TdH, quello in Libano, che accoglie i bambini profughi siriani. Convertini ha raccontato la propria esperienza “sul posto”, mentre il presidente nazionale Salinari ha ricordato come i diritti dei bambini siano da difendere non soltanto lontano da qui, ma anche a casa nostra. Anche il Sindaco Ancona ha dato il proprio apporto, leggendo una poesia di Nelson Mandela, uno dei paladini mondiali dei diritti umani. Il tutto è stato reso possibile dalla collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Martina Franca, il Club Soroptimist, il Lion Club Valle d’Itria, l’Associazione Le Quinte, il Liceo Statale “Tito Livio” di Martina Franca, l’Istituto P.S.S. “A.Motolese” di Martina Franca, l’Istituto Comprensivo di Cisternino e la Polisportiva Arci. Lo spettacolo è stato animato, inoltre, dalle Majorette “Ad’I Girls”, dai Manafolk,  da Michele Mancone e Grazia d’Aversa, con l’apporto floreale e artistico di Michele Zaurino. La mission di TdH, che tutela i diritti dell’infanzia, prevede anche e soprattutto l’intento di donare un sorriso e una speranza alle piccole vittime di soprusi. Ed era questo il tema conduttore scelto dal regista Nessa, in accordo con gli organizzatori. Tema che si è dipanato attraverso le esibizioni di danza, canto e teatro portate in scena da tutti, dei quali non facciamo l’elenco perché ognuno è stato importante in quanto inserito in un discorso ampio e condiviso. Al termine, in un turbinio di palloncini a forma di cuore, gli spettatori hanno “piantato” un fiore in un’unica zolla di terra, anche questa a forma di cuore, a simboleggiare l’unione nell’universalità del mondo al quale tutti apparteniamo. Anzi, al mondo che siamo.

Matteo Gentile

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