Questo il pensiero di Angelo Costantini, presidente dell’associazione Presidio Produttori Capocollo di Martina Franca, che anticipa i temi dell’incontro pomeridiano a Palazzo Ducale

Si svolgerà alle 15.30 di questo pomeriggio, presso la Sala degli Uccelli del Palazzo Ducale, un incontro tra l’associazione Presidio Produttori Capocollo di Martina Franca e l’amministrazione comunale. All’incontro sono stati invitati anche i produttori di capocollo delle tre città della Valle d’Itria (Martina Franca, Locorotondo e Cisternino). Scopo primario della riunione è quella di cercare di fare sistema tra i produttori di capocollo ed allargare la base associativa dell’organizzazione, per difendersi meglio dalle trappole che la crisi economica e gli speculatori possono creare al prodotto.

Lo scopo dell’incontro ci viene spiegato dal Presidente dell’Associazione Presidio Produttori Capocollo di Martina Franca, Angelo Costantini: “E’ una riunione per allargare la base associativa ed è il primo passo. I soci al momento sono una decina, ma dobbiamo raggiungerne almeno la quota di 25-30 nei tre comuni di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino, anche per dare un messaggio alla Regione di attenzione verso il prodotto. I produttori di capocollo di Martina, Locorotondo e Cisternino continuano a godere del successo del prodotto, anche se forse non hanno contezza del lavoro fatto dall’associazione sin dal 2000, che ha fatto diventare il capocollo un vero e proprio brand, diffuso sui media nazionali ed internazionali. Nonostante la crisi internazionale, il capocollo si continua a vendere e non sta subendo la flessione. Ma l’offerta attuale del prodotto è inferiore rispetto alla domanda ed alle potenzialità del capocollo. In un contesto regionale e nazionale, ci sono tantissime attività di ristorazione che chiedono il capocollo e questo ha prodotto la nascita di molti speculatori che stanno iniziando a diventare pericolosi. Per questo la cuccagna rischia di finire, se non facciamo sistema”.

Un incontro la cui sede sarà il Palazzo Ducale e non certo per caso: “Il comune – spiega Costantini – è tra i soci fondatori dell’associazione nel 2007, ma poi si è disinteressato. Noi non l’abbiamo sollecitato perché quelle poche volte che lo abbiamo contattato o abbiamo perso tempo o non abbiamo ottenuto nulla. Ma ora la musica sembra cambiata. Dobbiamo anche coinvolgere il Gal Valle d’Itria, di cui sono stato vicepresidente, per tutelare maggiormente il capocollo”.

La conclusione di Costantini è un monito verso una mentalità che sta rischiando di far sprofondare la competitività del nostro territorio: “Oggi la martinesità – cioè la capacità di lavorare a testa bassa senza interessarci di quello che accade intorno – che una volta è stata la fortuna storica della città, è diventata la più grossa palla al piede, perché continuiamo ad essere individualisti ed a farci le scarpe l’un l’altro”.

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