Scoppia un nuovo caso in Forza Italia. Tutto avviane alla Camera dei Deputati dove  il parlamentare martinese Gianfranco Chiarelli, capogruppo in commissione Giustizia ed ex coordinatore del partito a Taranto in quanto commissariato da Vitali, durante la dichiarazione di voto sulle norme sulla prescrizione, si è lasciato andare a quella che definisce una “divagazione” sullo stato di salute del partito. Nel mirino finiscono la responsabile amministrativa Maria Rosaria Rossi, il consigliere politico Giovanni Toti e la responsabile Comunicazione Deborah Beragamini. “Sono impegnati ad attuare strategie finalizzate a togliere persone dalle liste, a commissariamenti, ad epurazioni con l’effetto di distruggere tutto ciò che il presidente Berlusconi ha realizzato”.

“Consegnerò il mio intervento all’onorevole Bergamini -conclude Chiarelli- affinché lo possa far conoscere a Toti o a chiunque altro in modo che possano dire cose sensate quando appaiono in televisione”. Immediata la reazione del presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, che con effetto immediato ha sostituito  il collega come capogruppo in commissione Giustizia.

La decisione ha scatenato la reazione di Raffaele Fitto e dei suoi sostenitori. “Non mi preoccupo -afferma l’ex governatore della Puglia- per Gianfranco Chiarelli, a cui esprimo amicizia e sostegno, ma per noi tutti, per cosa siamo diventati. Che situazione avvilente! Da partito liberale di massa, cosa siamo diventati? Il partito delle censure, dei commissariamenti, delle sostituzioni, delle epurazioni. Ciascuno puo’ giudicare”. “Il Gruppo -aggiunge Saverio Romano- – si compone di sensibilità, esperienze e contributi tra loro diversi ma per Brunetta esiste solo il suo”. “Ogni censura -ricorda Daniele Capezzone- e’ una pagina triste per chi la pratica, non per chi la subisce”. “Non e’ da adesso -esorta Maurizio Bianconi- che dico a Fitto che il califfato berlusconiano ha strangolato ogni ansia di rilancio del centrodestra e che e’ l’ora di darsi una mossa”. Quanto accaduto questa sera è un’altro passo del divorzio definitivo di Fitto da Berlusconi che probabilmente porterà l’europarlamentare di Maglie a scendere personalmente in campo in Puglia alla presidenza della Regione. Ulteriori sviluppi potrebbero esserci già domani.

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