Settimane fa, ci occupammo del caso della sezione Aido, associazione italiana donatori di organi. A Martina Franca sono circa 1050 gli iscritti al sodalizio. Il presidente sezionale, che pochi giorni prima aveva ottenuto ospitalità per l’Aido da parte della parrocchia San Michele, ci raccontava che a quella soluzione si era pervenuti a causa di quello che in pratica fu uno sfratto, operato da parte della fondazione “Caracciolo-De Sangro”, nei confroti dell’associazione donatori organi, costretta a lasciare la sede nel centro storico.

Un anno fa, affinché questa vicenda venisse risolta, era stato chiesto dai responsabili dell’associazione al sindaco, di poter utilizzare l’Aido un locale del patrimonio comunale. Il sindaco comunicò che c’era la procedura di censimento del patrimonio immobiliare in corso e che, non appena conclusa, si sarebbe esaminata la questione. Aveva anche girato la questione ai suoi collaboratori dell’amministrazione.

Fatto sta che l’Aido, nel corso dei mesi, ha dovuto subire anche il distacco dell’energia elettrica, poi  essere messa fuori. Poi è stata la chiesa a risolvere il problema.

Ma l’amministrazione comunale, saputa l’evoluzione delle cose, prese contatti con il presidente sezionale Aido, chissà se per adempiere alla richiesta dell’associazione: fra qualche giorno ci risentiamo, sono state le ultime parole. Da settimane il responsabile locale dell’Aido attende.

Un pensiero su “L’Aido attende ancora”

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