“Il cinema è arte metafisica per eccellenza. Esso offre una finzione completa della vita ma, nel contempo, mostra la vita come completa finzione”. Non aveva dubbi il grande Jean Renoir quando parlava di pellicole, camere e cinematografi: il cinema è davvero una delle arti per eccellenza, nonché quella forse più seguita nel mondo moderno, nonostante le vigorose spallate inferte dallo streaming online e dalla pirateria. Ne è un esempio Locorotondo, con le sue rassegne cinematografiche a prezzo ridotto, che offrono ottimi film con un biglietto di ingresso accessibile a tutti. Chiunque sia stato anche solo una volta ad assistere ad una proiezione nella città del bianco D.O.C. può testimoniare l’incredibile afflusso di pubblico, proveniente anche dai comuni limitrofi, Martina Franca in primis.

L’uomo qualunque a questo punto potrebbe chiedersi come mai una simile idea in questi anni non sia stata copiata anche a Martina, visto che garantirebbe un ottimo afflusso di pubblico (date le sale molto più grandi di quella locorotondese) e un grande introito per l’indotto (bar, pizzerie, pub, etc…).

In realtà qualcosa in questi anni si è mosso, anche se a passi molto lenti, che hanno portato, dopo un iter durato ben 14 mesi, alla rassegna cinematografica d’autore “Fuori Programma”, che inizierà il 25 gennaio 2013. Ma un iter così lungo merita una cronistoria dettagliata, viste le modifiche al progetto, le lungaggini burocratiche e gli slittamenti di programma.

Tutto inizia l’8 novembre 2011, quando – con la nota n. 25678 – il Dott. Giulio Dilonardo, gestore dell’Immobiliare Cinema Teatro Verdi, propose lo svolgimento di un programma culturale riguardante la promozione del cinema, con lo scopo di promuovere il territorio della Città quale location per l’ambientazione di film, al fine di stimolare i giovani martinesi a guardare al cinema non solo come luogo di fruizione del prodotto filmico, ma anche come opportunità di creazione delle diverse professionalità all’interno dell’intera filiera cinematografica.

Il filo conduttore delle opere originariamente inserite nel progetto doveva essere Martina, sia attraverso l’ambientazione dei film avvenuta nella nostra Città, che dalle professionalità dei nostri concittadini coinvolti nella realizzazione degli stessi film, partendo quindi dalla filmografia degli anni ’70-’80 dell’attore Lucio Montanaro, passando attraverso i cortometraggi girati a Martina, per arrivare infine ai lungometraggi, quali “Mannaggia alla miseria” di Lina Werthmuller, “Il paese delle spose infelici” (tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati), e “Oltre il Mare” del regista Cesare Fragnelli.

Passano due mesi, e si arriva al 19 gennaio 2012, quando l’Amministrazione approva la proposta del Dott. Giulio Dilonardo, riguardante lo svolgimento del predetto programma culturale con il coinvolgimento di registi, autori, attori, location manager, giornalisti e con video-proiezioni (presso il Cinema Verdi) delle pellicole specificate in precedenza, nel periodo dal 13 al 17 aprile 2012, rappresentando “una notevole opportunità per sensibilizzare e contribuire a promuovere il territorio, la cultura e l’arte cinematografica, e coinvolgendo migliaia di persone, nelle cinque giornate con accesso gratuito per tutti, nelle quali, alle proiezioni di lungometraggi e cortometraggi, si sarebbero alternati dibattiti e incontri”. Il costo complessivo richiesto per lo svolgimento del programma, comprensivo del nolo teatro, nolo film, personale, utenze, e fornitura di materiale promozionale e di comunicazione, era stato previsto in 12.000 euro, IVA inclusa.

