“Per aver contribuito con i suoi romanzi a tradurre in realtà il motto di Building Apulia, “La Puglia che parla di sé”, affermandosi come uno tra i più importanti scrittori italiani dell’ultimo decennio, per aver privilegiato nella sua produzione, con sguardo lucido e attento, la realtà e le  problematiche più acute del nostro tempo; per avere, inoltre, saputo dare, con la sua attività pubblicistica e di direttore editoriale, forma e voce ad altri esponenti, perlopiù giovani, della letteratura pugliese e del Mezzogiorno”.

Queste le motivazioni,apparse sul sito della regione puglia, che anno permesso al giovane scrittore Martinese di ritirare il “premio alla carriera” la puglia fuori dalla puglia”.  La premiazione è avvenuta nella giornata di ieri, presso l’aula del consiglio regionale. Mario Desiati, che collabora con La Repubblica di Bari, subito dopo aver ricevuto il premio ha voluto esprimere la sua gioia ed  le sue riflessioni in un articolo pubblicato sulla Repubblica di Bari.

Nelle sue dichiarazioni il giovane scrittore sottolinea come,nonostante una prolungata assenza dalla terra natia, egli sia rimasto comunque “Radicato alle sue origini Martinesi”. La popolazione dei ‘fuorisede’ è aumentata a livelli record negli ultimi anni ed è parte integrante del sistema economico e sociale meridionale come dimostrano alcuni dati di fatto. Come definire chi lavora a Roma, ma risiede in Puglia, paga le tasse in Puglia, vota in Puglia, si cura in Puglia, ama in Puglia, investe in Puglia, ma ci vive lontano? Questa una parte della riflessione dal giovane autore, in cui pone l’accento su un aspetto dell’emigrazione che si è sviluppata negli ultimi anni,  che riguarda molti conterranei; un’emigrazione diversa, in cui non c’è un vero sradicamento ma chi va via è costretto da situazioni poco favorevoli, o semplicemente come scelta di vita.

Se negli ultimi vent’anni sono emigrati due milioni e mezzo di meridionali verso il nord, molti sono i fuorisede, ossia coloro che non hanno cambiato residenza, ma vivono e lavorano lontani dal loro paese d’origine. Lo Svimez dice che nel 2011 i pendolari di lungo raggio da Sud a Nord sono stati quasi centoquarantamila, seimila in più rispetto al 2010. Il 4,3% in più. Dati emblematici, inoltre, aggiunge Desiati, i motivi che spingono la migrazione dei nostri conterranei verso il nord sono molteplici:economici,umani, sociali, o sentimentali, ma ci tiene a ribadire che, chi va via, rimane fortemente ancorato al suo paese d’origine,” Spesso per raccontare, bisognare andare e poi ritornare” dichiarazione di chi ha contribuito a sdoganare il “tacco d’Italia”, portando  Il “bello” della puglia fuori dai confini regionali.

M.T.

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