Di seguito un comunicato diffuso da Martino Scialpi:

Il presidente del Tribunale di Taranto, dottor Antonio Morelli, ha risposto all’istanza dell’avvocato Guglielmo Boccia, difensore di Martino Scialpi nella richiesta di quest’ultimo di vedersi riconosciuto dal Coni un legittimo tredici al Totocalcio conseguito nel 1981. Boccia aveva chiesto informazioni sul mancato reperimento del fascicolo riguardante un processo del 1987 promosso dal Coni a carico di Scialpi, terminato con la completa assoluzione e il riconoscimento della schedina come autentica ed esigibile. La sentenza è definitiva.

Il giudice Morelli, riscontrando l’irreperibilità del fascicolo presso il Tribunale di Taranto e la Procura generale di Lecce, ma che la sentenza di proscioglimento prodotta da Scialpi è conforme a quella prodotta dal pm in un altro procedimento giudiziario promosso da Scialpi a carico della titolare della ricevitoria dove fu giocata la schedina, evidenzia: «Non sono stati rinvenuti atti o annotazioni indicativi di impugnazione da parte del pm, il che, dato anche il tempo trascorso, lascia presumere che detta sentenza sia divenuta definitiva». Tuttavia il dottor Morelli si è finora rifiutato di apporre la formula dell’irrevocabilità che, a norma dell’articolo 648 del Codice di procedura penale, costituisce un atto dovuto.

L’avvocato Boccia replica: «Sono soddisfatto della conferma di quanto già sappiamo dagli atti, cioè che Martino Scialpi fu assolto nell’87 dall’accusa, da parte del Coni, di aver falsificato la schedina che quella stessa sentenza del Tribunale di Taranto, definitiva, riconosce autentica ed esigibile. Tuttavia la mancata apposizione della formula dell’irrevocabilità costituisce un’ulteriore anomalia, da parte di organi della magistratura, nella complessa trattazione della vicenda. Questo è tanto più vero di fronte alla produzione in un processo in corso, da parte dell’avvocatura del Coni, di carte false, cioè un rapporto della Guardia di Finanza che servì a incriminare Scialpi e che fu sconfessato dalla sentenza a suo favore. A questo punto, la persecuzione nei confronti del mio cliente attraverso un disegno del Coni il cui scopo è negargli il suo diritto alla vincita è sicuramente qualcosa di più d’una semplice sensazione. La dimostrazione è nella pretesa dello stesso Coni di colpire Scialpi attraverso accuse fraudolente senza aver mai prodotto, in trentadue anni, la documentazione che essa sola dimostrerebbe la pretesa di non aver rinvenuto nel 1981, nell’archivio corazzato di Bari, la matrice della schedina che lui legittimamente giocò. Perché il Coni non produce quella documentazione e insiste invece con carte false, pretendendo che la sua asserzione di non aver rinvenuto la matrice sia accettata come dogma?».

Tre sono invece le certezze giudiziarie in favore di Martino Scialpi scaturite in trentadue anni: 1) assoluzione dell’87 «perché il fatto non sussiste» con sentenza del Tribunale di Taranto, definitiva perché mai appellata dal Coni, che dichiarava la schedina autentica ed esigibile dopo una perizia d’ufficio;  2) sentenza della Corte di Cassazione del 1991 che recepì la sentenza dell’87 stabilendo la tempestività del ricorso presentato da Scialpi, il nesso eziologico tra i fatti contestati e quelli accertati, la legittimità della documentazione prodotta; 3) provvedimento di adempimento del 2012 da parte del Tribunale di Roma, fondato sulla sentenza dell’87, che condannava il Coni a pagare la somma di 2.343.924,58 oltre a 31.500,00 euro per le spese legali.

«Nonostante la richiesta di adempimento spontaneo e la diffida ad adempiere regolarmente notificata al Coni, l’ente non ha adempiuto. Si è quindi reso necessario anche l’atto di precetto» rileva l’avvocato Boccia. E conclude: «La questione non è più soltanto il diritto di Martino Scialpi a essere pagato dal Coni, ma la credibilità stessa del Totocalcio di fronte a comportamenti così gravi del Coni stesso verso un tredicista riconosciuto nei suoi diritti da sentenze della magistratura passate in giudicato».

Intanto Martino Scialpi, insieme all’avvocato Boccia, sarà in conferenza stampa a Roma il 2 luglio prossimo per spiegare ai giornalisti la complessa situazione che da trentadue anni, suo malgrado, lo vede protagonista. Ulteriori comunicati stampa approfondiranno e aggiorneranno i contenuti della vicenda.

 

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