Ma si sa, la burocrazia porta via tempo, e, a causa di ritardi bancari, il progetto slitta. Il 20 aprile 2012 l’Amministrazione comunica infatti alla Banca Carige che, avendo ricevuto il benestare al progetto solo l’11 aprile 2012 e “in considerazione del necessario coinvolgimento delle scuole e dei cittadini martinesi, i quali non essendo stati opportunamente coinvolti con largo anticipo, risultavano già impegnati in gite scolastiche e nella campagna elettorale”, decideva allora di rimandare lo svolgimento del programma al nuovo Anno Scolastico, presumibilmente ad ottobre, per consentire “la massima partecipazione di studenti e cittadini”.

Ma da ottobre si salta quindi allo scorso dicembre 2012, quando arrivano importanti novità. Con una nota dell’11 dicembre, la n. 33170 di protocollo, il Dott. Giulio Dilonardo ha comunicato infatti di aver dotato la propria struttura di un nuovo proiettore digitale che permetterà non solo una programmazione commerciale per recuperare l’investimento effettuato, ma, “essendo stato eliminato il costo-copia della stampa della pellicola, le case di distribuzione cinematografiche potrebbero consentire anche la possibilità contrattuale di proiettare film di qualità, fermo restando un costo minimo garantito per ciascun film”.

Dilonardo ha quindi proposto di modificare il progetto “Incontri con il cinema martinese”, che originariamente prevedeva 5 giornate completamente gratuite di incontri-dibattito e video-proiezioni, con un progetto che vede la proiezione di film d’essai, nel periodo gennaio/maggio 2013, con due proiezioni giornaliere, per 15 appuntamenti, ma questa volta con biglietti a pagamento. Fermo restando l’intervento economico già preventivato di 12.000 euro, sono stati proposti due tagli: 4 euro per il biglietto standard e 3 euro per i biglietti ridotti (aventi diritto studenti e ultra-sessantacinquenni).

Dal gestore del Verdi è però arrivata una gentile concessione verso il progetto originariamente approvato (e finanziato): ciascuna proiezione potrà essere preceduta dalla proiezione di un cortometraggio realizzato dagli studenti delle scuole martinesi o comunque diretto da registi del nostro territorio, senza ulteriori costi. L’Amministrazione, “considerato che nell’ambito degli indirizzi di governo è stata inserita una programmazione culturale che risponda ai bisogni delle varie generazioni ed interpretando l’esigenza, proveniente da cittadini e ambienti culturali della Città, sulla necessità di una programmazione filmica (film d’essai), esclusivamente di qualità, che preveda, allo stesso tempo, l’accesso alle sale cinematografiche con riduzioni di costo, soprattutto in questo particolare momento di crisi economica e sociale”, ha quindi approvato la modifica proposta.

Nel momento in cui scriviamo, leggiamo che l’Assessore alla Cultura Antonio Scialpi ha dato l’annuncio sui social network dell’inizio della programmazione per venerdì 25 gennaio, esprimendo viva soddisfazione per la chiusura di un iter che si è protratto per oltre un anno, precisando inoltre che “La programmazione non si sovrapporrà a quella di Locorotondo e non conterrà titoli comuni”.

Nonostante alcuni punti interrogativi – riguardanti ad esempio la pesante modifica del progetto originario, praticamente sostituito con un completamente differente, per non parlare della gratuità che è venuta meno – auspichiamo che il cinema a prezzo ridotto possa decollare anche a Martina, in modo da trattenere in città il pubblico che in precedenza si recava a Locorotondo, attirando, perché no, anche un flusso di spettatori provenienti dalle città limitrofe, che alla visione di un bel film a prezzo ridotto potrebbero anche abbinare una serata presso i locali della città. In questo modo «cultura» farebbe coppia con «rilancio economico», e scusate se è poco. Resta poi un ultimissimo dubbio: non è che per caso proporre una programmazione senza “titoli comuni (per dirla con le parole dell’Assessore Scialpi, nda) possa fare il paio con un afflusso al botteghino non all’altezza delle aspettative?

Carlo Carbotti

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