Otto milioni 357 milioni 459,73 euro. Questa è la somma che, fino alla fine, verrà imparata a memoria, e che soprattutto la città sarò chiamata a pagare, riguardo al tributo Tares 2013.

Sempre che sia la somma vera.

A leggere i dati forniti dalla Tradeco (che gestisce il ciclo dei rifiuti) e letti con un po’di superficialità da chi ha responsabilitàdi questo genere a palazzo ducale, figura l’incongruenza della percentuale dell’utile di impresa, come abbiamo raccontato ieri: 92888 euro, che la Tradeco chiede facendolo figurare come l’1 per cento del costo. Che però è 7168 mila euro. E l’1 per cento di 7 milioni 618 mila euro, al massimo, può fare 71680 euro o giù di lì. Una percentuale che, fino a prova contraria, non esiste. E la prova contraria non è ancora arrivata.

Ma c’è dell’altro: alla voce dei costi d’uso del capitale, la Tradeco inserisce 334256,67 euro a titolo di ammortamento mezzi e autovetture. Una cifra che alimenta dei dubbi. Naturalmente l’azienda sarà in grado di chiarirli. Ma dubbi sono, al momento.

Infatti, la Tradeco gestsice il servizio rifiuti in virtù di un appalto entrato in funzione 20 anni fa. Ciò cignifica che l’ammortamento mezzi nell’ambito dell’appalto, al massimo, avrebbe dovuto completarsi nel 1998.

Si potrà obiettare che sono state comprate nuove macchine. Di tali nuove macchine, con le fatture, i libretti di circolazione ecc., è stato chiesto conto alla Tradeco? E devono essere spese fatte non prima del 2009, perché l’ammortamento mezzi è del 20 per cento annuo. Dunque, cinque anni.

Non solo: trattandosi di 334256,67 euro per questa annualità, vuol dire che ci sono stati investimenti nell’ultimo quinquennio, da parte della Tradeco a Martina Franca, per mezzi e autovetture, per oltre un milione e mezzo di euro. Chi deve controllare la veridicità di tali costi, lo ha fatto? Perché a sentire gli operatori, e a vedere quei trabiccoli malfermi che certe volte hanno problemi anche a frenare, oltre che a camminare, il dubbio che si siano spesi tanti soldi per mezzi e autovetture, resta. Sicuramente l’azienda sarà in grado di dissiparlo. Ma dalle carte in possesso dei consiglieri comunali che devono andare a deliberare lunedì il tributo Tares, non c’è traccia.

La materia ha bisogno di essere trattata, a palazzo ducale, con il massimo rigore, perché sarà una mazzata nei confronti dei contribuenti martinesi. E bisogna capirla, centesimo per centesimo. Cosa che finora non è avvenuta, da aprte dell’amministrazione comunale.

3 pensiero su “Tares a 8,357 milioni: nuovi dubbi sui conti”
  1. Sarei molto curioso di leggere questo documento per intero, perchè descritto a pezzettini non si capisce molto.
    Dietro un capitolato d’appalto dei rifiuti si potrebbe aprire un trattato bibblico perchè sul capitolato (quello di 20 anni fa) sicuramente ci saranno più o meno le stesse voci per capitoli di spesa. La differenza è che da 20 anni fa ad oggi sono cambiati i costi di discarica e sicuramente ci saranno stati degli adeguamenti al rialzo in base agli indici Istat che sono dovuti per legge.
    I problemi poi aumentano quando ci sono proroghe infinite perchè l’azienda non ha certezza di continuità e quindi e reticente a fare nuovi investimenti in mezzi e attrezzature, perchè corre il rischio di fare un investimento che dopo qualche mese non servirà.
    Quindi accade che i mezzi (vecchissimi) vengono manutenuti e tenuti in vita fino allo spasmo. Il mezzo quando è nuovo (nei suoi primi 5 anni di vita) non ha bisogno di onerose manutenzioni, quando supera questa soglia di età invece a bisogno di manutenzione tale da coprire il valore di ammortamento. Quella voce “potrebbe”, da capitolato, contenere i costi di manutenzione una volta che il mezzo ha concluso l’ammortamento fiscale/civilistico.

    Comunque mi auguro che i nostri revisori e l’intero Consiglio Comunale “sovrano”, nel prossimo Consiglio, facciano un buon lavoro. Perchè il controllo che a me basterebbe è quello della cifra corrisposta alla Tradeco nell’ultimo anno. Se questa cifra e di € 8.357.459,00 (euro più euro meno)per me va bene, in attesa del nuovo appalto.

    1. Grazie per il suo intervento. Basta che ci dicano da dove spuntano fuori i 334 mila euro. Il punto è che, fatta salva la buona fede di tutti che è la premessa fino a prova contraria, già da ieri abbiamo constatato e raccontato di cifre che non tornano. Quella sulla percentuale dell’utile di impresa è un caso palese. Quindi i timori ci sono e la necessità di leggere, parola per parola, numero per numero, percentuale per percentuale, è di primo piano, in questi giorni che separano l’ambiente politico-amministrativo dall’approvazione di una delibera che vale un quarto del bilancio comunale e che vale sacrifici pesantissimi, quando non insostenibili, per i contribuenti. Magari riuscissimo, come auspica lei, ad avere finalmente una cifra certa. Le ricordo che a metà giugno si parlava di stime perché i dati Tradeco non c’erano, e si stava per portare all’attenzione del consiglio comunale una proposta di delibera che, se approvata, sarebbe stata fuorilegge. Poi sono venuti fuori i dati Tradeco, in una prima e in una seconda versione, con numeri naturalmente cambiati da una volta all’altra. E adesso ci sono questi dubbi nuovi. C’è di che preoccuparsi, ritengo. (agostino quero)

  2. Il ragionamento di Luca in generale non fa una grinza, ma ritengo di osservare qualcosa.
    Già il comune di Martina pare paghi in più i costi di smaltimento in quanto la Tradeco, al momento dell’appalto del 1993, venne preferita perchè proprietaria di discarica per il conferimento dei rifiuti, il cui costo era già compreso nel valore dell’appalto, senza oneri aggiuntivi.
    Relativamente alle spese di manutenzione, ritengo non debbano essere considerate perchè, con il nuovo appalto vi sarebbero nuovi mezzi, il cui ammortamento andrebbe incluso nel valore dell’appalto.
    Sarebbe solo auspicabile che i consiglieri comunali chiedessero il controllo documentale di tutti i costi indicati nel pef perchè i dati forniti sembrerebbero inattendibili anche in funzione della diminuzione dei rifiuti.

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