Profughi a Martina Franca

14 senza riferimento d’età

20 sotto i 18 anni

62 fino ai 43 anni

23 bambini da 1 a 13 anni

1 bambino di 6 mesi

Una cinquantina sono i siriani, gli altri sono tutti africani provenienti da diversi stati.

Sono questo gli ospiti della Casa accoglienza predisposta dal Comune di Martina Franca. Apprezzabile il lavoro organizzativo fatto dai volontari della Protezione civile. Costante anche la presenza degli Assessori Infante e Palmisano che stanno cercando di garantire il massimo dei servizi possibili. Oltre ad attrezzare le docce (ma manca l’acqua calda) e le brande per tutti, si sta cercando anche di installare un servizio internet per consentire di chiamare casa. Purtroppo ci sono anche dei disservizi come ad esempio l’assenza di un dermatologo che avrebbe dovuto visitare gli ospiti per poi procedere a fargli fare docce e fornire abbigliamento per cambiarsi. Mancano tante cose come l’abbigliamento intimo, assorbenti e vestiti. Comunque, grazie anche alla sensibilizzazione di questa testata, si è riusciti ad ottenere oltre un centinaio di pantaloni della ditta Pierre e 180 magliette di Piero Franchini. Da segnalare la presenza di alcuni famacisti, tra i quali il dott. Mega che ha provveduto a fornire alcuni medicinale e giochi per i più piccoli. Molti martinesi hanno portato abbigliamento presso il Centro Servizi di Piazza D’Angiò, ma la protezione civile chiede, qualora fosse possibile di portarli direttamente nel magazzino allestito a Ortolini. Tutti gli ospiti sono praticamente liberi di muoversi e di andare via. Questa mattina all’appello erano tutti presenti, ma un paio si sarebbero già allontanati. Poco fa è stata fornita una colazione a base di pomodori, cetrioli, yougurt  e olive. In questo momento non serve fare critiche e dissertazioni politiche. Bisogna aiutarli. Siamo il Sud Italia, quello con un grande cuore. Resta comunque la forte la polemica verso il menefreghismo dell’Europa prima di tutto e del Governo centrale. I comuni stanno dando fondo alle loro risorse economiche, alcuni di questi in Sicilia sono in grosse difficoltà. Dalla Prefettura arrivano solo raccomandazioni, ma non risorse per affrontare il problema. Certamente solo pochi di loro sono profughi o rifugiati politici, ma la maggior parte gente che cerca un futuro migliore, magari nel Nord Europa. Questo di ieri non sarà certamente un episodio isolato, ne stanno arrivando altri. Tra qualche giorno sarà una vera e propria emergenza.

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