Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Massafra hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di DE BIASO Cosimo, 24enne di Statte, poiché ritenuto responsabile:

  • dell’omicidio della fidanzata convivente PAGLIARULO Ilaria, 20enne originaria della Provincia di Como;

  • del tentato omicidio di VISENTIN Orietta, 54enne anch’ella originaria della Provincia di Como, madre della povera ragazza;

  • di detenzione e porto illegale di arma;

  • spari in luogo pubblico,

tutti reati aggravati dall’essere stati commessi nel periodo in cui il colpevole era sottoposto alla Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale.

La Misura Cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Taranto – Dott. Pompeo CARRIERE, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott. Maurizio CARBONE, che concordavano appieno con le risultanze emerse dalle attività d’indagine condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Massafra e della Stazione di Statte che avevano portato, nell’immediatezza, all’arresto in flagranza di reato del DE BIASO Cosimo, che dal 16.09.2013 si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Taranto per tale vicenda.

Già in data 18.09.2013, all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto in flagranza operato dai militari, al giovane era stata applicata la Misura Cautelare della custodia in carcere per i medesimi fatti, sebbene all’epoca il reato rubricato in ordine al ferimento, con colpi di arma da fuoco, della povera Ilaria era quello di tentato omicidio, atteso che la ragazza era ancora in vita, seppure ricoverata in gravissime condizioni.

Nei giorni a seguire il quadro clinico della giovane rimaneva purtroppo molto preoccupante, difatti estremamente seri erano stati i danni provocati dai proiettili esplosile contro dal DE BIASO, il 15 settembre al fianco sinistro ed il giorno dopo all’emitorace sinistro, fino a che nella tarda serata del 22 settembre successivo, a cavallo con il giorno 23, le flebili speranze che la ragazza potesse superare quella terribile esperienza svanivano definitivamente, Ilaria moriva a causa delle lesioni patite.

In considerazione dell’infausto epilogo, il Pubblico Ministero titolare dell’indagine mutava la qualificazione giuridica del reato in omicidio volontario, avanzando nuova richiesta di misura cautelare, puntualmente accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari che, anche in considerazione delle prime risultanze degli accertamenti autoptici, confermava ancora una volta la piena validità dell’impianto accusatorio a carico di DE BIASO Cosimo, ricostruito dai Carabinieri, sotto la direzione del Sost. Procuratore presso la Procura di Taranto Dott. Maurizio Carbone, come di seguito riepilogato:

  • il 16.09.2013, intorno alle ore 12.00 circa, sull’utenza 112 perveniva una telefonata da parte del personale del servizio sanitario 118 con la quale veniva segnalata, in Statte, una ragazza attinta da colpi di arma da fuoco;

  • a tale notizia, i militari accorrevano immediatamente sul posto al fine di acquisire le prime notizie sulla vicenda e ricostruirne la dinamica ma, durante il tragitto, giungevano, tramite la Centrale Operativa della Compagnia di Massafra, ulteriori e allarmanti notizie che indicavano un soggetto armato di pistola che, intercettata l’autoambulanza con a bordo la malcapitata, aveva cominciato ad esplodere colpi di arma da fuoco;

  • raggiunta subito l’ambulanza, si apprendeva che l’individuo si era dileguato da poco e, nella circostanza, la vittima veniva identificata nella povera PAGLIARULO Ilaria. A questo punto, messo in sicurezza il mezzo di soccorso, i Carabinieri provvedevano immediatamente a fargli riprendere la marcia scortandolo con una gazzella, non solo per facilitarne e velocizzarne il percorso, ma anche per scongiurare ulteriori “assalti” da parte del malvivente;

  • note le generalità della malcapitata, acquisite le prime informazioni da parte della madre e degli operatori sanitari, le indagini si concentravano immediatamente su DE BIASO Cosimo, compagno della vittima con la quale conviveva da qualche mese. Scattava, quindi, una massiccia attività per la ricerca dell’individuo nell’abitato di Statte e centri limitrofi. Provvidenziale, nella circostanza, si era dimostrato l’intuito dei Carabinieri della Stazione di Statte che, portatisi presso l’abitazione della coppia e non trovando nessuno in casa, si appostavano nelle vicinanze nell’eventualità che il giovane potesse fare rientro per liberarsi o occultare qualche elemento di prova;

  • la pervicacia dei militari veniva premiata allorquando, di lì a poco, notavano sopraggiungere il DE BIASO Cosimo a bordo della sua autovettura. Nell’occasione, l’individuo, accortosi che ad aspettarlo vi erano i Carabinieri, tentava di invertire la marcia e dileguarsi, non riuscendo nell’intento poiché veniva prontamente bloccato;

  • il malfattore tentava di indurre in errore i militari fornendo le generalità del proprio gemello, effettivamente identico, ma lo stratagemma non funzionava atteso che i Carabinieri di Statte lo conoscevano molto bene e, a seguito di perquisizione personale, il ragazzo veniva trovato in possesso di un revolver tipo scacciacani, opportunamente modificato per l’impiego di proiettili cal. 22, nel cui tamburo vi erano 4 proiettili esplosi e 2 integri, nonché ulteriori 32 proiettili dello stesso calibro. All’interno dell’abitazione, invece, oltre a copiose macchie di sangue, i militari rinvenivano un proiettile sempre cal. 22 e un bossolo dello stesso calibro;

  • quella mattina, la giovane aveva chiesto l’aiuto della propria madre poiché il compagno l’aveva ferita con un colpo di arma da fuoco all’emitorace sinistro. A questo punto la donna, approfittando della momentanea assenza del DE BIASO, aveva allertato il 118 che provvedeva a soccorrere la figlia e trasportarla in ospedale ma, durante il tragitto, l’uomo, a bordo del suo veicolo, intercettava l’ambulanza, seguita dall’autovettura condotta dalla madre, all’indirizzo della quale esplodeva un colpo di pistola che, fortunatamente, non andava a segno, dileguandosi subito dopo per il sopraggiungere dei militari;

  • la cosa sconvolgente, emersa nel corso degli accertamenti, è che già il giorno precedente, 15 settembre 2013, PAGLIARULO Ilaria era stata attinta da un colpo di pistola al fianco sinistro, ad opera del medesimo DE BIASO, senza che la stessa avesse denunciato il grave episodio alle Forze di Polizia, così come nessun’altra denuncia risultava essere stata sporta dalla vittima in precedenza. Tale circostanza veniva riferita dalla giovane donna ai sanitari di Taranto, subito dopo il ricovero e confermata a due militari del Nucleo Operativo di Massafra pochi minuti dopo.

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