E’ stata fissata per il 15 gennaio, alle ore 10.00, presso il Museo delle Pianelle sito a Palazzo Ducale, il primo incontro di copianificazione, volto a stabilire le procedure per l’adozione del Piano Territoriale della Riserva.

La trascrizione della bozza di Piano è stata affidata all’architetto Giancarlo Mastrovito, che ha provveduto a rendere pronto il lavoro per il 15 novembre scorso.

Il tavolo di discussione del 15 gennaio non è il primo e non sarà l’ultimo, bensì è parte di un percorso a tappe che mira a coinvolgere sia addetti ai lavori e istituzioni, come pure la cittadinanza, per un progetto che vuole caratterizzare e dar forma definitiva ad una parte di territorio strategica.

L’ultimo degli incontri era avvenuto lo scorso 12 ottobre 2012, alla presenza dell’architetto Mastrovito, dell’Assessore all’ambiente Stefano Coletta, del Direttore della Riserva Giuseppe Mandina, e di tre esperti in materie concernenti le tipicità delle zone in questione: Francesco Intini, fisico ed esperto in meteorologia, Enzo Pascali, speleologo ed esperto di carsismo, e Domenico Tamborrino, esperto di archeologia. Nella conferenza autunnale erano avanzati apertamente i progetti in mente all’Amministrazione martinese, da una parte la tutela e salvaguardia del patrimonio vegetale e faunistico di riferimento, dall’altra lo sviluppo di iniziative che portassero in voga le caratteristiche tipiche delle Pianelle, sia in ambito sociale, che culturale, come pure economico.

Con quasi 1200 mq di territorio Riserva, di cui 600 mq di proprietà pubblica e 600 mq privata, l’intento principale delle parti in causa è quello di individuare strumenti governativi utili anche su fondi privati, dal momento che le peculiarità delle Pianelle non riguardano solo le aree boschive, bensì tutta una serie di scenari paesaggistici, storici e culturali che necessitano salvaguardia, laddove spesso l’incuria dei tempi e la mano dell’uomo hanno messo e mettono a serio rischio la tutela dei luoghi. L’idea è quella di istituire una rete di contatti tra i privati, utile a valorizzare ad esempio i prodotti delle aziende del posto con la creazione di un consorzio. Le 12 unità in cui il territorio è stato suddiviso comprendono inoltre la fascia su cui sorge la sede dell’Aereonautica militare, che se da una parte ha incrementato l’inquinamento elettromagnetico e ambientale, ha svolto un’importante protezione contro gli incendi.

La conferenza del prossimo 15 gennaio, di natura maggiormente tecnica rispetto alla scorsa del 12 ottobre, vedrà protagonisti e parti in causa tutta una serie di enti indispensabili per le procedure di attuazione. Tra essi l’Ufficio Parchi della Regione Puglia, l’Ufficio Vas dell’Area politiche per riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche, l’Agenzia Regionale per la Mobilità (AREM), l’Agenzia Regionale per le attività irrigue e forestali (ARIF), l’Agenzia Regionale per il turismo (AReT), la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, l’Assessorato all’Ambiente, quello all’Agricoltura, l’Assessorato all’Assetto del Territorio, ai Lavori Pubblici, al Turismo della Provincia di Taranto, Puglia Promozione, l’AQP, SNAM Rete Gas, Terna spa, il Ministero della Difesa, il Laboratorio di Educazione Ambientale di Martina Franca,  il Settore Programmazione e Pianificazione del Territorio della Provincia di Taranto, la Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia, l’Autorità Idrica Pugliese, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Lecce.

 

Giovanni D’Aprile

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