Albo pretorio online del Comune di Martina Franca. Provvedimento che ha per titolo la strada statale 172 e invece è una determina dei tributi. Di soldi che il Comune corrisponde alla Soget. Già l’inizio è un programma dunque, con questo errore come talvolta accade: titoli di un provvedimento che non c’entrano assolutamente con i documenti pubblicati. Già in altre circostanze lo avevamo rilevato, quando avevamo trattato altri provvedimenti. Di una certa importanza e di una certa particolarità.

Come lo è quello di stavolta.

Il provvedimento fatto passare, certamente per una disattenzione e nulla più (ma il responsabile comunale della pubblicazione in internet, Pierdomenico Gallo, non sa che quella pubblicazione, viziata, non vale niente?) quale determina relativa alla strada statale 172, è in realtà, come si diceva, un provvedimento con cui si determina di dare alla Soget quasi undicimila euro. Soldi pubblici. Soldi nostri.

Rimborso delle spese di procedura esecutiva effettuata a mezzo ingiunzione fiscale, è l’argomento. La Soget viene pagata dal Comune, in virtù delle seguenti voci, come figura nella determina firmata dalla dirigente comunale Anna Maurizia Merico: 10.862,27 euro complessivi, suddivisi per spese esecutive (3.118,86 euro); per spese di notifica (5.296,76 euro) e per spese di notifica e di procedure esecutive di cui alla richiesta 2012/1226 (2.446,65 euro).

Senonché, fa rilevare Michele Fedele, componente della giunta alternativa Pdl, c’è una sentenza del Consiglio di Stato, del giugno 2012: con quella sentenza si annullano i rimborsi delle spese di procedura esecutiva per la riscossione a mezzo ingiunzione fiscale perché detti rimborsi sono dovuti solo per la riscossione a mezzo ruolo.

Chiede, Michele Fedele: sono davvero dovuti, quei soldi alla Soget? O, almeno in parte, no?

Aggiungiamo noi: se si accertasse il non doversi dare tutti quei soldi alla Soget, trattandosi di soldi pubblici e nell’eventualità che la Soget sia stata già liquidata, chi ce li rimetterebbe? Non certo i cittadini.

Interviene, al riguardo, Franco Mariella, candidato sindaco alle passate elezioni amministrative e già consigliere e assessore comunale: la sentenza citata non afferma che le spese non sono dovute, afferma che (così come è scritto letteralmente nella norma) in caso di utilizzo dell’ingiunzione fiscale non ci devono essere oneri aggiuntivi per il contribuente rispetto alla procedura di iscrizione a ruolo. Soget ha diritto al rimborso delle spese, il problema è se vengono pagate due volte e se sono congrue (rispetto a quelle del ruolo) e se sono per caso determinate da comportamenti errati del concessionario.

8 pensiero su “Il Comune dà 11 mila euro alla Soget. Forse non può”
  1. Francamente si dovrebbe chiedere anche:
    1. Quanti sono gli sgravi e da cosa sono dovuti?
    2. Considerato che il TARES non è previsto dal contratto in essere e dovrebbe, come da normativa, essere riscosso direttamente dall’Ente, come è stato determinato l’ eventuale compenso alla SOGET per la postalizzazione e rendicontazione del TARES?

  2. Regali! Regali! Regali! Tanto i martinesi pagano! Cosa vuoi che sia, una svista, sicuramente. I difensori di queste situazioni che ieri parlavano tanto, oggi dove sono?

  3. Scusa Mariella,
    Io non ho prontezza, ma la disciplinare di gara prevedeva un’offerta complessiva a ribasso e quindi un aggio complessivo per la riscossione coattiva o il riconoscimento dell’aggio previsto cal citato art. 17 del D.Lgs. 112/99?
    Comunque, quanti sono in totale i provvedimenti di sgravio e perché si sono prodotti?

  4. Quindi è un destino che il comune di Martina deve subire i danni appaltando questi servizi all’esterno. E’ una storia che risale a 20 anni fa quando si voleva affidare per 20 anni ad una ditta lucana o calabrese l’appalto dell’accertamento e della riscossione per la modica cifra di un milardo di vecchie lire l’anno. Tutto fu bloccato perchè qualche consigliere di maggioranza, in totale disaccordo, ammonì i promotori dell’iniziativa che le forze dell’ordine sarebbero arrivati con gli elicotteri a prelevarli tutti e, pertanto, rassegnando le dimissioni fece cadere la giunta. Tempo fa lei rivelò chi era l’assessore del rampo competente dell’epoca. La storia si è ripetuta con l’improvvida conferma dell’appalto a quella società subentrata alla Ipe quando già veniva riportato sui giornali che non stava riversando le somme riscosse agli altri comuni per cui lavorava. Qualcuno degli intervenuti sa dirmi, in termini di somme sottratte, a quanto ammonta il danno subito dal comune di Martina per colpa di questa società? Purtroppo, non credo che nessuno di quelli che intervengono ci potrà essere di auto perchè nessuno avrà avuto in quelle storie un ruolo. Chi era il dirigente comunale improvvido che ha consentito, senza cautelarsi, tale subingresso? E il sindaco?
    Che ha fatto di male Martina per meritare tutto questo?

  5. Ho chiesto alla redazione e ai lettori se qualcuno avesse saputo nulla come era andata a finire la storia del comune di Martina con quella società che era subentrata all’Ipe e, soprattutto, se (dico se) ci sono stati dei mancati riversamenti e, se si, se qualcuno era in grado di dirci a quanto ammontano. Questa curiosità mi è venuta dopo aver letto l’intervento dell’interlocutore cui lei si rivolgeva, chiamandolo Mariella, quando ha scritto testualmente: tanto i martinesi pagano.
    Se non avessi avuto modo di leggere, in passato, gli altri interventi del vero dirigente del Pdl, sicuramente più misurati, grammaticalmente più corretti e con continui riferimenti alla carità cristiana, le avrei risposto a muso duro. Devo pensare che lei, facendo passare questo intevento per il commento del dirigente pdl ha avuto voglia di scherzare. Infatti, le frasi “le faccio un disegnino con la matita, dovrebbe optare per il silenzio e abbandonare la confusione” sono veramente eccezziunali.

    1. Grazie per il suo intervento. La questione-Ipe: non ho tutti gli elementi a disposizione per darle una risposta. (agostino quero)

  6. Sicuramente la memoria storica dei fatti è certificata dalla corrispondenza che probabilmente è intercorsa tra le parti nonché dagli atti deliberativi, contestualmente, sono i tribunali a giudicare chi ha subito danni da chi, così come la magistratura è sempre vigile sulle questioni o, a questo punto, illazioni che lei solleva per sdeviare l’attenzione dal problema;mi sono spiegato o non mi sono spiegato, se ritiene opportuno le faccio un disegnino con la matita!
    Quanto lei ha scritto non è utile alla cittadinanza così come non è attinente al problema di oggi,ovvero:
    1.l’errore di pubblicazione della Determina;
    2.il confronto della sentenza del consiglio di stato con la determina;
    3. quanti provvedimenti di sgravio si sono emessi e perché;
    se ha delle risposte, che non le comportino una querela, le fornisca, diversamente, nel rispetto dell’intelligenza dei martinesi, dovreppe optate per il silenzio ed abbandonare la confusione che ha cercato di creare;chiaro?!

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