Di episodi del genere chissà quanti ne capitano, ogni giorno, nel silenzio. Ma stavolta vale la pena raccontarlo perché, oltre alla gran perizia di un medico, c’è da raccontare il paradosso dell’organizzazione del servizio.

Il dottor Barbati, giovane cardiologo di origine campana, lavora all’ospedale di Martina Franca. Ieri sera in ospedale è arrivata una signora anziana, accompagnata da figlia e genero al pronto soccorso, perché qualcosa non andava dalle parti del cuore. La signora in passato aveva già subìto un infarto. Al pronto soccorso, ieri sera (erano le otto circa) hanno diagnosticato che era una lieve aritmia non particolarmente preoccupante, racconta il genero della donna. Ma sia lui, sia la moglie, hanno chiesto un altro tipo di consulto e hanno chiesto che un cardiologo se ne occupasse. Di servizio, appunto, il dottor Barbati che ha verificato come l’anziana martinese fosse in preda a un infarto in corso.

Ha dunque recuperato la situazione che stava diventando pericolosissima, poi c’era necessità di ricoverare la signora, per farla migliorare in maniera definitiva dopo lo scampato pericolo. Cardiologo di servizio all’ospedale significa reparto di cardiologia, si penserà: e invece a Martina Franca non è così. Ci si appoggia a medicina, di fatto la cardiologia è depotenziata. Posti letto disponibili in medicina con annessa cardiologia all’ospedale martinese, ieri, zero. Telefonata alla clinica Villa Verde, risposta: si accetta solo se sottoposta a intervento. Telefonata all’ospedale nord di Taranto: risposta: abbiamo pazienti sistemati anche in corsia. Telefonata al “Giannuzzi” di Manduria, cioè a oltre cinquanta chilometri da Martina Franca: venite qui, il posto c’è.

Alle undici di sera, la partenza in ambulanza della sginora infartuata, alla volta dell’ospedale di Manduria. Il medico, Barbati, aveva terminato il turno lavorativo. Ma in ambulanza, ad assistere la signora, ci è andato anche lui. Tutto ciò è quanto i familiari della donna hanno voluto raccontare alla comunità, tramite noi.

7 pensiero su “Ha salvato una vita”
  1. il dottor Barbati non è nuovo a questo tipo di interventi e lo dici per esperienza personale. un ottimo medico ma soprattutto una bella persona che fa il suo lavoro con passione. Grazie

  2. si ma del fantomatico concorso x l’assunzione di 8 poi diventati 7 nuovi cardiologi che l’ASL TA 1 doveva indire ( citazione di pentassuglia in piazza xx settembre il 5 maggio ) nessuno ne parla

  3. il dott. Barbati gentile, onesto, umile, è un GRANDE!! parlo per esperienza avuta, un mio caro è ancora in vita grazie a lui. per fortuna ancora ci sono medici Capaci e che amano il proprio lavoro e i propri pazienti, molti dovrebbero prendere esempio da lui.

  4. Confermo per esperienza personale la grande professionalità del dott. Barbati e la grande umanità.
    Lunga vita e buona carriera a lui.

  5. penso che esprimere la pur dovuta e sentita gratitudine nei confronti del dott.Barbati non sia sufficiente, è necessario che i martinesi si mobilitino affinchè i bravi professionisti presenti nell’ospedale di Martina siano posti nelle condizioni di ben operare ed spendere le competenze maturate. Per queste ragioni reparti che trattano casi gravi ed urgenti come Cardiologia e l’utic non devono essere depotenziati o rimanere chiusi. Bene la raccolta fime e le azioni di sensibilizzazione ma talvolta non sono sufficienti cosi’come può non esserlo investire della questione l’esponente politico regionale di destra o di sinistra.Devono essere direttamente i martinesi a far sentire le loro ragioni a Bari ( Presidenza del Consiglio e Assessorato alla salute ). Temo tuttavia che la comunità non sia pronta a questo tipo di iniziativa. Spero di sbagliare !

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