Caso-Rotonda. Ieri, per la festa della musica, la bellissima esibizione nel locale che ha riaperto i battenti appunto ieri, dopo decenni di chiusura per inagibilità. In discussione non c’è, naturalmente, l’esibizione di Pasquale Mega e del suo trio: sarebbe stato prevedibilmente un successone di pubblico, non fosse che per l’autorevolezza del protagonista del concerto. Autorevolezza che gli deriva dalla bravura e ieri ha semplicemente confermato tutto ciò. Non c’entra Pasquale Mega, non c’entrano gli altri musicisti. Sia chiaro.

C’entra l’organizzazione della festa. Lo abbiamo detto per giorni, è sicura la Rotonda? Siamo certi della sua agibilità? Naturalmente, di sicuro ieri non c’era niente. Si è dovuto fare il concerto non potendo usare tutto lo spazio, per non essere troppo vicini a un muro di recinzione che è rigonfio da anni ed è pericoloso: rischia di cadere (chi scrive, sollecitò negli anni scorsi che si facesse, nell’ambito di un costosissimo recupero della villa comunale, un intervento anche per la Rotonda e per quel muro. Chi scrive fu inascoltato).

Hanno dovuto anche mettere delle bande protettive, gli organizzatori, per creare una distanza fra quel muro e lo spazio consentito al pubblico: chiara ammissione del fatto che qualcosa non andava e che le preoccupazioni espresse, fra gli altri da noi, nei giorni scorsi erano fondate. Impianto elettrico completamente fuori norma, da anni e senza nessuna messa a norma nel corso del tempo; carenze nell’uscita di sicurezza; carenze in tema di abbattimento delle barriere architettoniche. Con tutto ciò, il concerto è stato fatto lo stesso. Ed è stato fatto senza alcun parere della commissione pubblici spettacoli che, prima di fare uno spettacolo, guarda caso dato il suo nome, deve essere obbligatoriamente chiamata a esprimere un parere, soprattutto in virtù della quantità di pubblico presente.

L’amministrazione comunale che si trova lì in virtù di una campagna elettorale improntata sul rispetto della legalità, figura nell’organizzazione della festa della musica. Questo è l’esempio di rispetto della legalità? La sicurezza delle persone viene prima di tutto, poi i successi artistici e organizzativi. Ieri sono state messe a rischio le persone. Qualcuno dovrà risponderne, anche per non far passare il concetto che a Martina Franca ognuno fa come gli pare, e chi se ne frega delle regole.

Molto particolare un’affermazione fatta dall’assessore comunale al Turismo: non abbiamo trovato nessuna certificazione di inagibilità di quel locale. Sembra quel meccanismo veterodemocristiano di quarant’anni fa, quando si votavano i governi con il meccanismo della non sfiducia. Ecco, qui abbiamo la non inagibilità. Solo che non serve quella: serve l’agibilità. Che con un muro pericolante, con impianto elettrico, uscita di sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche non a norma, non esiste.

Molto sorprendente, dispiace particolarmente dirlo, la dichiarazione dell’assessore comunale alle Attività culturali, a proposito della riapertura della Rotonda in quel modo. Dichiarazione ripresa da martinanews.it e che recita così: è solo un assaggio. Da un amministratore di lungo corso e di notevolissima sensibilità per il rispetto delle regole, unanimemente riconosciuta, c’era da attendersi un altro tipo di richiamo, quello alle regole.

Ancora: inizialmente, stando a una delibera di giunta comunale del 6 giugno scorso, il concerto per la festa della musica poi svoltosi alla Rotonda avrebbe dovuto tenersi in piazza Maria Immacolata. Quella piazza era stata concessa, non la Rotonda. Come e perché sono state cambiate le carte in tavola, per andare in un posto insicuro?

Il sindaco, per tutelare la sicurezza, ha fatto spegnere le lampade votive al cimitero, una cosa che riguarda circa 7500 persone fra cui, ad esempio, la vecchina che vive l’intera giornata in funzione di andare a trovare il marito al cimitero e vedere privato il marito dell’illuminazione, per lei è un colpo al cuore e un pianto continuo. Il sindaco ha fatto questo, per tutelare la sicurezza. Provvedimento duro ma doveroso. Ora, con il caso della Rotonda (che per la verità si aggiunge a quello del circo sulla statale 172, con l’elefante e la giraffa a pochi metri dalle automobili) è arrivato il momento che il sindaco spieghi alla città il suo concetto di tutela della sicurezza. Se vale sempre o se è a due velocità. La Rotonda, dopo ieri, sembra essere diventata il cimitero delle regole.

Se domani qualcuno va a chiedere al sindaco di fare uno spettacolo in un posto che non è sicuro, cosa fa il sindaco? Gli deve negare il permesso, come è doveroso che sia, o deve darglielo, perché c’è il precedente della Rotonda, e lo ha creato l’amministrazione che lui presiede? Spieghi. Se può.

Agostino Quero

(foto: fonte ebay.it)

13 pensiero su “Il cimitero delle regole”
  1. lo sappiamo benissimo che ormai questa amministrazione fa due pesi e due misure ,mi hai votato….chi se ne frega delle regole
    non mi hai votato …te la faccio pagare
    per quanto riguarda il cambio di location da piazza immacolata alla rotonda ,se guardiamo bene i libricini distribuiti che promuovono l’evento tra gli sponsor (quindi gente che ha dato dei soldi)ci sono bar derna,villa carmine,martina caffe,divino ,terra terra,liberty.friendly e la rotonda tutti locali dove è stato previsto lo spettacolo all’interno o sull’uscita del locale
    quindi detto in soldoni pratici
    l’organizzazione ha preso soldi da questi locali garantengli alcuni spettacoli x far lavorare questi locali a discapito di altri che nn hanno collaborato ,con artisti che si sono esibiti gratuitamente ,sfruttando la corrente che e stata data o dai locali stessi o dal comune e cioe da noi,lo stesso comune ha concesso gratuitamente gli spazi pubblici (quindi meno incassi x le casse comunali ,tanto poi ci sono i soliti che non li hanno votati e pagano anche l’aria)l’amministrazione ha messo anche la strumentazione e in fine non se ne sono altamente fregati della sicurezza ,perche dovete sapere che per fare uno spettacolo il comune normalmente deve chiedere una relazione tecnica di un ingegniere (chiaramente messo dall’organizzazione)che si assume le responsabilita sulle uscite di sicurezza dicendo che ci sono,fa una dichiarazione sul impianto elettrico dechiarando che e a norma e dichiara che il tutto e stato fatto nel rispetto delle regole ,chiaramente tutto cio ha un costo da parte dell’organizzazione ,ma se l’organizzazione appartiene allo stesso comune non si autochiede nulla e tutta va avanti a discapito delle persone
    a questo punto chiunque potra fare da stasera uno spettacolo li essendoci un precedente
    meditiamo e speriamo che presto tutte queste angherie finiscano

    1. praticamente questa trovata è stato un bussiness x engine club e l’altra martina hanno avuto tutti i servizi dal comune hanno preso i soldi dai locali ai quali gli e stato dato uno spettacolo con artisti non pagati norme di sicurezza nn rispettate quindi nessun ingegniere pagato,,,,alla grande

      1. Ci togli solo una curiosità?
        Ma quanto ti danno a commento?
        Ormai lo schema è chiaro: questo giornale prende ogni notizia che viene dalla città come pretesto per attaccare la giunta e dopo un po’ arrivano un paio di commentatori che gli danno manforte.
        Ormai siete troppo prevedibili. Cambiate schema.

        1. Grazie per il suo intervento. Questo giornale dà le notizie: racconto dei fatti che accadono. Non diamo soldi a nessuno per i commenti e ognuno si prende la responsabilità di quello che dice, anche nei commenti, molti dei quali non sono condivisi nei loro contenuti da questo giornale: per esempio abbiamo richiamato spessissimo chi si cela dietro lo pseudonimo max e lo ribadiamo anche oggi, quei suoi commenti non ci piacciono quando offendono gli altri. E in caso di responsabilità, se le prende lui (o lei) e non noi. Non abbiamo bisogno di commentatori che ci diano manforte, perché semplicemente raccontiamo i fatti. Chi scrive commenti poi, è totalmente ignoto a noi come agli altri: pensi che la gente, per strada, chiede chi sia zorro, o max, o carmela, o… (no, di lei non mi ha mai chiesto nulla nessuno) o martino, e io dico che non so chi essi siano. Scegliete degli pseudonimi, in maniera molto discutibile perché non avete il coraggio di metterci il nome e il cognome. Fate pure, se questo può darvi l’idea che potete parlare e sparlare meglio. Poi però, se qualcuno si sentirà diffamato da voi, problemi vostri. Noi non c’entriamo nulla. Noi diamo notizie. Punto. Che piacciano o no. Anche se ci rendono impopolari. Il nostro obiettivo è raccontare i fatti, non diventare simpatici a qualcuno. In quanto al suo fuorviato pensiero su come facciamo il notiziario, se lo tenga pure: peccato però, ha perso un’occasione per evitarsi una figuraccia. (agostino quero)

          1. Grazie per il suo intervento. Lei parla di commentatori che prendono soldi per i loro commenti. E parla di noi che prendiamo i fatti che accadono, li capitalizziamo contro l’amministrazione comunale e poi ci facciamo sostenere da commenti compiacenti. Una ricostruzione inammissibile. (agostino quero)

      2. non mi paga nessuno
        aspetto solo delle risposte che mi sembra non hai come al solito …
        la sinistra non ha risposte tecniche e di equita x tutti

        1. Caro direttore vorrei solo chiedere a chi ci legge se ritiene corretto che alcuni soggettii per occupare il suolo pubblico (vedi Ortolini) pagano ed altri lo stesso suolo lo ricevono a titolo gratuito? io come assessore ombra unitamente a tutto il coordinamento abbiamo chiesto al sig. Sindaco il perché di tale differenza… Stiamo ancora aspettando risposte….

  2. Brutta vicenda questa della rotonda e ancora più brutta la dichiarazione di Lasorsa, ma d’altronde questo e’ il personaggio un fascistello riciclatosi a sinistra con la grande ambizione di diventare Sindaco per riscattare una posizione sociale che non gli appartiene.
    Fa male ascoltare parole come quelle pronunciate dal Prof. Scialpi che lascerebbero basito anche una capra di sgarbiana memoria. E la legalità, e il rispetto delle regole? Spero che per il Prof si sia trattato di un colpo di caldo se così non fosse vorrà dire che questa città ha perso la sua coscienza critica e un punto di riferimento per tutti. Ora che faranno riapriranno il palestrone di S. Eligio?

    1. Grazie per il suo intervento. Parole come fascistello, riciclato, capra, non hanno diritto di cittadinanza in questo spazio. (agostino quero)

  3. Ieri sera sono stato alla rotonda. Il concerto è stato fantastico, avevo sempre snobbato la musica jazz,la ritenevo noiosa, ieri invece per la prima volta ho provato delle emozioni nuove dentro di me, sicuramente coltiverò questa mia nuova passione, gli artisti sono stati bravissimi. Vorrei fare anche un elogio all’organizzazione ed al comune di Martina (non sò chi ha finanziato) che ha dato la possibilità ad uno come me di assistere gratuitamente, seduto, in una location con un atmosfera confidenziale e con una qualità audio perfetta. Se lo spettacolo fosse stato in piazza maria immacolata non avrei potuto gustarlo allo stesso modo perchè, la forte illuminazione, l’audio scadente, il via vai e il vociferare delle persone non interessate mi avebbero distratto e mi avrebbero fatto snobbare ancora una volta la musica jazz.

    Nelle parole di Agostino Quero leggo tra le righe la volontà di trovare un pretesto per attaccare qualcuno.
    Credo che sparare a zero solo per il piacere di farlo non è fare informazione. Se proprio volete far qualcosa per i cittadini (visto che siete quasi tutti immischiati in politica) trovate i soldi per mettere a norma questi luoghi e ridateli alla cittadinanza invece di chiudere i cancelli.

    Per quanto riguarda il muro rigonfio della rotonda sapete se è stato fatto uno studio da un ingegnere per capire se il muro è statico? infondo la torre di pisa stà ancora in piedi!! e se è pericolante perchè io ci posso ancora passare da sotto? non potrebbe cadermi in testa??

    Colgo ancora una volta l’occasione di ribadire il concetto: Grazie per la serata di ieri sera! Martina Sera faccia informazione e non diffamazione. Grazie

    1. Grazie per il suo intervento. Inizi anche a metterci il nome, si faccia riconoscere, così è più serio.
      Contento per il suo entusiasmo, che è entusiasmo di tutti quando le cose si fanno per bene. Ma quel luogo non è sicuro e non è grave il fatto che noi lo abbiamo evidenziato: è grave che altri lo sottovalutino. Quel posto non è sicuro, la prova è che la stessa organizzazione del concerto di ieri ha dovuto provvedere a creare una protezione per distanziare quel muro dal pubblico. Lo studio tecnico per il muro è stato commissionato diversi anni fa e, guardi un po’, è il motivo per il quale la Rotonda era rimasta chiusa. Anzi, uno dei motivi, perché ce ne sono anche altri. In quanto all’ipotesi originaria di piazza Maria Immacolata per il concerto di ieri, non era mica idea nostra, era degli amministratori pubblici che poi hanno fatto una scelta diversa.
      Lei è contento che si facciano cose che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica (che è anche sua)? Risponda a questo. Vediamo cos’ha da rispondere. Noi abbiamo informato e siamo onorati di avere adempiuto ad un diritto e a un dovere, quello dell’informazione, che è racconto critico della realtà, con la consapevolezza che è più facile partecipare al coro dei consensi. La strada più difficile, ma secondo noi onesta, era quella di dire le cose come stanno. Anche se ci rende poco popolari non importa. Le sue accuse che fa a me e alla testata di diffamare qualcuno sono semplicemente assurde. Alla sua pretesa, poi, che noi troviamo i soldi per rimettere su la Rotonda è perfino inutile replicare. Se ne devono occupare quelli che hanno scelto di amministrare.
      Accuse assurde, le sue, e pensi che le pubblico anche. Vede come siamo liberi e libertari qui? Però lei si faccia riconoscere, dai. Non si nasconda. Abbia il coraggio di farsi riconoscere. Oppure sa che ne ha sparate così tante che è meglio non farsi riconoscere? (agostino quero)

    2. vabbe questo sarà qualcuno dell’organizzazione che se la canta e se la suona da solo(in fondo è la festa della musica) …e entrato troppo nello specifico

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